Fino al 10 giugno in scena Andromaca di Racine e Miles Gloriosus di Plauto
Stasera, alle 19, al via il XII Festival del Teatro dei due Mari, ciclo di spettacoli classici che ritorna nella suggestiva location del Teatro di Tindari, con il Miles Gloriosus di Plauto per la regia di Alvaro Piccardi.
In scena fino al 10 di giugno, a giorni alterni e con inizio alle ore 19, oltre al già citato Miles Gloriosus anche Andromaca di Racine, in coproduzione con il teatro Magma, per la regia di Massimiliano Farau.
Due produzioni dell’associazione Teatro dei Due Mari, con il patrocinio dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, sotto la direzione artistica, affidata a Filippo Amoroso, che ha affidato i ruoli principali delle opere in programma a due importanti interpreti del teatro italiano: Edoardo Siravo nella parte del soldato smargiasso Pirgopolinice e Manuela Mandracchia nel ruolo della regina Andromaca.
Miles Gloriosus è considerato uno dei capolavori di Plauto e mette in scena un servo arguto (Palestrione) ed un divertentissimo soldato fanfarone (Pirgopolinice). Il giovane ateniese Pleusicle ama la meretri¬ce Filocomasio ed è da lei corrisposto. In sua assenza però Filocomasio viene rapita dal soldato Pirgopolinice, che la tiene ad Efeso come concubina.. Il servo di Pleusicle, Palestrione, imbarcatosi alla ricerca del padrone, è catturato dai pirati e rivenduto, anche lui, al soldato. Avvertito per lettera da Palestrione, Pleusicle giunge ad Efeso ed i due innamorati tornano ad incontrarsi, clandestinamente grazie ad un foro praticato da Palestrione nella parete divisoria, nella casa di un vicino compiacente, il vecchio scapolo Periplectomeno.
Ma Sceledro, servo di fiducia del soldato, scopre Filocomasio a baciarsi con Pleusicle e Palestrione, per farlo tacere, inventa l’esistenza di una “gemella” di Filocomasio: la ragazza interpreta a turno le due parti finché lo scomodo testimone deve convincersi che non era lei a baciarsi col giovane straniero, bensì sua sorella Giustina (Dicea, trascrizione latina del greco “Dixia”, giusta). Palestrione inventa poi un piano per liberare la ragazza e farla tornare ad Atene con Pleusicle. Il servo fa passare la meretrice Acroteleuzio per la giovanissima e insoddisfatta moglie di Periplectomeno, bruciata d’ardente amore per Pirgopolinice. Il soldato, credendo di essere il più bell’uomo della terra, cade nella trappola ed accetta di incontrarsi con la sua spasimante nella casa stessa del vicino e, per facilitare l’impresa, licenzia la concubina ricolmandola di doni, sotto consiglio di Palestrione. Recatosi all’appuntamento, è colto sul fatto da Periplectomeno che gli infligge un’esemplare bastonatura, mentre i due veri innamorati ed il fido Palestrione veleggiano indisturbati alla volta di Atene.
Andromaca è una tragedia in cinque atti di Jean Racine, composta nel 1667, che ripropone in una veste rinnovata l’opera di Euripide.
Nel palazzo di Pirro a Butroto nell’Epiro, Ermione attende le nozze promesse, per cui è venuta da Sparta.
Pirro temporeggia e la ignora per amore di Andromaca che è la sua schiava.
A lei offre la mano, la corona e la salvezza per il figlio Astianatte. Preoccupati, i greci inviano a lui Oreste, per chiedere il fanciullo.
Oreste è innamorato di Ermione e spera che Pirro rifiuti e lasci la fidanzata, che potrebbe cosi rispondere al suo amore. La minaccia dei greci, diviene un’arma in mano a Pirro, nel tentativo di piegare Andromaca: ma anche se straziata, resiste.
Nonostante l’amore per Andromaca, Pirro decide di affidare Astianatte e sposare Ermione. Oreste è scoraggiato, mentre Ermione esprime la sua infinita felicità, a cui si associa il disprezzo per la principessa troiana che adesso si prostra nella supplica in favore del figlio. (Giuseppe Spano’)