Lo Monaco-ciclista. Gioveni Cambia Messina dal...centro. Il Cucinottapensiero

Lo Monaco-ciclista. Gioveni Cambia Messina dal…centro. Il Cucinottapensiero

Lo Monaco-ciclista. Gioveni Cambia Messina dal…centro. Il Cucinottapensiero

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giovedì 14 Agosto 2014 - 05:46

Lo Monaco si sente trascurato e chiede al sindaco di trattare il Messina come "la pista ciclabile, il porto e la coppola dello zio Vincenzo". I consiglieri comunali Pagano e Cardile indossano l'elmetto, mentre l'Udc Gioveni ha uno sdoppiamento di personalità e si convince di essere un alleato di Accorinti. Imperdibile poi il Decalogo dei no alle Unioni civili di Nicola Cucinotta.

1)GIOVENI CAMBIA MESSINA DAL….CENTRO

Da un anno le malelingue sussurrano che l’Udc abbia dato “man forte” all’elezione di Accorinti e che tra D’Alia ed alcuni componenti della giunta ci sia un vero e proprio feeling. Ma da qui a fare parte della maggioranza ne passa, eppure il consigliere Udc Libero Gioveni scordandosi di essere, almeno formalmente, opposizione, ha avuto uno sdoppiamento di personalità e forse convincendosi di essere uno degli alleati di Accorinti ha scritto una nota con la quale non chiede le dimissioni degli assessori, ma LA RIMODULAZIONE DELLE DELEGHE, indicando con dovizia di dettagli, come dovrebbero essere cambiate. Insomma, Gioveni parla da leader di coalizione con Cambiamo Messina dal basso.

“Non entrando nel merito delle capacità politiche di ognuno degli 8 assessori- scrive-ritiengo fondamentale che alcune deleghe assessoriali vadano rimodulate e ridistribuite per dare nuova linfa a settori basilari fino ad oggi paralizzati”, insomma dà lo sprint ad una giunta un po’ stanca. Poi entra nel dettaglio: “Mi riferisco alle deleghe del Turismo e dello Sviluppo Economico finora detenute dal vicesindaco Signorino, che è impegnato nella stesura del piano di riequilibrio a cui si aggiungono i bilanci comunali e delle società partecipate nonché il nuovo Regolamento IUC e la gestione del patrimonio immobiliare”. Discorso analogo per De Cola, che deve barcamenarsi tra urbanistica, risanamento, e lavori pubblici, per non parlare di Accorinti, che ha la delega allo sport ma che secondo Gioveni non ha fatto nulla. Con tali premesse ci si aspetterebbe da un esponente dell’opposizione la richiesta di dimissioni. Invece no, il centrista Gioveni, da buon alleato scrive: “ Non posso non invitare il sindaco ad attuare con urgenza un rimpasto delle deleghe per rendere più funzionale ed efficiente la macchina amministrativa”. Se, come tutto lascia intendere, Accorinti davvero provvederà a rimpasto (o a sostituzioni) per dare risposte ai suoi veri alleati, è probabile che Gioveni penserà di essere stato il vero ispiratore del cambio di rotta. Come dire: Cambiamo Messina dal centro…..

2)LO MONACO “FIGLIO DI UN DIO MINORE”

Sentendosi trascurato come un figlio di un dio minore, il patron del Messina calcio, Pietro Lo Monaco, in occasione della presentazione della squadra al Monte di Pietà ha chiesto al sindaco “maggiori attenzioni” e lo ha fatto a modo suo…

“Signor sindaco, il Messina deve essere come le piste ciclabili, il porto di Messina e la coppola di zio Vincenzo, merita attenzione e rispetto”. Accorinti dedicherebbe troppe attenzioni al porto e alle piste, trascurando l’Acr Messina che, invece, come la “coppola dello zio Vincenzo” merita di più. Per restare in tema, traducendo, Lo Monaco ha detto ad Accorinti: l’hai voluta la bicicletta e sei diventato sindaco? Bene, ora pedala….”

3)LA CHIAMATA ALLE ARMI DI PAGANO E CARDILE

I consiglieri comunali Pagano e Cardile sono pronti ad indossare elmetto e tuta mimetica pur di liberare la città dai rifiuti. In un’interrogazione da panico in merito alla situazione della raccolta invitano il sindaco a far intervenire il prefetto e le truppe dell’esercito, come avvenuto in altre città. Dichiarata guerra alla spazzatura adesso aspettiamo la richiesta d’invasione dell’acquedotto della Santissima e la battaglia per la conquista dell’ultimo bidone dell’autobotte. Pare che l’assessore Ialacqua abbia garantito, dopo l’irruzione delle truppe armate tra i cassonetti di via del Santo la possibilità di siglare un armistizio a….Pace…..

4)IL DECALOGO DEL CUCINOTTAPENSIERO

Al consigliere comunale Pd Nicola Cucinotta si può dire tutto tranne che non metta passione e che gli manchi la fantasia. Ci duole quindi inserirlo in Tempo di chiacchiere perché sappiamo quanto sia sincero nelle sue esternazioni, ma con il Decalogo del no alle Unioni civili si è meritato una citazione ad honorem. “Dieci e forse più motivi per dire no alle unioni civili” è il titolo di un malloppo con tanto di allegati che ha distribuito con gioia a colleghi e giornalisti e che non lascia alcun dubbio sul Cucinottapensiero. Il Decalogo spiega perché il registro delle Unioni civili è: inutile, non prioritario, superfluo, ingiusto, mezzo per un uso maldestro, non produce effetti, propagandistico ed è anche addirittura DANNOSO, PERICOLOSO, DESTABILIZZANTE. Insomma nella visione di Cucinotta l’istituzione del registro delle Unioni civili equivale a confezionare una bomba atomica nel giardino di casa. Se non la sai fare e ti distrai finisci con il distruggere l’intera umanità in un nanosecondo. Nella versione originaria c’era anche la citazione dell’Arca di Noè con le sette coppie per ogni specie animale (tutte coppie rigorosamente etero, infatti non si è mai visto un riccio gay e Noè li ha controllati uno per uno, comprese le mosche), che si sono salvate dal diluvio, ma forse non ha trovato l’allegato con l’albero geneaologico delle stirpi imbarcate sull’Arca e quindi ha rinunciato. Ma la perla è la citazione finale: Chi ha orecchie a udire oda. Odendo se stesso l’ha poi cambiata nella versione definitiva in un più semplice “Est modus in rebus”.

Per tentate querele, segnalazioni, rettifiche, lamentele, suppliche, suggerimenti, pacchi bomba, biscotti al cianuro e quant’altro: la redazione di Tempostretto.

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