Il dopo Sigma-Brindisi. I gruppi organizzati barcellonesi: «Nessun insulto razzista»

Il dopo Sigma-Brindisi. I gruppi organizzati barcellonesi: «Nessun insulto razzista»

Il dopo Sigma-Brindisi. I gruppi organizzati barcellonesi: «Nessun insulto razzista»

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giovedì 31 Maggio 2012 - 12:40

“Allegra Brigata” e “SottoSopra” replicano alle accuse riservategli dal vicepresidente dell'Enel, Ferdinando Marino.

Il finale di gara concitato di gara 3 della semifinale playoff tra Sigma Barcellona ed Enel Brindisi, ha lasciato strascichi polemici per la reazione avuta da alcuni sostenitori siciliani dopo il gesto del colored Gibson. Quest’ultimo, infatti, dopo aver schiacciato l’ultimo pallone del match ha con il dito “ammutolito” il pubblico locale generando la reazione dei sostenitori giallorossi, alcuni dei quali hanno anche, obiettivamente, esagerando. Da qui a tacciarli per di razzismo ce ne passa. Ecco perché i gruppi organizzati “Allegra Brigata” e “SottoSopra” hanno voluto sgombrare il campo da accuse insensate e possibili speculazioni.

Nello specifico, una risposta diretta è stata riservata al vice-presidente ell’Enel Basket Brindisi, Ferdinando Marino, nel quale, tra le altre “inesattezze”, si accusa esplicitamente la tifoseria barcellonese di presunti insulti di natura razzista nei confronti di Jonathan Gibson. «Respinamo con veemenza al mittente le indegne ed infamanti falsità, ritenendole altamente lesive della reputazione di una tifoseria calda e passionale che mai nella sua storia si è macchiata di simili nefandezze, forte del suo orgoglio “terrone” – hanno scritto i rappresentanti dei due gruppi del Longano -. Come mai i tre arbitri, i telecronisti, i giornalisti, i membri di Lega e Federazione, nonché il Procuratore Federale, presenti al PalAlberti non hanno riportato o condannato in alcun modo i presunti “gesti della scimmia”, le “offese razziste” o l’esecrabile gesto di razzismo?»

Allegra Brigata e SottoSopra sottolineano che coloro i quali si sono resi protagonisti di intemperanze al termine della gara, «pagheranno personalmente, come sempre avviene in questi casi. Allo stesso modo, chi utilizza la carta stampata per gettare fango in maniera gratuita e dare sfogo alle proprie manie di protagonismo dovrebbe avere, quanto meno, la dignità di vergognarsi».

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