Si è concluso il 3° weekend della Cultura, Patti & Tindari. I partecipanti sono stati condotti in visita guidata presso le aree più significative dei luoghi ed esortati a filmare e fotografare i posti conosciuti per poi condividerne le immagini sui social media
L’idea è quella di calarsi nel sistema per usufruirne da dentro. E oggigiorno il sistema è fatto di nuove forme e modalità di comunicazione. Web, social media, smartphone, tablet vanno in scena quotidianamente sulle frequenze della comunicazione del nuovo millennio. Una comunicazione rapida, non mediata e per questo più efficiente. Cosa può, quindi, essere migliore della prospettiva di cavalcare quest’inarrestabile onda tecnologica per farne strategico trampolino di lancio – rectius, rilancio – delle straordinarie ricchezze storiche, architettoniche, culturali che punteggiano la città di Messina e dintorni?
E’ l’intuizione avuta dall’Associazione PFM (Progetto Futuro Migliore) che, aderendo al circuito nazionale delle “Invasioni digitali”, ha concluso, lo scorso 28 aprile, il terzo Weekend della Cultura, Patti & Tindari, riscuotendone un soddisfacente successo anche grazie al prestigioso patrocinio del Comune di Patti e all’entusiastica cooperazione di diverse attività commerciali presenti in loco.
Le “invasioni digitali” messe in atto dal PFM, hanno avuto come mete la “Villa Romana e Centro storico di Patti” nel corso della giornata del 27 aprile e “Santuario e Area Archeologica di Tindari” il successivo 28. I partecipanti, “armati” di videocamere, macchine fotografiche, smartphone e quant’altro, hanno pacificamente “invaso”, nelle ore precedentemente programmate, le aree prescelte, trasformandole in ignari obiettivi dei loro variegati scatti, condivisi al ritorno sul canale “#invasionidigitali” e sui social media.
Un’infaticabile sinergia di almeno 100 partecipanti, che hanno segnato il punto di svolta nella propaganda delle meraviglie del nostro territorio facendosi consapevole strumento delle chiare finalità turistiche assunte dal progetto.
La prima delle due visite guidate ha avuto come scenario le aree di Patti di maggior interesse culturale. I “fotografi in trasferta” hanno, dunque, conosciuto Villa Romana, il Centro storico, la Cattedrale con la sua Tomba della Regina Adelasia, il MACC – Museo di Arte e Ceramica Contemporanea di Patti, per arrestare, infine, il proprio pellegrinaggio, nei pressi dell’ex Convento S. Francesco, ora sede del Museo delle Ceramiche, dove si è tenuta una degustazione di dolci tipici pattesi prodotti dalle pasticcerie Mastrolembo, De Pasquale e Praticò, accompagnati dal vino passito prodotto dall’azienda vitivinicola locale Antica Tindari.
Non meno pregno di sapore artistico – culturale, il secondo percorso, tenutosi l’indomani, che ha toccato Tindari, il suo Santuario nonché l’area archeologica attigua, concludendosi, anch’esso, con una degustazione pomeridiana di prodotti tipici locali, organizzata dall’Associazione “Valle del Timeto” presso il lido Iceland.
Pregevole la partecipazione degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti Villa Arson di Nizza, presenti in quei giorni a Patti per la realizzazione di un work shop in collaborazione con la fabbrica delle Ceramiche Caleca.
Ma l’obiettivo di rilancio e promozione del territorio non sembra ancora prevedere battute d’arresto e anzi già auspica nuove strategie di marketing coadiuvate a tal fine con l’organizzazione delle sempreverdi visite guidate che possano, senza soluzione di continuità, valorizzare anche le zone meno battute dalla curiosità dei turisti, importando un conseguente e a dir poco caldeggiato incremento occupazionale. (Sara Faraci)
