Centoventimila presenze complessive, 30 per cento in più dello scorso anno. Il general manager Santoro: «Eventi come “Fiera d’Autore” confermano la voglia di partecipazione della gente e la voglia di parlare della città»
Buoni numeri e tanto seguito per la 72^ Fiera Campionaria Internazionale. A tracciare il bilancio dell’ultima edizione della Rassegna è il commissario Fabio D’Amore: più di 120 mila presenze, un 30 per cento in più rispetto alla scorso anno nelle 19 giornate della manifestazione. Arricchite da un’offerta variegata e rivolta a vari target di pubblico. D’Amore ha sottolineato in particolare lo straordinario successo della mostra dedicata all’icona della Pop Art Andy Warhol, che adesso si sposterà a Taormina fino ad ottobre, e il grande apprezzamento che ha ottenuto “Fiera d’Autore”. La rassegna culturale ha visto ogni giorno la presentazione di un libro da parte di importanti scrittori siciliani e si è conclusa con la presenza del Costituzionalista e scrittore Michele Ainis. «L’ottima risposta del pubblico testimonia che la Fiera di Messina può diventare anche un catalizzatore di energie culturali sempre presenti e vive nella nostra città», ha detto il Commissario D’Amore. Contento anche il general manager, Carmelo Santoro: «Eventi di questo tipo confermano la voglia di partecipazione della gente, il piacere di parlare della città. I risultati ottenuti, dati i mezzi a disposizione, non possono che dirsi positivi. Il ringraziamento va a dipendenti e collaboratori, che hanno profuso grande impegno senza guardare mai l’orologio».
Commento di D’Amore anche sul costo dei biglietti: «Qualcuno si è lamentato, secondo me non era elevato. Gli spettacoli sono stati apprezzati. Questa nuova formula ha permesso di risollevare le sorti della Fiera, con il numero dei visitatori che è nettamente cresciuto e ci ha permesso di guardare avanti». Cartellone di eventi o Campionaria: «Gli eventi hanno attirato in media poco meno di mille persone, ad esclusione di quelli più attesi come Beppe Grillo, Litterio e i Turbolenti. Questo vuol dire che molta altra gente girava per la cittadella», aggiunge il commissario. Un aspetto che avrebbe fatto piacere anche agli standisti, contenti perché portare persone per un’attrazione permette anche di avere più gente nell’area fieristica. «Diversi importanti espositori hanno già confermato la presenza per il prossimo anno. – aggiunge D’Amore – Purtroppo le condizioni dei padiglioni non sono ottimali quindi diverse aziende hanno deciso di non prendere parte alla Campionaria. Abbiamo speso 144mila euro per rendere agibile il quartiere ma di più non possiamo fare senza provocare danni erariali. E’ ora che qualcuno si adoperi per migliorare lo stato strutturale». E il discorso si sposta inevitabilmente sul futuro della cittadella.
Nella Campionaria
gettonatissimi anche gli scatti del fotografo messinese Santi Visalli che è tornato ad esporre nella sua città dopo la fortunata mostra dello scorso mese di maggio alla Camera di Commercio con 50 scatti di volti e architettura statunitense. Apprezzata dai visitatori l’esposizione delle eccellenze vinicole della provincia peloritana. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) come anteprima di una manifestazione pensata e voluta dall’Ente e che si concentrerà sul rapporto tra vino ed editoria, valorizzando l’essenza dell’ozio come momento di riflessione e percorso di attesa. L’evento, annunciato in anteprima dal Commissario Fabio D’Amore verrà proposto a fine novembre e sarà un’occasione in cui la Fiera si aprirà alla città. Un’idea vincente anche lo spazio dedicato ai più piccoli che, grazie a Fieralandia, un progetto curato da Irene La Rosa, hanno potuto vivere durante la Campionaria momenti di divertimento con laboratori, pittura, approfondimenti tematici e tanta colorata allegria. E una grande novità è stato il concorso canoro di J-Factor. Gli organizzatori oltre a scoprire talenti musicali hanno animato i pomeriggi della Campionaria con veri e propri momenti di spettacolo.
Mi complimento con il Commissario dell’Ente Dott. Fabio D’Amore per la Sua capacità di fare cassetto e garantire la stabilità economica dell’Ente per altri 12 mesi ma vorrei sottolineare che Messina ha bisogna di fare anche vetrina e commercio dei prototti messinesi. Il progetto futuro di trasformare la Fiera in Zona ricreativa e culturale può essere condiviso ma non bisogna trascurare le manifestazioni in cui si espongono dei prodotti locali al fine di poterli vendere.
Francesco Tiano
MPLI Messina PDL
Dire che è una truffa far pagare il biglietto d’ingresso quando gli espositori hanno già pagato 1.800,00 euro per uno stand di 10mq, è poco. Paragonare un mercato rionale che si protrae per 15 giorni ad una fiera campionaria VERA è un’assurdità, forse il commissario e la classe politica non sono mai stati ad una fiera (Verona, Rimini ecc).
Vantare 120.000 presenze in 15 giorni siano un’obiettivo grandioso è un’insulto all’intelligenza umana (evidentemente neanche i messinesi hanno avuto interesse ad andarci e chi è andato lo ha fatto giusto per passare una serata diversa e vedersi uno spettacolo che poteva essere fatto anche alla Villa Mazzini). Il commissario dovrebbe andare a chiedere ai messinesi cosa ne pensano della “Fiera” ed ai venditori cosa ne pensano dell’organizzazione. Facile autoelogiarsi se non si ascoltano le parti coinvolte realmente. La Fiera è lo specchio della politica messinese degli ultimi 50 anni: un flop che ci sta portando al degrado ed all’implosione. Magari l’anno prossimo verrà interpellata una società specializzata in organizzazione di fiere serie, magari sarà capace di sfruttare gli spazi 365 giorni all’anno e magari riuscirà a creare una vera campionaria. Improvvisarsi esperti porta solo al collasso, la fierà è un esempio, l’amministrazione della città ne è la prova.
dott.D’Amore ,anche i mercatini rionali hanno un buon afflusso a costo zero.Lei racconta la luna,ma la verita’ è che la fiera è un mercatino africano a pagamento