Il presidente Andrea Nicita plaude alla risoluzione del contenzioso (tra il Comune e un privato) che ha scongiurato una parziale demolizione e sintetizza in tre punti le istanze della gente in vista di un prossimo intervento

S. TERESA. Il Comitato di quartiere “Bucalo-Sparagonà” plaude alla risoluzione del contenzioso (tra il Comune e un privato) che rischiava di portare alla demolizione di una parte importante di piazza Marinai d’Italia, sul lungomare, a tutti nota come Piazza Bianca. Dopo aver perso tutti i gradi di giudizio, il Comune è riuscito a concordare un risarcimento in favore del ricorrente di 180mila euro con realizzazione di una apertura d'ingresso lato piazza ripristinando un vecchio diritto, riconosciuto.

Il presidente del Comitato di quartiere, Andrea Nicita (nella seconda foto), ha inviato una lettera al sindaco, Danilo Lo Giudice e all’assessore Domenico Trimarchi, nella quale viene espresso “il plauso all’Amministrazione, capace di rappresentare le legittime aspettative della cittadinanza, non solo dei quartieri territorialmente interessati, e di aver saputo cogliere il punto di incontro richiamando le parti al necessario al buonsenso che deve animare ogni buon padre di famiglia. Purtuttavia – prosegue Nicita – da un primo monitoraggio delle aspettative dei nostri concittadini, riferite a tale situazione, sono emersi dei sentimenti che, nel nostro documento di esordio dell’attività di Comitato, abbiamo il piacere di esternare alla nostra Amministrazione”.

Il presidente ha riassunto le indicazioni, fatte proprie dal Comitato, in tre aspetti: “Salvaguardia delle prospettive imprenditoriali delle attività già in essere, adiacenti al perimetro della Piazza Marinai d’Italia, meglio conosciuta come Piazza Bianca". Ed ancora: "mantenimento dello slargo, come primario puntlo di svago e aggregazione di famiglie con figli piccoli e tutela dell’architettura dei luoghi. In modo che il sito – scrive il Comitato al sindaco – rimanga come naturalmente predisposto ad accogliere eventi artistici di medio e ampio respiro e sia occasione una volta aperto il cantiere per risolvere le criticità fatte emergere in qeuesti anni di utilizzo, ovvero apportando piccole migliorie”

C. Casp.