Ricostruiamo la vicenda dei bilanci comunali che si innesta nella polemica sul capodoglio Siso e le entrate del Castello di Milazzo
La polemica politica si sposta sul caso capodoglio Siso. La segretaria del Pd Natascia Fazzeri batte un colpo e fa notare che il suo partito ancora esiste e sostiene il Sindaco Formica.
La Fazzeri, elogiando il suo Assessore Salvo Presti, esprime «apprezzamento per il lavoro sinergico portato avanti nei mesi scorsi dal biologo Carmelo Isgrò, dall’Università degli Studi di Messina e dall’Amministrazione Comunale della Città con l’Assessorato ai Beni Culturali».
Cosa sfugge alla poco conosciuta segretaria del Pd milazzese? Che il fallimento dell'amministrazione è riscontrabile nel fatto che neanche 1000 euro, dei diecimila raccolti dalle donazioni, arriveranno dalle casse comunali, nonostante l'importanza del costituire un Museo del mare all'interno del Castello. Un'operazione per cui si è dovuti ricorrere ai nuovi modelli di crowdfunding, nonostante il Castello ogni anno raccolga una media di 70-80 mila euro di entrate tra biglietti ed eventi estivi, come il Mish Mash, patrocinato dallo stesso Assessorato.
Il Pd plaude dunque all'amministrazione che avrebbe trovato una stanza vuota all'interno del Castello di Milazzo per ospitare il Museo "Siso". La notizia è che il Castello di Milazzo ha centinaia di metri di locali al coperto e inutilizzati: dove starebbe l'importante lavoro sinergico non si capisce.
E mentre il Pd plaude al pilota che fa atterrare l'aereo, la litania è sempre la stessa: "non ci sono i bilanci" quindi non si possono spendere soldi. Ma la verità è che più che non esserci i bilanci, quello che manca da qualche tempo è la maggioranza in aula all'amministrazione Formica che pretenderebbe di vedersi approvati sei bilanci – dal 2015 a oggi – da un consiglio comunale che, giustamente, siede in maggioranza all'opposizione e che ha tutto il diritto di studiarseli i bilanci ed eventualmente emendarli piuttosto che votarli alla cieca.
Nonostante questo, abbiamo sentito diversi esponenti di spicco dell'aula, che promettono responsabilità nel vagliare i bilanci mancanti, questo soprattutto per via dell'emergenza precari, in scadenza di proroga il prossimo 31 dicembre. Sarà impossibile votare anche solo 4 dei 6 bilanci mancanti, di certo non si può imputare al consiglio comunale il grosso delle responsabilità nei ritardi. Primo perché appunto, il Sindaco Formica non ha una maggioranza ed è andato spesso sotto nelle votazioni, come quella sul famoso consuntivo 2014 che è arrivato in aula solo qualche mese fa. Mentre il bilancio 2015, esitato dalla giunta, è sì pronto come dice Formica, tuttavia deve passare al vaglio del collegio dei revisori il quale deve dare l'ok tecnico, prima di quello politico dell'aula. Ritardi incomprensibili, maggioranze ballerine e lacrime di coccodrillo – anzi, lacrime di capodoglio – per un Sindaco sempre più Capitano Achab.