Il Tribunale di Messina conferma il sequestro del pilone 40 nel comune di Saponara; la società interviene parlando di blackout, ritardi e mancate dismissioni nella Valle del Mela.
La conferma del sequestro del palo 40 del costruendo Elettrodottto Sorgente-Rizziconi ritarda l’entrata in esercizio dell’opera elettrica, definita dalla società stessa la “più importante per il Paese”.
Questa mattina il Tribunale di Messina si è pronunciato sulla richiesta di riesame da parte di Terna riguardo il sequestro del sostegno 40, situato a Saponara. Mentre le associazioni ambientaliste iniziano a sperare nella vittoria, la società Terna lancia un grido d’allarme: la Sicilia è a rischio blackout.
“La conferma– si legge nella nota Terna- del sequestro del sostegno n.40 è un grave danno per i siciliani e gli italiani tutti, perché mette a rischio il sistema elettrico e lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese”.
Secondo la società, il ritardo nell’entrata in esercizio dell’elettrodotto è costato ogni anno a famiglie e imprese italiane oltre 600 milioni di euro di mancato risparmio, per un totale di oltre 4 miliardi di euro; e “intanto 700 milioni di euro di investimento di Terna sono stati spesi per realizzare un’opera pressoché completata, che non potrà entrare in esercizio per colpa di un sostegno incriminato”.
Terna avverte quindi sulla criticità del sistema elettrico siciliano, che senza la messa in esercizio di questa infrastruttura è a rischio blackout, ma è già al lavoro per trovare “la soluzione più efficace a completarla e metterla in esercizio nel minor tempo possibile”.
“L’ordinanza– continua la nota Terna- di oggi impedisce a Terna di completare l’elettrodotto nei tempi imposti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, e secondo il progetto che è stato approvato con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico nel 2010”.
Terna afferma di aver agito nel pieno rispetto della legge e realizzando il tracciato autorizzato dal Ministero, che prevede il posizionamento del sostegno n.40 sul crinale di Monte Raunuso, a Saponara. Nel frattempo, da un punto di vista ambientale, secondo la società Terna il territorio perde l’opportunità di beneficiare del piano di dismissioni connesse alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente – Rizziconi: ben 87 km di vecchie linee, poste in vicinanza di 1151 edifici, 636 dei quali nell’area a elevato rischio di crisi ambientale della Valle del Mela.