Il dramma di Schiller è andato in scena al Teatro Annibale per la regia di Daniele Gonciaruk. Lo spettacolo, nato nell’ambito del laboratorio della Scuola sociale di Teatro, ha visto come protagonisti diversi attori semiesordienti.
Mai rappresentato fino ad ora nella città dello Stretto, il dramma “I masnadieri” di Friedrich Schiller è andato in scena nello scorso fine settimana al Teatro Annibale per la regia di Daniele Gonciaruk in una versione rispettosa dell’originale e godibile sotto il profilo squisitamente artistico. Nato come progetto conclusivo del laboratorio realizzato dalla Scuola sociale di Teatro, lo spettacolo ha visto come protagonisti attori semiesordienti alla prova di un testo tra i più complessi ed affascinanti nella storia della drammaturgia.
Avvincente e morboso coacervo di passioni, vendette e rivoluzione, “I masnadieri” conserva ancora intatta la forza violenta ed eversiva di una narrazione sviluppata tra diaboliche intuizioni e sordide macchinazioni. Nel conflitto sotterraneo tra i due fratelli Franz e Karl, lo storpio e l’affascinante capopopolo (interpretati da Eugenio Enea e Stefano Stagno), si dipana la visione di un mondo dilaniato da labili lealtà, illusioni irrimediabilmente perdute ed osceni dispotismi famigliari. Ottimi gli attori, abili nell’enfatizzare le squallide ambizioni dei personaggi in scena: è necessario in questo contesto sottolineare la prova di Marielide Colicchia, interprete femminile dell’infido Spiegelberg. Tra musica ambient, scorribande in platea e costumi riecheggianti un gotico da anni di piombo, Daniele Gonciaruk ha firmato la regia di un lavoro particolarmente riuscito nonostante le numerose difficoltà logistiche ed organizzative cui è stato sottoposto nei mesi scorsi il progetto.
Domenica prossima alle 18 andrà in scena il secondo spettacolo del miniciclo offerto dalla Scuola sociale di Teatro: in scena “L'amore ai tempi di Shakespeare” con un nuovo cast proveniente dal medesimo laboratorio teatrale.
Domenico Colosi