Taormina “città proibita” per una notte grazie alla magia digitale della “Turandot”

Taormina “città proibita” per una notte grazie alla magia digitale della “Turandot”

Taormina “città proibita” per una notte grazie alla magia digitale della “Turandot”

sabato 07 Agosto 2010 - 10:15

In cinquemila hanno applaudito la messa in scena prodotta da Taormina Arte diretta, con proiezioni in digitale, da Enrico Castiglione. Questa domenica la replica (In Photogallery alcuni scatti della serata di ieri)

Il Teatro Antico è stato proiettato nell’antica città proibita di Pechino. Il miracolo è stato compiuto dalla “Turandot” al digitale del regista, Enrico Castiglione, direttore artistico della sezione Musica&Danza di Taormina Arte. Dopo che sulle colonne dell’area storica taorminese, grazie a sofisticati fasci di luce, è stato ricreato il Palazzo Imperiale della Città Proibita “al tempo delle favole”, si è registrato un successo di pubblico d’altri tempi. Gli oltre cinquemila appassionati del Teatro Antico hanno salutato di applausi la messa in scena, prodotta da Taormina Arte, di questa Turandot destinata a fare scuola per i melodrammi da realizzare all’aperto.

Qualche fischio, in realtà, è stato riservato per il tenore che, oltre a sbagliare qualche parola nel canto, non ha accontentato del tutto molti dei presenti.

Qualcosa in più forse poteva essere fatta anche per quanto riguarda la regia, a volte piatta e scontata, che non è riuscita del tutto a coinvolgere il pubblico nell’atmosfera di magia e passione di cui è ricca quest’opera.

Azzeccatissima, invece, la scelta di proiettare le immagini tridimensionali sulle rovine del teatro greco; quelle luci hanno messo in moto una sorta di macchina del tempo facendo rivivere in maniera tridimensionale il mondo dell’antica Cina.

L’effetto di questa particolare tecnica è stato accentuato anche dallo scintillio dei costumi di Sonia Cammarata.

Ottima l’interpretazione di Chiara Taigi, soprano di fama internazionale, che ha vestito i panni della schiava Liù.

Di ottima fattura anche l’esecuzione delle musiche da parte dell’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, diretta sapientemente dal Maestro Fabio Mastrangelo.

Il tripudio è andato, infine, a Francesca Patanè nel ruolo gelido ed insieme regale della principessa Turandot, e al trio dei mandarini Ping, Pong e Pang interpretati da Leonardo Galeazzi, Massimiliano Chiarolla e Saverio Fiore. Apprezzato anche il coro Lirico “Francesco Cilea” diretto dal Maestro Bruno Tirotta e le coreografie curate da Rita Colosi.

Si replica questa domenica sera alle 21.30 con la seconda ed ultima recita.

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