Il Pdl accelera sulla liquidazione dell’Atm ma inciampa sugli “amici” dell’Udc

Il Pdl accelera sulla liquidazione dell’Atm ma inciampa sugli “amici” dell’Udc

Il Pdl accelera sulla liquidazione dell’Atm ma inciampa sugli “amici” dell’Udc

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mercoledì 27 Luglio 2011 - 08:53

In Consiglio comunale si consuma l’ennesima frattura tra i due maggiori partiti di maggioranza. Capurro chiede di prelevare ed avviare il dibattito sulla delibera di liquidazione dell'Azienda Trasporti. L’Mpa si astiene; il Fli avalla la proposta di prelievo, pronto a bocciare la delibera; il Pd respinge e rimane fermo sulla propria posizione: la messa in liquidazione non è una strada percorribile

Pdl e Udc orbitano- secondo precisi accordi elettorali – attorno alla stessa area politica ed al Comune come alla Provincia fanno parte della coalizione di maggioranza. Tale, ormai, solo sulla carta perché i fatti raccontano di continue e ripetute fratture tra i due maggiori partiti del centro-destra in salsa messinese. L’ultimo (in ordine tempo) strappo si è consumato ieri nel corso della seduta pomeridiana del Consiglio Comunale , quando con una tentata fuga in avanti il capogruppo del Pdl Pippo Capurro ha chiesto il prelievo della delibera di giunta sulla messa in liquidazione dell’Atm, così «come concordato nel corso della riunione di partito che si è tenuta lunedì mattina alla presenza di tutti i consiglieri comunali ed assessori del Popolo delle Libertà. Come partito – spiega Capurro – sentiamo l’esigenza di non perdere più tempo con riunioni inutili. La messa in liquidazione è l’unica strada percorribile.

La proposta di prelievo, avallata solo da Nello Pergolizzi del Fli – che non ha mai nascosto la sua contrarietà al percorso tracciato dall’amministrazione comunale e si dice pronto ad esprimere in qualsiasi momento il suo voto contrario sulla delibera – è stata respinta dal Pd ma soprattutto dagli “amici” dell’Udc. Astenuto l’Mpa. Se il coordinatore dei consiglieri comunali del partito democratico Felice Calabrò ritiene impensabile votare una delibera non condivisa ed imposta dall’alto, che propone per di più una soluzione poco fruttuosa per il futuro dell’azienda, il presidente dell’Udc Giorgio Muscolino ed il capogruppo de “il Centro con D’Alia” Bruno Cilento ne fanno una questione di forma, sottolineando che «gli alleati del Pdl non li avevano avvisati della loro intenzione di chiedere il prelievo, ma che tuttavia non esiste alcun pregiudizio di sorta sull’atto in sé, che sicuramente andrà votato». Muscolino e Cilento chiariscono, inoltre, che «non avrebbe avuto senso votare ieri la delibera sulla messa in liquidazione dell’Atm visto che venerdì prossimo ci sarà l’incontro con i sindacati a Palazzo Zanca». Le “giustificazioni” fornite dagli esponenti del partito di centro non devono essere state molto convincenti perché i consiglieri azzurri hanno immediatamente ricambiato lo sgambetto, bocciando la delibera sul regolamento comunale per la toponomastica e la numerazione civica esterna ed interna, proposta dall’assessore al ramo Carmelo Santalco (guarda caso Udc). «La bocciatura di quest’atto deliberativo – concordano ancora Muscolino e Cilento – sa tanto di ripicca, ma forse i nostri colleghi ed alleati del Pdl non hanno compreso che si trattasse di una delibera fondamentale in quanto propedeutica al censimento che dovrà stabilire se siamo o meno una città metropolitana con tutti i vantaggi del caso».

Appuntamento con la messa in liquidazione dell’Atm rimandato, dunque, in Consiglio comunale, ma venerdì – come detto – si terrà il secondo confronto tra i consiglieri ed i sindacati, che ieri hanno incontrato il neo commissario straordinario dell’Atm, Santi Alligo, aperto anche a soluzioni alternative alla messa in liquidazione sollecitata dal sindaco Giuseppe Buzzanca e dalla sua giunta (vedi articolo correlato) .(DANILA LA TORRE)

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