Nel primo pomeriggio di ieri il governatore annuncia il suo Crocetta quater: ma un'ora dopo è già crisi. A mancare all'appello è l'area Lupo. In nottata quindi nuovo vertice con il Pd. Nella nuova giunta c'è il messinese Carlo Vermiglio, in quota Area popolare, una "compartecipazione" tra Nino Germanà e Gianpiero D'Alia. Protesta Sicilia Futura: "se questo è il governo passiamo all'opposizione"

Il Crocetta è in realtà un Crocetta 3 e mezzo, e non dura lo spazio di un’ora.

In Sicilia può accadere anche questo, che dopo mesi di annunci di rimpasto e dopo 10 giorni di una giunta azzerata, dopo un’estate di rinvii, il governatore annunci finalmente la nuova giunta, e un’ora dopo sia costretto a modificarla ancora, perché all’appello manca l’area Lupo, un pezzo di Pd. Doveva inoltre essere la giunta totalmente politica, e completamente rinnovata invece solo alcuni innesti, sebbene determinanti, perché i partiti, Udc e Pd hanno messo in campo i leader. Peccato che il Quater, sia in realtà un Crocetta ter “corretto” e comunque si debba ancora limare e tra i nomi che stiamo dando domattina qualcuno non sarà più assessore e la sua casella sarà occupata da altri. Il Pd porta in giunta il capogruppo Ars Cracolici (già a luglio era toccato al capogruppo Gucciardi, confermato anche in questa squadra) e l’Udc, che già in estate aveva ottenuto la poltrona politica per l’allora segretario regionale Pistorio, saluta l’ingresso dell’attuale segretario regionale, Gianluca Miccichè. Il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia fa bingo perché oltre ai due assessori Miccichè e Pistorio, ha messo lo zampino in quello in quota Ncd, il messinese Carlo Vermiglio, sponsorizzato da Nino Germanà ed entrato appunto come Area Popolare (che vede insieme Ncd ed Udc) ma in realtà vicino anche al parlamentare centrista che nel 2013 avrebbe voluto come candidato sindaco il fratello Franco e che con Carlo ha diviso l’esperienza amministrativa con il sindaco Leonardi.

Andiamo quindi al Crocetta quater, con l’avvertenza che in queste ore il governatore sta incontrando il segretario regionale Pd Fausto Raciti irritato perché all’appello manca l’area Lupo (che però nei giorni scorsi ha detto no all’ingresso in giunta). Confermati, almeno fino ad ora, Lo Bello, Pistorio, Gucciardi, Li Calzi, Croce, Baccei, Contraffatto. Questa la nuova giunta:

Mariella Lo Bello Vicepresidente, Assessore per le attività produttive (Crocetta)

Antonello Cracolici Assessore per l'agricoltura (Pd)

Giovanni Pistorio Assessore per le infrastrutture e la mobilità(Udc)

Maurizio Croce Assessore per il territorio e ambiente (Sicilia futura)

Cleo Li Calzi Assessore per il turismo, sport e spettacolo (Crocetta)

Baldo Gucciardi Assessore per la salute – PD

Gianluca Miccichè Assessore per la famiglia, politiche sociali (Udc)

Alessandro Baccei Assessore per l'economia – PD

Carlo Vermiglio Assessore per i beni culturali- (Area popolare: Udc-Ncd)

Vania Contrafatto Assessore per l'energia e i servizi di pubblica utilità – PD

Bruno Marziano Assessore per l'istruzione e la formazione professionale- PD

Antonio Fiumefreddo – Assessore delle autonomie locali

Nel caso di Fiumefreddo si tratta di un quasi ritorno perché Crocetta, dopo un precedente burrascoso risalente al 2012 quando ne contestò l’operato come soprintendente del teatro a Catania, cambiò idea negli anni successivi, facendo di tutto per averlo in giunta. Il primo tentativo durò 24 ore, non sappiamo questo secondo, anche perché ha scatenato le reazioni degli esponenti Megafono-Pse.

Subito dopo aver varato la giunta Crocetta ha annunciato di voler incontrare i partiti della coalizione per sottoscrivere il documento di intesa programmatica
di fine legislatura. “Confido che la nuova composizione del governo possa facilitare il dialogo con tutto il parlamento, attraverso un patto di intesa con tutte le forze della coalizione, con rispetto e lealtà nei confronti delle opposizioni che sono chiamate a condividere il processo di riforme urgenti delle quali ha bisogno la Sicilia E’ il momento del coraggio, del cambiamento,per rinnovare profondamente la politica, verso un nuovo sviluppo della Sicilia”.

Ma l’entusiasmo è durato pochissimo perché Raciti ha protestato: “L’elenco degli assessori? Siamo certi si tratti di un errore di Crocetta” ed in serata sono ricominciati gli incontri per far quadrare le caselle.

Dura la nota del M5S: “Più che un parto è stato un aborto. Il nuovo governo è una grande ammucchiata che non riesce nemmeno a soddisfare la voglia di poltrone di tutti. Il Crocetta quater è addirittura peggio dei precedenti e non avrà vita lunga. Altro che governo della rinascita questo esecutivo è solido come un pilastro di burro. Hanno provato a soddisfare la smisurata voglia di potere delle mille anime della maggioranza, che in questi giorni di grandi emergenze tutto ha dimostrato di avere a cuore, tranne gli interessi della Sicilia. I partiti non si sono riappropriati della politica, ma delle poltrone. Esprimiamo solidarietà agli elettori del Pd che ora dovranno stare a braccetto con gli eredi di Berlusconi, che avevano spergiurato di non entrare nella nuova giunta anche sotto mentite spoglie. La Sicilia da oggi ha nuovamente una squadra di ben pagati assessori, che abbia un governo è tutto da dimostrare”.

Affonda il coltello anche Erasmo Palazzotto, Sel “Siamo alle comiche e, purtroppo per la Sicilia, neanche a quelle finali. La Sicilia crolla letteralmente sotto alle macerie di una classe dirigente inadeguata e corrotta interessata solo alla spartizione del potere. Prima andiamo a votare meglio sarà per la Sicilia.”

I problemi per Crocetta non finiscono qui perché le proteste vengono anche dagli alleati cosiddetti minori, come Nicola D’Agostino, coordinatore regionale di Sicilia Futura, appena nata dall’unione del Pdr con Sicilia Democratica: “Apprendiamo con stupore che Crocetta avrebbe varato il suo quarto governo. Attendavamo in effetti una convocazione della coalizione prima di arrivare alla definizione della squadra. Non abbiamo invece riscontrato nessun accordo sul programma, nessuna certezza sulle risorse e alcuna regola per il futuro. Si è preferito mettere tutti davanti al fatto compiuto con una corsa alle poltrone dal sapore più che antico, vecchio! Ci appare evidente che questo non è un governo che ha la solidità per affrontare le emergenze e concludere la legislatura, per assenza di equilibrio politico. Non entriamo nel merito delle singole scelte, ma non comprendiamo quale sia la novità politica. Stante così le cose il nostro interesse per questo presidente, per questa maggioranza e per questo governo è pari a zero. Non rimarrebbe a questo punto altra strada che l'opposizione". Sicilia Futura mantiene comunque in giunta l’assessore Croce ma le parole di D’Agostino sono dichiarazioni di guerra.

Parlare di Crocetta quater a questo punto, sapendo già che nelle prossime ore avrà ulteriori modifiche, è quanto meno eccessivo.

Rosaria Brancato