S'indaga su un altro caso di un bambino morto per una sfida sul social. Interviene il Garante ma la strada è ancora lunga
Una catena che sembra non spezzarsi quella delle CHALLENGE E DELLE SFIDE PERICOLOSE che stanno portando il Social TikTok, sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.Il macabro fenomeno delle SFIDE Mortali aleggia da qualche anno sui Social, sopratutto tra i più giovani, ma, dopo la morte, qualche settimana fa, a Palermo, della bambina di 10 anni, ritrovata con una cintura di accappatoio al collo legata ad un termosifone , invece di migliorare le cose sembrano essersi aggravate sul seguitissimo Social.
Si indaga infatti per la morte di un altro bambino di 9 anni, e anche se il colosso dei Social promette restrizioni, ancora le cose non sembrano essere cambiate. Infatti ad oggi anche se segnalati da moltissimi utenti, su TIK TOK si possono trovare video che raccontano di arti del soffocamento, sfide di autolesionismo e molto altro…….. L’app non è mai stata “bloccata” e continuerà a rimanere attiva, ma le autorità italiane hanno chiesto cambiamenti molto sostanziali e le eventuali multe sarebbero pesanti. Dalla bimba morta per asfissia a Palermo ai ragazzi che si tuffano da una cabinovia sulle nevi GRIGIONESI, le chiamano “challenge” e sono un fenomeno che si sta diffondendo tra i giovanissimi all’insaputa degli adulti.
Il pericolo più grande è quello dell’emulazione
Sfide che iniziano da giochi stupidi, come quello dello sgambetto, a quelle più incomprensibili come quelle del lancio nel vuoto o dello strangolamento per testare la resistenza respiratoria, per non parlare delle sfide di autolesionismo, tagli, pizzicotti, lividi, per conoscere la soglia del proprio dolore. Infatti ad essere sotto accusa sui siti web e sui Social sono i video che “ISTIGHEREBBERO” ragazzini troppo fragili e annoiati dalla vita a compiere gesti inspiegabili e che potrebbero mettere a rischio le loro vite. Della serie: “se non lo fai sei fuori dal gruppo, dal cerchio, dal branco” nei casi più estremi. Più che sfide, si tratta spesso di fenomeni emulativi simili a riti di iniziazione, spesso incentivati da informazioni false e pericolosissime.
Gli effetti della pandemia e la paura delle mamme per i loro figli
Queste app che consentono la condivisione di video di ogni genere, sono diventate ancor più popolari soprattutto durante la pandemia, che ha costretto e isolato milioni di ragazzi in casa. MAMME TERRORIZZATE :Come ci racconta Raffy, mamma di una bimba con precedenti di autolesionismo e che ad oggi 14 enne è una accanita seguace di Tik Tok, che ha paura di quello che questi video possano rievocare nella mente della sua piccola, e per quanto i consigli e le raccomandazioni di una mamma possano essere importanti, non si sa mai cosa possa accadere nella testa di adolescenti circondati da un mondo di esempi negativi.
Il 22 gennaio il Garante per la protezione dei dati personali dell’Italia ha disposto il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti di Tik Tok per i quali non sia stata accertata l’età. Il provvedimento d’urgenza è stato deciso dopo che i giornali e la procura di Palermo avevano collegato la morte di una bambina all’utilizzo del social network — che è di proprietà dell’azienda cinese ByteDance ed è usato soprattutto dagli adolescenti per condividere video.
L’intervento del Garante della Privacy
Il Garante ha accusato Tik Tok di non aver sorvegliato a sufficienza per evitare che si iscrivessero al social persone minori di 13 e di 14 anni, rispettivamente l’età minima di accesso, definita da TikTok stesso, e l’età minima per acconsentire al trattamento commerciale dei dati personali, decisa dalla legge italiana.Ad accendere gli animi, il caso inaccettabile di Antonella la bimba di Palermo che ha convinto tutti i membri del COLLEGIO DEL GARANTE a richiedere e redigere un veloce PROVVEDIMENTO.Il Garante ha imposto un immediato provvedimento di restrizione per i minori e sopratutto un accertamento immediato con LIMITAZIONE MOMENTANEA LADDOVE NON CI FOSSERO DATI CERTI SULL’ETÀ degli utenti sul territorio italiano.
Cosa dovrebbe fare Tik Tok
Questo significa che Tik Tok deve trovare il modo di accertarsi in maniera il più possibile sicura dell’età degli utenti, e al tempo stesso deve interrompere il trattamento dei dati di quegli utenti su cui non è possibile fare nessun accertamento. Interrompere il trattamento dei dati significa, nel concreto, impedire agli utenti con un’età non verificata di pubblicare nuovi contenuti. Il divieto in teoria dovrebbe durare fino al 15 febbraio, e dopo questa data il Garante farà nuove valutazioni il Garante chiede la verifica dell’età, non quella dell’identità: «L’auspicio è che questi gestori di piattaforma possano utilizzare i dati di cui sono già in possesso per riuscire in qualche modo a verificare, se non l’età anagrafica, almeno l’appartenenza di un utente a una fascia di età. Applicare sistemi del genere a Tik Tok potrebbe essere oneroso sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della tecnologia.
Cosa non fa Tik Tok
Perché per ora non ci sono stati cambiamenti su TIK TOK? L’utilizzo del termine «blocco di Tik Tok» da parte dei media ha creato qualche fraintendimento. L’azienda non ha ancora applicato il provvedimento del Garante e lo sta «analizzando», come si legge in un comunicato inviato ai giornalisti. Questo significa che finora sulla piattaforma non c’è stato nessun cambiamento, e che tutto continua a funzionare come prima.
Cosa potrà avvenire
Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una risposta da parte dei gestori di Tik Tok, che secondo alcune indiscrezioni, cercheranno di negoziare con il garante, proponendo nuove linee GUIDA, ci si aspetta che l’azienda invii una risposta pubblica, magari annunciando o applicando qualche cambiamento nella direzione richiesta dal Garante, e che poi da lì cominci un dialogo, che potrebbe durare anche molto tempo.DUE LE POSSIBILITÀ DI SCELTA PER TIK TOK :Contestare l’attribuzione di responsabilità e contestare la decisione del Garante presso un tribunale ordinario entro 30 giorni….. O… non dare alcuna risposta costringendo il garante a prendere PROVVEDIMENTI GRAVISSIMI.In ogni caso il Social non rischia di essere oscurato in quanto il GARANTE può solamente prendere provvedimenti di sanzionamento per chi trasgredisce. Dunque ha il potere di emettere sanzioni amministrative, e non quello di sequestrare o oscurare in qualche modo la loro presenza online.Le multe però sarebbero molto elevate. L’ammontare massimo arriva al quattro per cento del fatturato globale dell’azienda multata.
Tik Tok potrebbe pagare una multa salata
ByteDance, l’azienda cinese che possiede TikTok, si stima che nel 2020 abbia avuto un fatturato di 22 miliardi di euro. Perciò la multa massima che potrebbe ricevere ammonterebbe a poco meno di 900 milioni di Euro. Inoltre il garante italiano da solo non potrebbe multare Tik Tok. Infatti posto che l’azienda ha sede in Irlanda, secondo il GDPR la competenza è dell’autorità irlandese, che dovrebbe «istruire un autonomo procedimento che abbia come oggetto la violazione da parte di Tik Tok di un nostro ordine» In pratica, il Garante irlandese dovrebbe aprire un’indagine tutta nuova sul caso italiano, sentendo tutte le parti coinvolte e prendendo una decisione.