Messina. L'associazione "Casali di tramontana" sta promovendo l'acquisizione di terreni e un vecchio mulino ad acqua a Massa San Nicola
MESSINA. Chilometri di terra bruciata e silenzio: è quello che rimane dopo gli incendi scoppiati tra i colli e la riviera nord. Centinaia di ettari di terreno coperti di cenere da Castanea fino alla spiaggia di Tono, tutto in fumo, macchia mediterranea, uliveti, vigneti. Ogni anno, la distruzione da parte del fuoco è il prezzo che dobbiamo pagare anche a causa dell’abbandono dei terreni agricoli, coperti ormai di rovi e sterpaglie. I membri di “Casali di Tramontana”, associazione che opera su tutto il territorio del quartiere “Mare e monti”, da tempo promuove la riqualificazione di terreni incolti e abbandonati per creare una cooperativa agricola collettiva. Il movimento spinge per l’unione e la collaborazione fra proprietari terrieri.
In progetto anche la ristrutturazione di un vecchio mulino ad acqua a Massa San Nicola. “I recenti incendi ci hanno dato ancora più voglia di provarci” ci spiega Marcello Frattina, uno dei membri dell’associazione, che aggiunge: “L’idea è quella di rimettere in moto la produzione di olio locale, così da incrementare il tessuto economico in tutta la zona”.
confisca dei terreni incustoditi ma massima sorveglianza con telecamere e droni a spese del comune è quando si trovano i pecorai o i cacciatori o chiunque esso sia devono essere arrestati con la confisca di tutti i beni in loro possesso ed allontanamento dalla regione
se volete risolvere veramente il problema
ma voi non volete