Nel restaurato Forte Ogliastri va in scena -La Tempesta-

Nel restaurato Forte Ogliastri va in scena -La Tempesta-

Redazione

Nel restaurato Forte Ogliastri va in scena -La Tempesta-

domenica 10 Giugno 2007 - 21:28

Alle ore 19.00 spettacolo teatrale realizzato dagli studenti partecipanti al progetto -Laboratorio Teatrale-

Oggi alle ore 19.00 a Forte Ogliastri l’Associazione culturale -Perle nel Pozzo- con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura presenterà -La tempesta- di William Shakespeaer. Lo spettacolo teatrale, per la regia di Gianfranco Quero, è inserito nel progetto -Laboratorio Teatrale- rivolto agli studenti delle scuole medie superiori ed agli universitari della città, articolato in tre discipline artistiche, teatro, musica e scenografia. La rappresentazione, con l’inserimento di brani originali scritti dai ragazzi ed altre opere di Shakespeare e Beckett, conclude gli appuntamenti del Laboratorio che ha avuto come obiettivo il recupero della creatività, usando istinto, emozioni, espressività del corpo, per relazionarsi con lo spazio e con gli altri. Il programma di lavoro si è svolto presso la palestra dell’Istituto Tecnico A.M. Jaci, curato dal regista Gianfranco Quero, dall’assistente Oreste De Pasquale, da Katia Pesti per la musica, e da Piero Serbali per la scenografia con l’assistenza di Monica Trupiano. La tempesta è ritenuta la penultima opera di William Shakespeare e dovrebbe essere quella che segnò l’addio alle scene del celebre drammaturgo come attore. Fu rappresentata per la prima volta il 1° novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra. Il racconto della commedia inizia quando gran parte degli eventi sono già accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, e sua figlia Miranda, sono stati esiliati per circa dodici anni in un’isola, dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio lo aveva deposto e fatto allontanare con la figlia di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall’albero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sycorax, esiliata nell’isola anni prima e morta prima dell’arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l’ unico abitante mortale dell’isola all’arrivo di Prospero. Provocato dalle avvenenze di Miranda, le propone di unirsi con lui per creare una nuova razza che popoli l’isola.

A questo punto inizia la commedia vera e propria. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell’isola con una nave, scatena una tempesta che causa il naufragio della nave. Sulla nave c’è anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, e suo figlio Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credono ognuno che l’altro sia morto.

La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi. La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente, in quanto i percorsi dei vari naufraghi si ricongiungono alla grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che crede esseri divini discesi dalla luna, e cerca di mettere insieme una ribellione contro Prospero, che però fallisce. Nel frattempo, Prospero provoca una relazione romantica tra Ferdinando e Miranda. I due si innamorano immediatamente, ma Prospero costringe Ferdinando a diventare suo servitore per confermare l’affetto di lui per Miranda. Intanto, in un altro luogo dell’isola, Antonio cospira per uccidere il Re di Napoli e il suo segretario Gonzalo, ma viene distratto da un folletto cantante. Tutto finisce per il meglio: Prospero perdona i suoi nemici e, con la sua magia, evoca una cerimonia per celebrare l’unione di Miranda e Ferdinando.

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