L'opposizione chiede luce sul "discutibile modus operandi" che ha portato alle dimissioni dell'assessore Carmen Rotella, in polemica con la "dubbia morale" dell'amministrazione. Sotto accusa sarebbero l'oltranzismo del sindaco e alcune figure oscure nella maggioranza
Non si placano le polemiche sull’amministrazione comunale di Falcone dopo le dimissioni dell’assessore Carmen Rotella, che ha accusato la compagine del sindaco Carmelo Paratore di avere una discutibile moralità politica e un modus operandi intollerabile. Il gruppo consiliare “Passione e impegno per Falcone ha richiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario in cui affrontare i principali noti riguardanti l’attuale amministrazione, quelli che hanno portato alle dimissioni dell’ex assessore.
I guai per l’amministrazione Paratore sono iniziati con l’accusa di oltranzismo lanciata dagli insegnanti delle scuole locali in un consiglio d’istituto. Nel corso della seduta, alcuni insegnanti raccontarono che il sindaco Paratore si presentò al termine della recita natalizia inveendo contro l’operato della scuola, minacciando inoltre di non rilasciare più alcun permesso per le future recite. Nei mesi precedenti, alla scuola erano stati negati i fondi per la manutenzione degli estintori; successivamente, non era più stato fornito il materiale per le pulizie. Non solo: il sindaco aveva convocato i genitori, scavalcando la dirigente scolastica, per spiegare che le richieste di intervento della scuola non potevano essere evase per problemi di bilancio, prospettandone la possibile chiusura. La questione, a detta di sindaco e dirigente, è stata poi risolta positivamente.
Nel frattempo, sono arrivate però le dimissioni dell’assessore Rotella, e le sue pesantissime dichiarazioni. “Altro che fulmine a ciel sereno; la coraggiosa scelta di Rotella ha aperto il vaso di Pandora di questa Amministrazione, a meno di un anno dal suo insediamento” – ha dichiarato il capogruppo di minoranza, Carmelo Caliri – “è doveroso che tutti consiglieri si esprimano nei confronti del Sindaco e di alcuni suoi collaboratori, affinché ritornino nei propri ranghi, abbandonando toni e modi di fare che non ci appartengono e metodi da sceriffo che sono superati da ormai diverse generazioni”.