I sindacati: "Direzione artistica per la musica unica per Ear e Teatro Antico"

I sindacati: “Direzione artistica per la musica unica per Ear e Teatro Antico”

Rosaria Brancato

I sindacati: “Direzione artistica per la musica unica per Ear e Teatro Antico”

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mercoledì 11 Settembre 2013 - 06:29

Cgil, Uil, Fials-Cisal e Sadirs scrivono al sindaco, al presidente Puglisi e al commissario del Cda affinchè la nomina del direttore artistico musicale segua i criteri della competenza e della professionalità, scongiurando il rischio di continue "colonizzazioni" esterne. "C'è adesso l'opportunità di una direzione artistica per la musica unica per il Vittorio Emanuele e per la stagione lirica del teatro antico".

In attesa che venga sciolto il nodo sul numero dei componenti del Cda del Teatro Vittorio Emanuele (se 5 o 7) e non è cosa da poco perché sarebbe auspicabile avere un Cda che operi subito, le 4 sigle sindacali SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. scrivono una lettera aperta al sindaco Accorinti, al presidente Puglisi ed al commissario del Cda Cultrone.

“A breve- si legge nella nota firmata da Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo- tra le tante incombenze che spettano alla nuova dirigenza del Teatro, si avvierà l’iter per il completamento delle nomine che compongono l'organico direttivo, amministrativo ed artistico del Vittorio Emanuele. Tra queste, riteniamo di rilevante importanza per la salvaguardia della tradizione musicale messinese oltre che per lo sviluppo del Vittorio, la nomina del Direttore Artistico per la musica. A questa funzione verrà demandato il compito di risollevare e far rinascere la nominata tradizione musicale, che è stata ampiamente svilita, spenta e negata dalle precedenti fallaci amministrazioni dell’E.A.R., che di fatto hanno tradito lo spirito per il quale il Teatro era stato destinato fin dalla sua prima istituzione”.

I sindacati ricordano come contestualmente alla scelta del direttore artistico per la musica si verificherà la chiusura della stagione lirico musicale del Teatro Antico di Taormina affidata attualmente al maestro Enrico Castiglione.

“Il teatro antico dovrebbe essere considerato, per collocazione geografica ed artistica, la naturale estensione del nostro pregiato e purtroppo vilipeso, teatro cittadino- prosegue la lettera- Invece, nonostante la titolarità appartengono alla provincia di Messina, è stato letteralmente “colonizzato” da associazioni ed imprenditori delle due altre province egemoni siciliane, Palermo e Catania, che hanno imperversato padroneggiando il cartellone degli eventi di TAORMINA ARTE. La gestione, spesso “problematica”, ha sempre più frequentemente generato defezioni di artisti a causa di insolvenze,ed in taluni casi con cachet mai pagati. Di tutto questo è complice l'assenza, l'indolenza, l'apatia, l'inattività e il disinteresse delle nostre asfittiche istituzioni politiche, amministrative ed artistiche. È innegabile come nello scenario artistico del teatro di Taormina sia stato “grande assente” il Vittorio Emanuele e con esso tutte le potenziali iniziative imprenditoriali artistiche della nostra città”.

Nella nota Cgil, Uil, Fials-Cisal e Sadirs chiedono quindi che, nel momento delicatissimo della nomina del direttore artistico per la musica, vengano evitate altre forme di “colonizzazione” e venga invece ripristinato il legame indissolubile tra il Teatro Vittorio Emanuele e il Teatro antico.

“Quanto accaduto negli anni, è un evidentesegno di come la passività e l’inadeguatezza delle istituzioni artistiche e politiche messinesi, abbia lasciato che altri personaggi più dinamici e lungimiranti, sottraessero non solo la scena, ma anche una fondamentale risorsa economico-culturale al nostro territorio. È innegabile come il cartellone degli eventi del Teatro Antico di Taormina, se opportunamente utilizzato da chi ne ha la paternità naturale, avrebbe potuto creare un volano di sviluppo per la nostra città. Parallelamente avrebbe portato un importante incremento economico per tutte le maestranze messinesi, il cui apporto professionale, invece, è rimasto accantonato”.

Le 4 sigle sindacali intendono ricordare sia al sindaco Accorinti che ai vertici del Vittorio Emanuele come nell’ultima occasione, appunto la stagione lirica che si sta concludendo al Teatro Antico, le maestranze messinesi non siano state impiegate e valorizzate, nonostante la professionalità ed il durissimo momento di crisi occupazionale. Se fosse stato utilizzato il criterio degli anni precedenti, sottolineano i sindacati, sarebbero stati impiegati circa 150 lavoratori del Vittorio Emanuele, tra comparse, tecnici, orchestrali, sarte, truccatrici, maestri di palco, direttori di scena, maschere, cantanti e coristi a conclusione di una stagione che per l’Ente messinese e per i dipendenti è stata di mera agonia.

“ Adesso c’è l’ opportunità che l’imminente nomina del direttore artistico del Vittorio Emanuele coincida, nella persona, con la nomina del direttore artistico di Tao Arte Musica.- concludono le organizzazioni sindacali- Chiediamo quindi che il sindaco si faccia promotore per rappresentare questa opportunità anche al Commissario della Provincia di Messina ed al Sindaco di Taormina. La persona che sarà investita di tale incarico, dovrà inoltre avere le qualità morali, umane ed artistiche necessarie ad un ruolo centrale e fondamentale. Auspichiamo che l’incarico venga affidato a chi possegga talento, lungimiranza e capacità imprenditoriali, così come competenza artistica, professionale e probità limpidezza nell'esercizio delle sue funzioni. I luoghi della cultura, per la città di Messina così come per l’intera provincia, non devono più essere un'idea in auge nei salotti o un pretestuoso motivo di disonesto e illegittimo arricchimento, ma un patrimonio da preservare e valorizzare”.

Non è affatto un caso che le 4 sigle sindacali abbiano scelto questo momento per scrivere il documento. Si presenta infatti un’occasione importante per il futuro di entrambi i teatri e per scongiurare che Messina e le sue risorse continuino ad essere terra di colonizzazione. Non si sceglie solo un nome, ma un progetto.

Rosaria Brancato

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