Tempo di chiacchiere di Natale. Scoppia il caso del rapimento della statuetta di Accorinti dal presepe del Comune dove era stata collocata la scorsa settimana, Messina nel panico. Già in città gli agenti di Squadra antimafia,Grissom e le troupe di Chi l'ha visto. Lunghe file in tribunale per gli interrogatori dei sospettati. Secondo fonti di agenzia è stato chiesto un riscatto in talleri peloritani.
Tra i pastorelli del presepe allestito come ogni anno a Palazzo Zanca non si è parlato d’altro nei giorni scorsi: la novità della statuetta di Accorinti sul carretto siciliano, con tanto di bandiera della pace e maglietta Free Tibet, nonché dei tre monaci tibetani arrivati nei pressi della grotta persino prima dei Re Magi. Ed è anche comprensibile, per anni ed anni non è cambiato nulla, sempre le stesse facce, una noia mortale, quindi l’arrivo del sindaco no ponte ha rinvigorito le conversazioni tra la guardiana delle oche, lo zampognaro, i pastori, le contadinelle e gli angeli. Ma un brutto mattino il presepe si è svegliato scosso da una notizia terribile: la statuetta di Accorinti non era più al suo posto, nella notte di mercoledì è scomparsa. Esclusa la possibilità che avesse lasciato di sua sponte un siffatto luogo di pace e di meditazione, qual è appunto un presepe è apparso chiaro che trattasi di rapimento ed anzi di rapimento di più che probabile matrice politica. E’ stato quindi deciso di affidare ai Ris il compito di effettuare i rilievi sul carretto siciliano e sono già stati contattati Squadra antimafia, e mezza Csi prima stagione con Grissom in piena forma. Nelle prossime ore sbarcheranno in città le troupe di Chi l’ha visto, Quarto grado e via piangendo che in diretta televisiva aggiorneranno i telespettatori sugli sviluppi dell’inchiesta. Per l’occasione è stato concordato con l’Ordine nazionale dei giornalisti un armistizio con Barbara D’Urso che potrà quindi dedicare una puntata speciale al misterioso caso. Un testimone, in esclusiva al Tg5 ha raccontato d’aver visto qualcuno trafugare la statuetta e fuggire in direzione Prefettura, dove è stata anche trovata abbandonata la bicicletta del primo cittadino. Mentre sono già iniziati i pellegrinaggi al presepe gli agenti hanno perquisito in queste ore decine di abitazioni, tutta la via I Settembre e setacciate da cima a fondo tre navi Caronte-Tourist, i locali dell’Ancora ed i fondali del molo Norimberga. Gli uomini di Grissom stanno fermando i camionisti che hanno lasciato l’isola negli ultimi 5 giorni, purché iscritti all’Aias ed amici di Richichi. Alcune agenzie hanno dato la notizia dell’arresto per reticenza dei monaci tibetani. Le tre statuette del presepe infatti nel corso dell’interrogatorio, ostinandosi a vedere il bene nell’altro e quindi vedendo anche nei rapitori creature dell’Universo e potenziali esseri illuminati, non hanno voluto fornire alcun indizio utile alle indagini e sono finiti in cella. Intanto sin dalle prime luci dell’alba si è formata in tribunale una lunga fila di sospettati in attesa di essere interrogati come persone informate sui fatti. I magistrati infatti volendo fare le cose per bene hanno stampato l’elenco di quellicheceranoprima sin dall’era Providenti sindaco, non si sa mai. Indietrononsitorna ha diramato il comunicato d’indignazione per il complotto ordito a 360 gradi dai nemici della trasparenza, dai rivali della legalità, dagli allergici all’onestà, dai refrattari alla bontà ed hanno organizzato insieme a Cambiamo Messina dal basso un sit-in permanente davanti al presepe. Secondo l’Ansa sarebbe già arrivata una richiesta di riscatto ma non si hanno maggiori dettagli. L’assessore Perna si è detto pronto a pagare il riscatto in talleri peloritani ma secondo indiscrezioni i rapitori non l’hanno presa bene ed hanno optato per uno scambio: sarebbero pronti a restituire il sindaco se la città consegna quel coso sistemato a Piazza Cairoli spacciato per albero di Natale, in modo che loro possano dargli adeguata collocazione. La giunta su questo punto è divisa perché ci sono questioni di principio sulle quali non si può tornare indietro: l’isola pedonale in via dei Mille e la Cosa di Natale. In attesa che i rapitori spediscano la foto della statuetta in buone condizioni per poter procedere con le trattative l’assessore Mantineo ha avanzato il sospetto che in realtà potesse essere stata rapita e portata nel presepe di Casa Serena, fatto questo che ha terrorizzato investigatori e giunta. Anche una sola ora nel presepe di Casa Serena dove il riscaldamento funziona due ore al giorno equivale a rischiare di trovare il pastorello di Accorinti congelato, anche perché é con la maglietta a maniche corte. Per fortuna i timori sono stati fugati da un’irruzione alla casa di riposo. Nel presepe non c’era traccia del sindaco, ma dentro la grotta, accanto al bue e all’asinello sono stati trovati 32 anziani con un principio di assideramento. Un’altra pista portava dritta allo stadio San Filippo. Testimoni oculari avrebbero raccontato agli inquirenti d’aver visto Accorinti legato e imbavagliato negli spogliatoi e torturato, in quanto vegetariano, con uno spiedino di braciole alla messinese. Sotto minaccia sarebbe stato costretto a firmare una carta per concedere tutti i bus dell’Atm, un tram, sei biciclette e le carrozze di Molonia ai tifosi delle squadre ospiti. Il testimone ha raccontato che dopo una lunghissima resistenza anche alle costolette di maiale il sindaco ha convinto Lo Monaco ad una soluzione condivisa: stadio a porte chiuse ma finestre aperte.
In tutto questo trambusto è però arrivata una lettera al vicesindaco Signorino. L’esponente della giunta, dopo aver superato il terrore che si trattasse della Corte dei Conti ha rassicurato tutti. Era solo una lettera anonima con una domanda: siete proprio sicuri che è stato rapito? Perché non provate ad aspettare i biblici tre giorni e magari rispunta? In fondo, tra Natale e Pasqua il passo è breve. E fu così che si misero tutti davanti Palazzo Zanca a scrutare lo Stretto fin quando non videro la colomba bianca all’orizzonte con il ramoscello d’olivo. Meno male che la colomba vola perché nel frattempo era finito dicembre ed erano stati cancellati tutti i collegamenti via mare tra le due sponde.
Rosaria Brancato