Accorinti scrive al presidente dell’Autorità Portuale, De Simone, ribadendo le ragioni dei lavoratori. Stasera un incontro chiarificatore a palazzo Zanca. Ma secondo l’Ufficio Legale dell’Authority, l’obbligo di assunzione sarebbe illegittimo ed esporrebbe fortemente il bando a rischio impugnazione
Il bando di gara è stato già inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione è sarà espletato a fine marzo. Che si fosse alle battute finali lo aveva anticipato al nostro giornale il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina, confermando la nota dolente già evidenziata negli scorsi mesi: nessuna clausola di salvaguardia per i 36 dipendenti di Terminal Tremestieri, la società che ha gestito il porto dalla sua apertura sino ad oggi, ma solo un impegno di priorità in caso di nuove assunzioni da parte del concessionario. Significa che se la gara sarà vinta da un’altra società e questa disporrà già del proprio personale, per i 36 lavoratori non resterebbe più alcuna speranza. Secondo l’Ufficio Legale dell’Authority, l’obbligo di assunzione sarebbe illegittimo ed esporrebbe fortemente il bando a rischio impugnazione.
Non sono dello stesso avviso Fast Confsal e Ugl Mare, che ieri hanno esposto le proprie ragioni in conferenza stampa e presenziato, con tanto di striscioni, ad una seduta del Consiglio comunale, al quale hanno chiesto supporto. Il supporto è arrivato prima in forma di solidarietà poi con una proposta avanzata da Nicola Cucinotta e dal suo partito, il Pd, di muoversi insieme all’amministrazione comunale, per sollecitare l’Autorità Portuale. Nel pomeriggio si è tenuta una riunione dei capigruppo, alla quale hanno partecipato anche i consiglieri Cucinotta, Adamo e Interdonato, oltreché il sindaco Accorinti e l’assessore De Cola. Ne è venuta fuori una lettera che il sindaco ha inviato al presidente dell’Authority, Antonino De Simone, in vista di un incontro previsto per stasera alle 20 a palazzo Zanca.
La prima richiesta avanzata da Accorinti, “dopo un ampio confronto avvenuto con il Consiglio Comunale, con l’Amministrazione e con una rappresentanza sindacale dei lavoratori” – si legge nella lettera – è quella di “sospendere la procedura tesa alla pubblicazione del bando di gara”.
Il motivo è presto detto: “l’esigenza primaria di inserire una clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali, seppure nei limiti di compatibilità dei sistemi normativi di riferimento”. Secondo l’amministrazione comunale, però, non c’è alcun limite alla clausola di salvaguardia. Anzi “risulta suffragata da numerose pronunce giurisprudenziali che, in ipotesi del tutto simili alla fattispecie, hanno sancito la piena compatibilità della stessa al sistema normativo comunitario ed interno”.
La clausola sarebbe dunque legittima pur se non obbligatoria. Se però non esiste obbligo di legge, il sindaco elenca una serie di motivazioni sociali ed ambientali: “La richiesta risulta ampiamente giustificata dalle improrogabili esigenze conseguenti alla perdita del posto di lavoro per ben 36 soggetti con gli evidenti, e non gestibili, impatti di natura economica e quindi sociale. Si evidenzia, peraltro, che i soggetti lavoratori interessati perderebbero ogni introito retributivo e stante l’età dei medesimi, quasi tutti alla soglia dei 50 anni e con famiglie a carico, saranno difficilmente ricollocabili in altra attività lavorativa. Inoltre, si rappresenta la circostanza che, verosimilmente, risulterebbe preclusa ai lavoratori la possibilità di accedere ai trattamenti pensionistici per carenza del requisito contributivo ed anagrafico. La prospettata evoluzione in negativo della vicenda risulterebbe certamente dannosa per il già fragile contesto sociale messinese”.
Accorinti conclude “confidando fortemente nella capacità di ascolto e dialogo” di De Simone, che avrebbe già manifestato una piccola apertura nel corso di una conversazione telefonica. I fatti, però, dicono che il bando è già stato firmato e che, almeno per il momento, la clausola richiesta non c’è.
(Marco Ipsale)