Il mondo dei social si schiera dalla parte del "Perditempo" sottolineando vicinanza ai gestori aggrediti lo scorso fine settimana
Indignazione per i fatti accaduti venerdì scorso a Barcellona Pozzo di Gotto con al centro un noto locale della movida. Il proprietario ha raccontato l'accaduto su Facebook e i fatti che lo hanno reso protagonista suo malgrado sono finiti al centro di un acceso confronto tra i giovani della città. In sintesi si è trattato di un'aggressione dei "soliti noti" che consumano e non pagano, minacciando anche.
Il locale, il giorno dopo, ha scelto di chiudere per protesta, protesta alla quale si sono aggiunti gli altri locali siti nella zona divenuta famosa come "ex pescheria" recentemente abbellita da una copertura – stile Vienna – di ombrelli colorati. Luogo di incontro di tanti giovani, la zona riqualificata è divenuta in effetti il riferimento della movida non solo di Barcellona ma dell'intero comprensorio. In tanti si sono mobilitati e hanno espresso vicinanza ai gestori del locale "Perditempo" ma è evidente che bisogna fare di più in termini di sicurezza notturna. Tra le dichiarazioni che più "hanno pesato" quella del giovane Assessore Nino Munafò che ha scritto:
"L’amministrazione comunale, appreso con sommo dispiacere dei fatti accaduti nei locali della Ex Pescheria in via Longo, intende esprimere vicinanza e solidarietà ai gestori del locale “Perditempo”. I fatti, non isolati, destano particolare preoccupazione perché rischiano di vanificare il percorso positivo intrapreso con tanta fatica per far rinascere la vita serale nella nostra città. Alcuni luoghi di ritrovo costituiscono una speranza di crescita sociale, culturale ed economica che vede al centro i giovani, le attività da poco insediatesi e, in generale, i barcellonesi che finalmente possono restare nella propria città per trascorrere piacevolmente i momenti di svago. La giunta comunale si adopererà insieme alle forze dell’ordine, (che meritano il nostro ringraziamento per quanto già fatto e continuano a fare quotidianamente),con gli operatori commerciali, con gli operatori culturali e con i giovani a porre in essere tutto quanto necessario a prevenire questi fenomeni malavitosi. Infine, un appello ai giovani affinché vivano in modo sano il tempo libero nella nostra città e rifuggano da tutti quei comportamenti che degradano l’ambiente in cui tutti noi abbiamo il diritto e il piacere di vivere."