Tornano le prove invalsi, la Calabria riparte quart'ultima in classifica

Tornano le prove invalsi, la Calabria riparte quart’ultima in classifica

Elisabetta Marcianò

Tornano le prove invalsi, la Calabria riparte quart’ultima in classifica

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sabato 03 Aprile 2021 - 11:45

"Il sistema scolastico in Calabria appare non solo meno efficace in termini di risultati conseguiti rispetto all’Italia e al nord, ma anche meno equo"

Partiti e poi bloccati nel 2020 a causa della pandemia tornano quest’anno i test Invalsi: italiano, matematica e inglese (lettura e ascolto) che dal mese scorso hanno iniziato a svolgersi negli istituti aperti per i ragazzi di quinta superiore con l’esito che non sarà comunque vincolante per l’ammissione agli esami di stato al via il prossimo 16 giugno. La prossima tornata di test per le terze classi della scuola media prenderà il via il 7 aprile. Quasi un mese dopo, dal 5 maggio, sarà la volta delle seconde e quinte classi della primaria. Per finire il 10 maggio quando le seconde classi delle superiori svolgeranno i test. A renderlo noto in un comunicato stampa il dirigente scolastico Guido Leone.

3800 studenti

Predisposto un calendario flessibile che si spinge fino a maggio per consentire a tutti gli studenti di fare in sicurezza i test. In Calabria il campione è rappresentato da circa 3800 studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le prove Invalsi continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate. Anche gli esiti delle ultime prove 2019 hanno evidenziato che l’istruzione al Sud resta un’emergenza, con una situazione incredibile quasi drammatica in particolare per la Calabria.

Differenze italiane

I livelli di assimilazione in Italiano, Matematica e Inglese mostrano differenze marcate nel Paese e le distanze, ancora contenute nella scuola elementare, crescono alle medie e diventano rilevanti nelle superiori. Le ultime prove Invalsi 2019 fissano la media nazionale a quota 200 punti per tutte le classi, nelle seconde classi della primaria per l’Italiano siamo a 198 punti (cinque in più rispetto al 2019) quart’ultima fra le regioni d’Italia. Dalle analisi fatte materia per materia, classe per classe appare un’Italia divisa in due con le scuole del nord che riescono a mantenere un buon livello degli studenti durante tutto il percorso e le scuole di regioni come la
Calabria in cui la metà degli studenti arriva alla maturità con l’insufficienza sia in italiano che matematica ed inglese.

Due livelli

Un’Italia che procede a due velocità e che speriamo gli esiti Invalsi 2021 smentiscano. E’ un dislivello che si intravede già nei primi livelli di scolarità e diventa via via più consistente man mano che si sale ai livelli superiori dalla scuola media vero e proprio buco nero fino al scuola secondaria di secondo grado. Eppure, emerge in maniera chiara e inequivocabile come, per esempio, la scuola media resta l’anello debole del sistema e che il “buco” diventa una voragine nel biennio delle superiori. Basta correlare questi risultati con il numero di studenti bocciati, la quantità di ragazzi promossi con debiti formativi, il tasso di dispersione scolastica, i risultati negativi dei ragazzi che ripetono per capire la gravità del problema.

Urge intervento

Per non dire che almeno il 40% degli studenti di terza media esce dall’esame di stato col giudizio di sufficiente che nasconde gravi lacune ed un percorso estremamente inadeguato. E non è un mistero che la maggior parte di questi ragazzi si iscrive agli istituti professionali dove si raggiungono punte notevoli di bocciatura. Insomma un quadro complessivo che richiede cambiamenti ed in prima battuta un piano di formazione diffuso e efficace legato alla valorizzazione professionale dei docenti. Perché senza di loro è impossibile cambiare il metodo con cui si lavora all’interno della scuola.

Le difficoltà

Il sistema scolastico in Calabria , e nel Meridione più in generale, appare non solo meno efficace in termini di risultati conseguiti rispetto all’Italia e al nord, ma anche meno equo: la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi nel primo ciclo d’istruzione è consistente così come sono più alte le percentuali di alunni con status socio-economico basso che non raggiungono livelli adeguati nelle prove. Il sistema scolastico è in Calabria non solo meno efficace ma anche meno capace di assicurare agli alunni le stesse opportunità educative.

L’Europa

Assumere allora il tema dell’elevamento del grado di istruzione dei nostri giovani e dei nostri ragazzi credo che sia una questione che ha molto a che fare con i programmi di sviluppo di una regione che vuole superare il proprio ritardo, che vuole fare i conti con le proprie risorse e che vuole mettersi alle spalle la dimensione assistita dello sviluppo. Credo, quindi, che questa non possa che diventare una priorità fondamentale per la Regione Calabria e degli altri enti territoriali a cascata. La qualità del sistema di istruzione in Calabria esige ben altro. Perché i risultati Invalsi vedono di continuo, per esempio, migliorare le competenze dei giovani del Nord-Est, collocandosi ai vertici della classifica dei Paesi UE.

Ripartire dalle leggi

Questo non ha a che fare di sicuro con le leggi elaborate dal Ministero della P.I. o dal Parlamento. Ha a che fare con il dinamismo, la vitalità e l’impegno di quelle Regioni e di quelle province. Ha a che fare con il capitale sociale e
professionale di quelle scuole. E’ anche per questo che la Calabria si trova al fondo delle classifiche.

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