Messina- Le organizzazioni sindacali hanno incontrato i vertici dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele
Subito dopo la presentazione alla stampa del Cda dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele al completo, si è tenuto l’incontro con le organizzazioni sindacali che hanno ribadito l’urgenza di invertire la rotta rispetto al passato e ad un periodo di difficoltà finanziarie e gestionali.
Il sindacato autonomo Siad, nell’incontrare i vertici del Teatro, alla presenza dell’assessore regionale Manlio Messina ha sottolineato come in 9 anni i contributi regionali siano stati ridotti dagli oltre 7 milioni del 2010 ai 3 milioni e 700 mila del 2019, una cifra che basta solo al pagamento degli stipendi.
Il sindacato autonomo
“Ringraziamo l’assessore Messina per la disponibilità a incontrarci -commenta il segretario generale Clara Crocè, presente con il segretario provinciale Nino Giuffrè e con la rappresentante dell’orchestra Viola Adamova– per confrontarsi sui problemi atavici dell’ente, che negli anni la politica non ha risolto. I dati di quest’anno relativi alla programmazione sono drammatici, ma bisogna anche discutere delle risorse e dell’equiparazione dei dipendenti al contratto dei regionali. Tutte istanze che, nonostante le numerose richieste avanzate, la Regione Sicilia ancora non ha risolto, limitandosi a inviare l’ennesimo commissario”.
Il Siad, attraverso l’ARAN ha chiesto un tavolo regionale per dare piena attuazione per i 59 dipendenti al contratto dei regionali. Altra questione sul tappeto è quella della stabilizzazione del personale precario tecnico e dei musicisti, non è più rinviabile dopo oltre 10 anni di polemiche e promesse.
Questione orchestrali
A dare voce alle istanze degli orchestrali Viola Adamova, che ha chiesto con forza che anche Messina “si doti finalmente di un’orchestra stabile come gli altri teatri”.
Servono risorse nuove
L’assessore Messina ha chiarito che la Regione non darà risorse aggiuntive se non si metteranno in atto alcune condizioni che consentiranno al teatro di reperire dei finanziamenti esterni: “Sto cercando di recuperare le risorse del FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo -ha poi aggiunto Messina- ma per il resto è chiaro che bisogna lavorare in sinergia per la ricerca di nuovi finanziamenti. Sono disponibile a venire qui ogni mese per individuare tutti insieme le soluzioni migliori per rimettere in moto questo teatro, che ha una storia diversa da quello degli altri teatri siciliani visto che per 70 anni è stato chiuso”.
La Fp Cgil
Anche la FP CGIL chiede l’immediata attivazione di un tavolo negoziale, a Palermo, con il coinvolgimento dell’Assessorato alla Funzione Pubblica e dell’Aran Sicilia che ha incontrato i vertici del Teatro e l’assessore Messina così come richiesto dalle segreterie provinciali di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, UGL, COBAS e CODIR per un confronto sullo stato di crisi del “Vittorio Emanuele” e per le soluzioni che possono essere assunte in particolare per la drammatica riduzione del trasferimento regionale appena sufficiente per il pagamento dei dipendenti di ruolo.
La FP CGIL, rappresentata dal Segretario generale Francesco Fucile, dal coordinatore regionale del comparto Regione Franco Campagna e dal coordinatore provinciale del comparto Regione Rosa Raffa, ha chiesto che la vertenza in questione diventi una vertenza cittadina e non solo dei lavoratori, e che tutte le parti coinvolte si attivino per trovare una soluzione alle forti carenze di risorse economiche e alla condizione in cui si trovano i lavoratori dell’Ente dai dipendenti di ruolo ai precari storici. Temi quali l’equiparazione al contratto dei regionali per il personale di ruolo, la stabilizzazione delle maestranze tecniche e le soluzioni per l’orchestra non sono più temi rinviabili.
Nuovo modello
«Siamo convinti che solo attraverso un nuovo modello di gestione del Teatro, con significative innovazioni, si possa guardare al futuro. La città – hanno sottolineato i rappresentanti della FP CGIL – ha bisogno di un Teatro all’avanguardia, che sia al passo con i tempi, capace di intercettare il maggior numero di risorse finanziarie possibili, ma tutto questo deve avvenire con i lavoratori di ruolo e i precari storici quale principale motore del cambiamento”.
La FP Cgil ha chiesto che si proceda con la presentazione, alle organizzazioni sindacali, di un nuovo organigramma, del funzionigramma e del piano triennale del fabbisogno di personale
R.Br.