Filcams-Cgil Fisascat-Cisl UilTucs Messina proclamano una giornata di sciopero per sabato 21 maggio. Dalle 9 presidio dei lavoratori in Piazza Unione Europea. I sindacati si dichiarano preoccupati per le decisioni aziendali, ci opponiamo a piani che penalizzano i lavoratori del territorio
Un supermercato che chiude, un nuovo dramma occupazionale che sta mostrando anche l’amaro volto del disagio sociale della città. Perché da un lato ci sono decine di famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro, e potrebbero essere solo le prime di una lunga serie, dall’altro ci sono gli effetti che l’annunciata chiusura di questo supermercato sta scatenando. Le scene viste nei giorni scorsi al punto vendita Simply di Contesse hanno raccontato che Messina è una città povera. E’ bastato che tutta la merce venisse scontata al 50% per ottenere un vero assalto all’ultimo acquisto. I lavoratori, amareggiati e preoccupati per quanto sta accadendo, si sono ritrovati a dover anche affrontare un’invasione, con code alle casse di oltre un’ora e scene da carestia.
I sindacati scendono in campo con una prima giornata di sciopero indetta per sabato 21 maggio da Filcams-Cgil Fisascat-Cisl UilTucs Messina: parte la forte protesta delle organizzazioni sindacali e dei dipendenti del GRUPPO SMA contro piani aziendali che vedono la prima chiusura di un supermercato nel territorio. Dalle 9 presidio dei lavoratori messinesi in Piazza Unione Europea.
“Ci opponiamo a decisioni e logiche che penalizzano il territorio”, ribadiscono Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi della Filcams, Pancrazio Di Leo e Salvatore D’Agostino della Fisascat ed Eliseo Gullotti della UilTucs.
Per Filcams Fisascat e UilTucs la prossima chiusura del market di Contesse è un segnale preoccupante a cui si aggiunge una graduale riduzione della gestione diretta dei punti vendita. Le organizzazioni sindacali respingono con forza decisioni che vanno nella direzione di penalizzare i lavoratori del territorio. Per gli imminenti 21 trasferimenti fuori provincia i lavoratori, tra cui quelli con un contratto part-time, andranno incontro a pesanti difficoltà e molti saranno pure costretti a rinunciare per l’impossibilità ad accettare una prospettiva di lavoro penalizzante sia sul piano economico che su quello organizzativo.
“Temiamo che queste prime decisioni di dismissioni – incalzano i segretari di Filcams Fisascat e UilTucs – siano solo il primo passo per mettere in discussione la permanenza del GRUPPO SMA nel territorio. Decisioni che abbiamo già opportunamente contrastato nelle sedi aziendali, chiedendo alla dirigenza del gruppo di rivedere i piani”.
Lo sciopero di sabato è solo la prima azione a salvaguardia di tutti i posti di lavoro, sindacati e lavoratori pronti ad una mobilitazione per tutelare occupazione e gli interessi dei 230 lavoratori che operano nei supermercati SMA del territorio.