Dopo i dati del CNR, l'accordo con la Sovrintendenza e l'aiuto dell' "Indiana Jones" nazionale

Dopo i dati del CNR, l’accordo con la Sovrintendenza e l’aiuto dell’ “Indiana Jones” nazionale

Eleonora Corace

Dopo i dati del CNR, l’accordo con la Sovrintendenza e l’aiuto dell’ “Indiana Jones” nazionale

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giovedì 03 Aprile 2014 - 13:14

Nel Salone delle Bandiere, questa mattina, sono stati illustrati i risultati delle indagini storiche sul Convento di Santa Maria di Gesù Superiore, a Ritiro, e del relativo luogo di sepoltura del Maestro Antonello da Messina. Tra i relatori Silvano Vinceti, del Comitato Nazionale per la riqualificazione dei beni storici e ambientali. Accordo con la Sovrintendenza per effettuare gli scavi.

Gli studi del CNR hanno confermato: sotto i resti del Convento di Santa Maria di Gesù, ci sono delle volte che appartengono ad altri ambienti più antichi. Probabilmente di epoca Rinascimentale. Una notizia che rende sempre più concreta l’ipotesi che proprio lì sia sepolto Antonello da Messina. Sulla soglia di risolvere il mistero, l’associazione Trapper e tutti i volontari che hanno preso a cuore il sito, l’ex presidente del Consiglio comunale Pippo Previti in testa, dopo aver realizzato un progetto di recupero dell’area volto alla fruizione turistica, hanno ceduto la parola, per così dire, agli “esperti”, chiamando in causa il Professore Silvano Vinceti, del Comitato Comitato nazionale per la riqualificazione dei beni storici e ambientali. Vinceti, denominato “l’Indiana Jones” nazionale per aver scovato i luoghi di sepoltura di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio e della Gioconda, ha spiegato questa mattina – nel corso di un incontro nel Salone delle Bandiere di Messina – i i risultati delle indagini storiche sul Convento di Santa Maria di Gesù Superiore, a Ritiro.

“Si sono svolte ricerche storiografiche sul testamento di Antonello – spiega Vicenti – per verificare il “linguaggio usuale del tempo”. Antonello ha vissuto vent’anni a Messina prima di girare l’Italia per poi tornare nella sua città, è probabile che in quest’arco di tempo abbia presentato la chiesa di Santa Maria Superiore, va ricordato che nell’uso del tempo dicendo Santa Maria del Gesù si intendeva automaticamente la basilica superiore, essendo quella Inferiore sorta con tre secoli di differenza. Questa tesi è confermata dagli atti che abbiamo preso in esame. Innanzi tutto lo stesso notaio che ha curato il testamento di Antonello, era solito nominare la chiesa con la semplice dicitura del nome, come risulta in altri documenti sopravvissuti al tempo che recano la sua firma. In più abbiamo fatto una ricerca comparata sulle modalità usate in altri casi dell’epoca, e abbiamo trovato che nella maggior parte ad essere specificata era solo la seconda chiesa con la dicitura, Santa Maria del Gesù Inferiore. Inoltre abbiamo anche dei dati indiretti. Ad esempio, lo stesso Antonello scrive di non voler essere sepolto accanto a “clero e conventuali”, si riferiva alla corrente per così dire moderata dei francescani della chiesa inferiore, che non seguivano alla lettera gli ordinamenti del Santo di Assisi”.

Tutto fa pensare, insomma, che la tomba di Antonello sia proprio nel Monastero di Ritiro. Per accertarsi di questo e anche far rinascere un sito archeologico di indubbia importanza, ieri i promotori della riqualificazione insieme a Vicenti hanno incontrato a Palermo, la Sovrintendenza dei Beni Culturali prima e successivamente, in serata, il Sindaco Accorinti e la Giunta comunale. Il preventivo totale dei lavori ruota intorno ai 120.000 euro.

Il Comitato Nazionale si occuperà della parte relativa alla ricerca, mentre gli scavi verranno effettuati dalla Sovrintendenza dei Beni Comuni, tramite un protocollo d’intesa. “Se tutto va bene e cominciamo questa estate, i lavori nel complesso dureranno otto, nove mesi. Per la prossima Pasqua potremmo regalare alla città di Messina il ritrovamento di Antonello – commenta Vicenti – Questo è un investimento economico per la città di Messina, che consentirà di attrarre centinaia di turisti, perché forse qui non è molto sentito, ma Antonello è uno dei più grandi geni del Rinascimento. Precursore di Michelangelo, Leonardo e Raffaello. Visitano la tomba di Ariosto 200.000 persone. Questo di Antonello, sarebbe il primo polo di attrazione non legato alla presenza dei greci o dei romani in Sicilia. Il primo legato ad un personaggio ed artista siciliano”.

A illustrare gli esiti delle ricerche del CNR, in conferenza stampa, anche il professore Cirino Vasi, che ha diretto i lavori, mentre la parte storica è stata illustrata dall’Architetto Nino Principato. Promotore dell’iniziativa, insieme alla cooperativa Trapper che da anni investe sul turismo sostenibile e la riqualificazione del territorio, Pippo Previti, da sempre in prima fila per la riqualificazione del Monastero di Ritiro.

In seguito ad una sua segnalazione, nel 2005, i resti del Monastero di S. Maria di Gesù e la sepoltura di Antonello da Messina furono inseriti nel secondo censimento FAI dei luoghi del cuore da non dimenticare. Successivamente è stata fatta una richiesta all’Unesco per classificarlo come patrimonio dell’Umanità.

Ogni cittadino può dare il suo contributo per finanziare il progetto compilando la Causale: "Donazione per il recupero del Convento di S.Maria di Gesù". IBAN: IT71I200816511000300783197 c/o UNICREDIT S.p.A. – Via Garibaldi, 102 – 98100 Messina

Eleonora Corace

Un commento

  1. Prof_Williams 5 Aprile 2014 10:13

    Con tanti tesori d’arte sepolti e abbandonati nel Museo Regionale, inaaccessibili a cittadini e turisti, pensate a disseppellire il povero Antonello!!
    Credo che le risorse economiche, se ci sono, vadano indirizzate in primis ai beni culturali che potrebbero essere subito fruibili, APRENDO IL “NUOVO” MUSEO REGIONALE!!

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