Secondo l'organizzazione, i soldi vanno spesi per la messa in sicurezza del territorio afflitto da un gravissimo dissesto idrogeologico: "Finora si sono sprecati 283 milioni di euro in inutili progettazioni"
Il terremoto che ha colpito la scorsa notte le province di Messina e Reggio Calabria, con epicentro a Scilla, ha sollevato polemiche su svariati argomenti. Naturalmente, si parla di sicurezza del territorio e di resistenza alle calamità naturali.
Ora è il Wwf ad intervenire, chiedendo di utilizzare per la messa in sicurezza del territorio i fondi che dovrebbero essere usati per il Ponte sullo Stretto: “Forse è giunto il momento che il Governo dei tecnici colga l’occasione per porre fine alla scandalosa “avventura” del ponte sullo Stretto di Messina, utilizzando gli 8,5 miliardi di euro previsti per la sua costruzione per l’adeguamento antisismico delle aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina e la messa in sicurezza del territorio afflitto da un gravissimo dissesto idrogeologico, aggravato da un’estate di fuoco devastante”.
“Il Governo in carica – scrive il Wwf – dovrebbe avere il coraggio di porre in dubbio la stessa realizzabilità tecnica di un ponte sospeso di 3,3 chilometri di lunghezza, a doppio impalcato stradale e ferroviario (ad oggi non esistono ad unica campata con impalcato sia ferroviario che stradale ponti sospesi più lunghi di 1.118 metri: il Minami Bisan-Seto in Giappone) sorretto da torri alte circa 400 metri e sostenuto da oltre 5 chilometri di cavi di 1,2 metri di diametro, in una delle aree a più elevato rischio sismico del Mediterraneo, dove vi sono stati ben sei terremoti catastrofici (definiti Big One) in meno di 2 secoli. L’ultimo dei quali (1908) – che distrusse Reggio Calabria e Messina – si ipotizza che fu di Magnitudo 7,1 Richter, la stessa che si è utilizzata come riferimento per la resistenza del ponte in caso di sisma, ma nessuno può sostenere che il prossimo non superi questa magnitudo”.
“I terremoti – ricorda il Wwf – sono imprevedibili: si può sapere il dove, ma non il quando e continuare a lasciare questo territorio privo di verifica sulla sicurezza in caso di sisma, senza intervenire laddove è necessario, foraggiando al contempo l’opera ponte che aggraverebbe anche la viabilità di fuga in caso di sisma, è da irresponsabili. Finora si sono sprecati 283 milioni di euro in inutili progettazioni: non è più il caso di avallare questi sprechi di Stato”.
cari amici del WWF, non credo che tra di voi ci siano esperti in ingegneria in grado di stabilire se il ponte si può o meno fare. Se ci fosse un terremoto superiore a 7.1 gradi richter, l’ultimo dei problemi di Messina sarebbe che il ponte è venuto giù… (quello dell’Aquila e dell’Emilia sono stati intorno al sesto grado). Dovremmo smettere di costruire case, strade, ferrovie, aeroporti, scuole, ospedali perchè non reggerebbero un sisma di 7.1 richter? Fosse per voi dovremmo vivere ancora sulle palafitte. L’unico discorso corretto da fare sul ponte è questo: è utile o no allo sviluppo della Sicilia? Il resto sono solo chiacchere
Ma che sciacalli! A parte il fatto che malgrado il forte terremoto non vi sono stati danni a persone e cose ma la cosa sconcertante è la sistematica disinformazione! A parte il fatto che solo il 40% del costo per la realizzazione del Ponte sarà a carico dello Stato (praticamente quanto costa la nuova linea metropolitana di Roma!)e la Stretto di Messina ne possiede già metà mentre il rimanente 60% si dovrà reperire sul mercato mondiale e dedicati alla costruzione del Ponte e non potranno MAI RIPETO MAI essere utilizzati (perchè i privati investono se vi e’ guadagno!)per questa fantomatica messa in sicurezza del territorio tanto gara a questa sottospecie di ambientalisti!
Per chi ancora non l’avesse lette guardate le mie generali considerazioni sul Ponte: articolo vecchiotto, ma sempre attualissimo!
http://partitodelsud.blogspot.it/2009/12/ponte-sullo-stretto-un-argomento.html
Qualcuno ,in buona fede crede veramente che possano arrivare non 8,5 miliardi ,ma solo 850 euro per “l’adeguamento antisismico delle aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina”??
L’unico vero scandalo e’ la stupidita’ di queste associazioni che invece di prospettare sviluppo uguale a quello dei paesi più evoluti per fare uscire il meridione dalla fame, sparano sciocchezze simili per compiacere ai monopolisti dello stretto. Siete una vergogna.
Neanche sulle palafitte…. pericolose per il maremoto…
Negli ultimi due secoli a Messina ci sono stati sei terremoti big…one?????? Non è assolutamente vero, anzi sarebbe ora di far luce sul terremoto del 1908 che è stato distruttivo ma molti palazzi sono caduti grazie alla dinamite…si è preferito distruggere piuttosto che ristrutturare …..esagerando molto sui danni provocati dal terremoto….In Italia si realizza ovunque ma sembra che solo a Messina c’è un reale pericolo…..nel frattempo non esiste regione italiana che dal 1908 ad oggi non abbia avuto danni per eventi sismici, geologici e metereologici.
