L'operazione è scattata a seguito della denuncia di un imprenditore, a febbraio. A finire in manette due giovani che, attraverso un sistema ben collaudato, si presentavano nei cantieri e chiedevano assunzioni per loro e amici.
O l'assunzione oppure il cantiere fatto saltare in aria. Erano minacce ben pressanti e dirette quelle che Francesco Mondo, messinese incensurato di 36 anni, e Emanuele Aloi, palermitano di 50 anni ma residente a Messina, andavano a fare ogni qual volta veniva aperto un nuovo cantiere edile, a Gravitelli e dintorni.
Si presentavano e, senza troppi giri di parole, chiedevano all'imprenditore di turno di esser assunti, o di far assumere i loro amici. Mai richieste di denaro o di altro, la loro estorsione era ben indirizzata: il lavoro. Nel qual caso la richiesta non fosse stata esaudita, allora si passava ai fatti, piccoli incendi, furtarelli, danneggiamenti vari.
Era una storia che andava avanti da tanto tempo quella che i militari dell'Arma del Nucleo Investigativo di Messina, coordinati dal maggiore Ivan Boracchia, hanno fatto emergere in pochissimi mesi di indagini. E se non fosse stato per il coraggio di un imprenditore della fascia tirrenica, che ha deciso di non tacere e denunciare tutto ai carabinieri, il meccanismo messo in piedi dai due, e da altri tre soggetti adesso indagati, avrebbe continuato a dare i suoi frutti lavorativi.
In meno di 60 giorni, i militari hanno fatto visita a 7 cantieri, tutti aperti nella zona nord di Messina (in un caso anche una scuola pubblica), ricostruendo il modus operandi che il gruppetto metteva in pratica non appena c'era il sentore di un nuovo lavoro.
A febbraio, però, qualcosa è andato storto e la denuncia dell'imprenditore presso cui si erano presentati ha messo gli inquirenti sulla buona strada. Attualmente, Francesco Mondo risultava assunto da un'altra ditta, anche se non si sa "come" e se avesse fatto pressioni per lavorare là. Quel che è certo è che quando i carabinieri sono andati a prenderlo a casa, questa mattina, è stato ritrovato anche del materiale che Mondo aveva rubato alla ditta. Per i due si sono subito aperte le porte del carcere di Gazzi e rispondono entrambi di tentata estorsione. Per Aloi, c'è anche la recidiva. A firmare le ordinanze di custodia cautelare è stato il Gip Maria Luisa Materia, su richiesta del Sostituto Procuratore Alessia Giorgianni. Le indagini sono state coordinate dai militari del Nucleo Investigativo ed Operativo di Messina. (Veronica Crocitti)
e ora travagghiunu nto cantieri I GAZZI!
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