Riproponiamo l'intervista di un anno fa all'allora neo Presidente della Regione Sicilia che aveva partecipato alla manifestazione a Saponara in ricordo delle vittime dell'alluvione. Tanti gli impegni che aveva preso, un anno dopo però non è cambiato molto.
Doveva ancora formare la sua Giunta, erano i primissimi giorni dell’era targata Rosario Crocetta e l’allora presidente della Regione non aveva voluto perdere l’occasione di essere vicino alla gente di Saponara, nel primo anniversario dell’alluvione del 22 novembre 2011. Crocetta anche in quell’occasione si fece attendere diverse ore, ma erano i primi giorni, era sembrata anche una cosa normale o quantomeno giustificabile. Il Presidente arrivò alla palestra Graziella Campagna, ad attenderlo tanta gente che intanto stava vivendo il suo giorno di dolore nel ricordo di Luca, Luigi, Giuseppe, i tre angeli di Scarcelli. Tanti applausi per Crocetta che parlò di una politica scellerata che non aveva saputo aiutare chi aveva vissuto la tragedia e perso tutto, di una politica che aveva scelto di non investire sul territorio, sulla prevenzione, sulla sicurezza. “Basta con la solidarietà delle chiacchiere” aveva detto il governatore siciliano a Saponara venti giorni dopo la sua elezione. Era trascorso un anno e non si era vista neanche l’ombra di un centesimo, assicurò che presto sarebbero stati sbloccati i fondi necessari per aiutare le famiglie ed avviare gli interventi nelle zone a rischio. Adesso di anni ne sono trascorsi due e la Regione ha continuato a non fare quasi nulla per Saponara e le altre zone colpite da quell’alluvione. Erano stati promessi soldi che sono arrivati con il contagocce. Erano stati promessi fatti che nessuno ha visto. La gente di Saponara, per fortuna, ha saputo comunque rimboccarsi le maniche e andare avanti.
Riproponiamo l’intervista al Presidente Crocetta lo scorso 22 novembre a Saponara.
Francesca Stornante
Blablablabla… tutti bravi a dare aria alla bocca, prima per promettere, dopo per gettare fumo su quello che non hanno fatto. Mi spiace dirlo perché ci avevo creduto, ma anche Crocetta si rivela come gli altri, illuminati a parole quel tanto o quel molto che serve ad arrivare sul trono e poi affetti da amnesie multiple e imbarazzanti solo per gli altri, mai per loro stessi. Il problema è che siamo così disperati che non smettiamo di credere a questa gente quando suscita le nostre speranze.