Vi raccontiamo dell'incantesimo che colpì il Palazzo dorato,portando gli orologi indietro al 2014. Cenerentola ebbe tempo fino alla mezzanotte del 13 febbraio per risolvere il guaio. Per fortuna aveva al suo fianco le fate-esperte. Scongiurata la malasorte l'amministrazione potè dedicarsi alle priorità: i Patti d'amicizia....
Nel Paese delle fiabe un giorno accadde che il “Palazzo” dorato finì al centro di un incantesimo: la malìa del tempo al contrario. Il tempo si retrodatò. Gli orologi tornarono indietro nel 2014 e sebbene le donzelle del Paese fossero liete di non invecchiare veder sparire le rughe il problema fu che le stagioni impazzirono, i conti non tornarono e i forzieri rimasero vuoti, perché si era già tutto speso per il 2014. Per fare un esempio, i giardinieri del Palazzo non furono più pagati così che l’intero contado fu invaso da erbacce e sterpaglie, che andarono ad aggiungersi ai rifiuti che non venivano più raccolti. A un certo punto furono chiuse anche le isole ecologiche con il risultato di far infuriare ancora di più gli abitanti costretti a pagare una Tari senza servizio decente e adesso senza gli sgravi previsti per la differenziata. Il danno e la beffa. Da pochi giorni avevano pagato l’ultima rata del balzello di Nottingham, la superTari e adesso si vedevano sfumare anche l’unica possibilità di renderla meno gravosa. A meno che non decidessero di conservare in casa cataste di carta, lattine, plastica, vetro. Con il rischio di passare per “zozzoni”, offesa questa che nel Paese della rivoluzione culturale tutti temono più di ogni altra cosa. Se ti chiamano zozzone, anche se non per colpa tua, finisci nel girone dei cattivi. Si fermarono anche le cucine per i piccoli, perché anche in questo caso, con l’orologio fermo a 2 anni prima non si potevano più acquistare materie prime né pagare cuoche e fornitori. La cosa scatenò un putiferio nel Palazzo, perché fu emanato un editto che però non aveva alcun valore, perché anche nel Paese delle fiabe la moneta sonante è l’unico “valore” che conta. Il banditore si limitò a dire che cuoche e fornitori potevano presentarsi a Palazzo con mercanzie e proposte, ma di talleri peloritani al momento non se ne poteva parlare. Nel frattempo era arrivato da Palermo un commissario che disse all’amministrazione-Cenerentola: “d’accordo sei in ritardo di 1 anno rispetto a quando, nel gennaio 2015 avevi annunciato il bilancio, adesso entro il 13 febbraio a mezzanotte puoi recuperare i 12 mesi perduti e portare avanti le lancette dell’orologio. Se fallisci la carrozza tornerà ad essere zucca, i giardini di Babilonia torneranno sterpaglie e le cucine torneranno ad essere vuote.
“Accipicchia” disse Signorino alle sorellastre, e tutti insieme cercarono di risolvere il problema, mentre il commissario si chiedeva che cosa avessero fatto nel 2015 invece che pensare al sodo. Per fortuna nessuno si perse d’animo e strofinando la lampada magica chiesero lumi alle fate-badanti fatte giungere fin lì con il duplice scopo di portare il progresso e l’alfabetizzazione economico-giuridica nel Palazzo e risolvere i guai. Meno male che le fate-esperte diedero una mano perché il rischio era cadere nel baratro e persino i software si erano messi di mezzo per ritardare gli stipendi. Eller-Mary Poppins di fronte all’allarmismo a suo dire ingiustificato di revisori dei conti,dirigenti, stampa, trovò la soluzione un po’ come nella canzone “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”. Il problema del contado era l’eccessiva pignoleria, l’assoluta mancanza di fantasia. Tuel, gestione provvisoria, mancanza di bilanci, sono quisquilie e pinzellacchere che nelle terre civili dalle quali provengono le fate non tediano gli abitanti dei Palazzi. Perché mai arrovellarsi inseguendo la “cronologia del tempo”? Perché ostinarsi dietro alle norme? Cosa può essere il bilancio di previsione 2015 in confronto all’eternità? Quindi bando alle paure, gettiamo il cuore oltre l’ostacolo del 2015 e voliamo spediti verso il bilancio previsionale del 2016, bypassando pure il consuntivo 2015. Anzi, già che ci siamo, portiamoci avanti col lavoro e pensiamo già al preventivo 2017.
La formula magica fu accolta con entusiasmo da Cenerentola e alla scadenza di mezzanotte del 13 febbraio non pensò più nessuno, anche perché erano già tutti proiettati nel 2023. I bambini delle elementari e medie non ebbero più il problema della mensa perché grazie al previsionale 2020 si erano già laureati e nei giardini prima ancora di piantare i semi spuntava direttamente l’albero.
L’amministrazione del Palazzo dorato ebbe quindi tempo e modo di dedicarsi alle priorità. Infatti portò all’attenzione dell’Assemblea Plenaria del contado i Patti d’amicizia. I più urgenti da firmare erano i Patti d’amicizia con Assisi e San Mauro Pascoli, ritenuti persino più impellenti del Patto di piena e sincera stima con Macerata. L’Assemblea propose alcune modifiche. Oltre ai Patti d’amicizia furono quindi inseriti 1)Patti chiari e amicizia lunga 2)Patti di semplice conoscenza casomai approfondiamo dopo 3)Patti di amici su Facebook 4)Patti di buon vicinato 5)Patti di amici e vadditi (quest’ultimo proposto dal Pd dopo l’esodo dei genovesiani a Forza Italia).
Per tentate querele, segnalazioni, rettifiche, lamentele, suppliche, suggerimenti, pacchi bomba, biscotti al cianuro e quant’altro: la redazione di Tempostretto
Rosaria Brancato