Il signor dopodomani, indicibile sproloquio di un "condannato a vivere”, del regista Roberto Bonaventura e prodotto dal Teatro dei 3 Mestieri di Messina, è stato selezionato per partecipare alla settima edizione del Roma Fringe Festival che si svolgerà dal 7 al 27 gennaio nel quartiere Testaccio, negli spazi del Mattatoio – La Pelanda.
Il Roma Fringe Festival fa parte della grande famiglia Fringe, il più importante festival mondiale di spettacolo dal vivo, che valorizza le compagnie ed i teatri indipendenti. Un evento che si replica in ogni capitale culturale del mondo.
Lo spettacolo andrà in scena al Mattatoio di Roma (Piazza Orazio Giustiniani), il 9 gennaio alle ore 20.30, il 10 gennaio alle ore 19.00 e il 12 gennaio alle ore 22.00.
L’intenso monologo, scritto da Domenico Loddo e con protagonista l’attore Stefano Cutrupi, fa parte dei 36 spettacoli selezionati dalla commissione artistica guidata da Fabio Galadini: 36 spettacoli provenienti da Italia, Inghilterra e Israele, tra commedia dell’arte e tradizione italiana, comicità, noir, drammi, teatro civile e commedie, per raccontare un paese e una società dalle tante e complesse sfaccettature, offrendone uno spaccato non solo teatrale ma anche sociale, politico e storico.
“Il 2019 non poteva iniziare in modo migliore per il Teatro dei 3 Mestieri” dichiara Stefano Cutrupi “e vivremo al massimo questa esperienza di respiro internazionale che rappresenta una vetrina molto importante nel panorama del teatro indipendente. Questo monologo è frutto di un importante lavoro di squadra e siamo orgogliosi di aver raggiunto questo prestigioso traguardo”.
Il direttore amministrato del Teatro dei 3 Mestieri, Angelo Di Mattia, aggiunge: “La partecipazione al Fringe è particolarmente significativa, soprattutto se si considera che Il signor dopodomani è la prima produzione del nostro teatro. Il prossimo obiettivo è quello di far conoscere il più possibile lo spettacolo su tutto il territorio nazionale”.
Infine, il regista Roberto Bonaventura, dichiara: “Sono molto soddisfatto che lo spettacolo sia stato selezionato per il Fringe. In questo spettacolo ci siamo sì divertiti a giocare con il testo e a farlo nostro, ma è stato anche un lavoro faticoso e impegnativo, che però ci ha ripagato in pieno. Protagonista è un tappeto sonoro che scandisce il ritmo attraverso una musicassetta degli anni ‘80 e nel quale l'attore stesso è ingabbiato. Il Fringe è una vetrina importante e indispensabile, soprattutto per le compagnie come la nostra che vengono dal sud e che fanno fatica a farsi conoscere, anche perché difficilmente vengono aiutate dalle istituzioni del territorio”.