Il ponte non si farà ma non cerchiamo stupide giustificazioni per non fare opere a Messina..se in Emilia, all’Aquila o in Friuli… si deve fare un ponte o qualsiasi altra grande opera…. si realizza punto e basta.
Dovremmo aggiungere su Wikipedia alla voce ponte questa nota:
Opera ingegneristica atta a punire classi politiche e gente che fa quel che cavolo vuole con il traghettamento perchè non c’è nessuno che possa fargli concorrenza.
Domanda: dove sarebbe lo sviluppo? Io lo sviluppo della città lo vedrei nel turismo (come hanno fatto i paesi più evoluti) e vorrei farti notare che se ho letto bene con il ponte in opera le navi da crociera in porto ce le possiamo dimenticare visto che sono troppo alte e poi che facciamo? andiamo a spalare la terra del ponte con il secchiello e la paletta del mare dei nostri figli? Lo sviluppo lo vedrei nel fare qualcosa per la città anche solo partendo dalla malafigura che abbiamo fatto oggi con una nave in porto e con quelli che protestavano, GIUSTAMENTE, perchè hanno lavorato e vorrebbero essere pagati. Perchè siamo tutti bravi: tu, i signori intellettuali che commentano qua su tempostretto, e anche io a lamentarci dietro un anonima tastiera ma nessuno di noi ha i gli attributi per andare a far valere i propri diritti(e il messinese per natura un pò egoista lo è) figuriamoci quelli degli altri..
perchè parlare e sparlare di terremoto e rischio solo per il ponte e preoccuparsi di una cosa che non c’è??Se dovesse arrivare un 7.3 adesso, cosa fareste cari wweffini?? Questi signori poi per tutto il resto dormono, mentre la città è ormai una massa di cemento piena di tir inquinanti, fatti sbarcare sempre e ovunque da navi ultrainquinanti (ma mai nessuna protesta) ,una città mezza bruciata dagli incendi estivi ( andassero loro pattugliare le colline)e a rischio sismico e idreologico.Si preoccupino della realtà che è quella sotto gli occhi di tutti, tranne i loro forse
Ottimo il commento di Napoleone…..guardiamo solo ed unicamente alla realtà…..ai bisogni veri, urgenti, immediati….invece di attaccare il nulla, quello che poteva essere e non è stato, e forse mai lo sarà (il ponte).
Cechiamo invece di risolvere i reali problemi che affligono la città da anni, troppi anni….disoccupazione, baracche, pulizia….ect….”ma ecco che improvvisamente mentre si parla dei gravi problemi di Messina si alza la voce di qualcuno che protesta contro il ponte”…ma…… il ponte non esiste è solo fumo…. la fame e le baracche invece sono una triste realtà.
Basta con le proteste di plastica, pilotate contro il nulla, che servono solo a distrarre ed a infossare la città….mentre migliaia di bambini vivono in tuguri tra topi e scarafaggi….è nessuno protesta per questa tragica realtà….
Gio.hanubi sei la dimostrazione dell’ideologia no al ponte si alla fame, alla miseria, alla emigrazione. Vi prego lasciateci morire poveri, voi del nord che in 150 anni ci avete dato la Salerno – Reggio calabria, due ore circa per traghettare 8 ore per arrivare a Roma, i treni luridi, il monopolio politico economico finanziario di genovese e franza, il saccheggio delle colline, i budelli di strada, l’ inciviltà diffusa, le macchine parcheggiate ovunque, la mediocrità, la rassegnazione, il qualunquismo. Il livello stradale del ponte e’ alto mediamente 70 metri e la nave da crociera piu’ alta e’ la Oasis of the Seas di sedici piani per 65 metri. Mediamente le navi da crocera non superano i 50 metri. Un’ altra perla dopo terremoti, vulcani, uccelli, cetacei e alghe pur di farci morire di fame. Abbiate pieta’. Questa ancora non l’aveva detta nessuno. Col ponte i turisti sarebbero migliaia al giorno in piu’ come e’ in tutto il mondo per le grandi opere.
Un tempo, milioni di anni fa, la Sicilia era unita al continente. Oggi il ponte potrebbe rappresentare la soluzione per contrastare la crisi. Le grandi opere pubbliche possono giovare ed il ponte lo è. Chi è contrario ha interessi, sopratutto economici, ma in particolar modo, fa comodo il degrado e l’ignoranza della Sicilia perchè questo gli conferisce maggiore potere. Ed è sotto gli occhi di tutti.
Vi ricordate Prodi, un tempo in Sicilia disse; il ponte si farà. Poi cambiò idea. I giapponesi hanno realizzato opere che hanno resistito contro il terremoto, ed il Giappone come sismicità è molto più a rischio di noi.
Pur favorevole, sono sicuro che non lo vedremo mai.