I tre spettacoli affrontano i temi dell’Amore, della Giustizia e dell’Arte partendo da un'attenta analisi dei dialoghi di Platone. Domenica 12 evento speciale al Centro diurno di salute mentale Camelot (ex Mandalari) con lo spettacolo "Conferenza tragicheffimera".
I tre spettacoli (l’intera antologia) della Compagnia Carullo-Minasi sono in programma dall’8 al 12 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con brevi premesse storico-artistico-sociologico urbane dello storico dell’arte Mosè Previti e del prof. Pierpaolo Zampieri, per una ridefinizione dei confini che possano superare ogni soglia di separazione tra lo spettatore e l'attore. Questi gli appuntamenti nel dettaglio: mercoledì 8 aprile “Due passi sono”, ore 21; giovedì 9 aprile “T/Empio – critica della ragion giusta” e spettatori, ore 21; domenica 12 aprile “Conferenza tragicheffimera – sui concetti ingannevoli dell’arte” all’ex manicomio “Mandalari” nei locali del Centro diurno di salute mentale Camelot all’interno della mostra di Chiarenza, ore 19.
Cifra stilistica della Compagnia è il limite inteso quale risorsa drammaturgico creativa per la definizione di qualsivoglia atto d’arte, nella sua natura prima d’atto politico-democratico. Le tre opere, ciascuna in maniera diversa, partendo dall’analisi dei dialoghi di Platone – in particolare del Simposio, dell’Eutifrone e dello Ione – affrontano i temi dell’Amore, della Giustizia e dell’Arte. In “Due passi sono” la malattia, quale apparente limite e difficoltà, diventa vera presa di posizione e riconoscimento del valore primo della vita e dei rischi che vale la pena di correre. In “T/Empio, critica della ragion giusta”, ci si interroga sul tema del Giusto riconoscendo il limite dell’impossibilità di definirlo quale forza per la conferma del valore della complessità. In “Conferenza tragicheffimera – sui concetti ingannevoli dell’arte” partendo dalla crisi contemporanea si valorizza il tema del limite come motivo di riscatto, divenendo l’attrice promotrice prima della propria esistenza, quale vera opera d’arte.
Il dato comune dei tre spettacoli è la continua insinuazione del dubbio, la costante messa in discussione delle certezze, il continuo oscillare tra amare verità e frizzante ironia. Il progetto: la scena tra il pubblico, il pubblico in scena. L’intera Trilogia sul Limite definisce dunque un progetto pronto alla circuitazione e la cui realizzazione sarà presentata in anteprima per il Cartellone del Teatro Stabile di Messina. Le tre opere, in linea con il tema da cui hanno tratto la propria forza drammaturgica, il limite quale risorsa, intendono in un esclusivo percorso tra le Istituzioni, sanare fratture e limiti funzionali delle stesse definendo gli estremi di un’opera teatrale urbana. Un progetto di Teatro itinerante che, con l’accompagnamento di un Sociologo Urbano e uno Storico dell’Arte, giunge nei luoghi della socialità, come a definire un abbraccio culturale dello spazio cittadino: una de-costruzione del concetto di teatro nella logica di una ri-contestualizzazione dell’arte nel mondo.