Gianfranco Salmeri ha ripreso il programma elettorale del 2013 con cui Accorinti è diventato sindaco della città e in vista della fine di questa esperienza amministrativa traccia un bilancio su quanto fatto e quanto non fatto dall'amministrazione che ha retto la città nell'ultimo quinquennio
«Si avvia alla conclusione il mandato del Sindaco Accorinti, ed è tempo di bilanci. E come giudicare in maniera oggettiva l’attività di una Amministrazione se non valutando se e quali promesse fatte ai cittadini siano state mantenute?» Inizia così l’analisi fatta da CapitaleMessina, una lettura molto critica di quanto fatto e soprattutto di quanto non fatto da Accorinti e dall’amministrazione che ha retto per cinque anni. CapitaleMessina ha ripreso il programma elettorale del candidato Sindaco Renato Accorinti, sulla base del quale cinque anni fa ha ottenuto il consenso dei messinesi, e su quello sono stati valutati i risultati. «Lo abbiamo fatto aggiornando uno studio già da noi pubblicato nel 2017. Dopo la premessa iniziale “l’Amministrazione Accorinti intende attuare un programma quinquennale di governo basato sui seguenti punti prioritari”, il programma si articola in nove paragrafi. Vediamoli nel dettaglio:
Bilancio (Costi della politica e dell’amministrazione, bilancio partecipato, economie di gestione, trasparenza amministrativa, qualità e valutazione). Su sei punti del programma, non ne sono stati realizzati cinque, tra i quali la promessa del taglio degli emolumenti per il Sindaco e per gli assessori.
Interventi per il lavoro e le imprese. Sulle sei iniziative programmate, tra le quali il progetto della cittadella del “Made in Sicily” in Fiera o alla Dogana, neanche una è stata realizzata dalla squadra di Accorinti.
Progetti strategici per lo sviluppo. Su sette progetti tra i quali gli interventi di salvaguardia del territorio e la prevenzione antisismica, la creazione di circuiti di valorizzazione del patrimonio culturale, la realizzazione della “flotta comunale”, cavallo di battaglia elettorale di Accorinti, ed il “green shipping”, neanche uno portato a compimento.
Assessorato beni comuni, partecipazione, valutazione. Su quattro punti in agenda, due realizzati, parzialmente: la consulta delle associazioni ed il regolamento sui beni comuni.
Servizi sociali. Su otto propositi, due, il piano di zona e la Consulta del volontariato realizzati. Il resto lettera morta, come l’idea di creare spazi di socializzazione in tutti i quartieri periferici o il progetto della città a “misura di bambino”.
Urbanistica e territorio. Uno solo, l’avvio del procedimento di revisione del PRG, su otto è stato realizzato. Tra le mancate promesse dell’amministrazione la riqualificazione della zona falcata, del waterfront e la valorizzazione dei Forti umbertini.
Mobilità, trasporti, energia. Su diciotto progetti, ben quattordici rimasti sulla carta, tra questi la Metroferrovia Giampilieri-Messina, la Metropolitana del Mare ed il miglioramento della mobilità dei disabili in carrozzella.
Ambiente, verde, rifiuti. Su diciassette punti in programma, neanche uno realizzato. Tra questi il progetto “un albero per ogni nato”, gli orti comunali, l’abolizione dei cassonetti, il compostaggio domestico. Non male per una amministrazione “ambientalista”.
Cultura, Scuola, Università, Ricerca. Su diciotto promesse fatte da Accorinti in campagna elettorale, neanche una è stata realizzata, tra queste l’idea di realizzare al Palacultura laboratori musicali, teatrali, o la messa a norma e l’agibilità di tutte le strutture sportive.
Quindi a rapido consuntivo, su novantadue punti del programma elettorale del candidato Accorinti, il Sindaco Accorinti ne ha realizzati solo dieci, appena il dieci per cento.
Un fallimento, su tutti i fronti. Sarebbe stato preferibile assistere in questi anni a qualche annuncio in meno e a qualche risultato in più».