Davanti ai cancelli di Palazzo Zanca, gli addetti al servizio di mensa scolastica, licenziati per carenza di risorse, protesteranno per l'inerzia dell'amministrazione comunale in merito alla questione. La Prefettura assisterà invece ai presidi per il destino dei risparmi INPS.
Momento di protesta per i lavoratori di Messina. Sit – in e presidi, supportati dalle organizzazioni sindacali coinvolte nelle vertenze, saranno di stanza, domani, davanti al Municipio e alla Prefettura di Messina. Differenti le ragioni che hanno spinto alla mobilitazione dei due picchetti.
Palazzo Zanca, a partire dalle 10, vedrà sostare davanti ai suoi cancelli i dipendenti addetti al servizio di mensa scolastica, licenziati a seguito del mancato riavvio del servizio stesso ad opera del Comune per carenza di risorse. La Filcams CGIL, organizzatrice della protesta, ha ribadito l'inerzia del Comune a fronte di una problematica che ormai da mesi affligge i lavoratori. A seguito di una proposta avanzata dai vertici amministrativi e consistente nell'autogestione del servizio in maniera differenziata, la dirigenza della squadra Accorinti aveva siglato un accordo verbale – secondo la CGIL – più congruo alle esigenze del caso e garantista tanto del servizio reso dai lavoratori quanto della qualità dell'offerta pasti proposta agli studenti. Tuttavia la smentita circa il raggiungimento di questo punto d'incontro tra le due parti, effettuata dall'assessore al ramo, Patrizia Panarello, ha risvegliato le preoccupazioni in merito, spingendo la Confederazione ad assumere posizioni maggiormente decise al riguardo.
Problematiche relative a carenza di fondi sono state motori propulsori anche della decisione, da parte delle Federazioni Provinciali di Pubblico Impiego di Messina CGIL, CISL, UIL, CISAL e USB, di stanziare dinanzi alle porte della Prefettura, dalle 10.30 alle 12.30. Discussa, in questo caso, la questione dell'intangibilità dei risparmi INPS, indicati nella seconda nota di variazione al bilancio 2013 dell'Ente. Circa 94 milioni destinati a progetti speciali che rischiano di essere sottratti a questo scopo, comportando una diminuzione di circa 300 euro nella busta paga mensile dei lavoratori, oltre a una drastica riduzione dei servizi offerti ai cittadini.Sul destino delle somme, tuttora in bilico, si pronuncerà il Ministero dell'Economia e la decisività di questi momenti è largamente avvertita anche nella capitale dove presidi dello stesso tipo si stanno svolgendo già da giorni.
Ore fondamentali che hanno assistito, tra l'altro, anche a un importante rinnovo di consegne all'interno dell'ALPA – CIGIL, dove il terzo Congresso ha rieletto presidente provinciale Nuccio Massimino. L'Associazione Lavoratori Produttori dell'Agroalimentare svolge un compito indefettibile nell'organizzazione di circa 1600 aziende operanti nel settore, con più di 2000 lavoratori stimati. Un'incombenza funzionale anche alla qualificazione e valorizzazione dei prodotti tipici delle nostre realtà e dei liberi mercati dell'agricoltura. Sono ad essa attribuibili lo sviluppo rurale attraverso le fattorie sociali, il turismo rurale e altre iniziative volte ad imprimere un forte input di rinascita al lavoro agricolo. (Sara Faraci)