I Consiglieri di “Città Aperta” Rosalia Bernava, Domenico Grasso, Giuseppe Ordile, Giovanni Scaglione denunciano invece l’operato dell’Ufficio Tributi del comune che sta richiedendo ai cittadini il pagamento della tassa rifiuti 2012 entro il 15 dicembre 2014, in contrasto con la delibera che dava proroga fino al 2015.
Solo qualche mese fa il Consiglio comunale di Torregrotta, con la delibera numero 15 del 5 maggio 2014, aveva stabilito la proroga del pagamento della tassa rifiuti 2012 e 2013 fino al giugno 2015, con possibilità di rateizzazione, per venire incontro alle difficoltà della gente. La delibera era stata regolarmente approvata dal consiglio con immediata esecutività.
I Consiglieri di “Città Aperta” Rosalia Bernava, Domenico Grasso, Giuseppe Ordile, Giovanni Scaglione denunciano invece l’operato dell’Ufficio Tributi del comune che sta richiedendo ai cittadini il pagamento della tassa rifiuti 2012 entro il 15 dicembre 2014, con diffida di applicazione d’interessi e sanzioni in caso di mancato pagamento. Richiesta quindi in netto contrasto con la decisione del Consiglio Comunale e con la delibera di maggio 2014.
“Questa iniziativa- affermano i consiglieri- espone il Comune a prevedibili azioni giudiziarie da parte dei cittadini che potrebbero contestare la pretesa tributaria, certamente nella parte in cui sono richiesti sanzioni ed interessi, per contrarietà a quanto deliberato dal Consiglio comunale, con evidente danno per l’Ente che sarà costretto a rimborsare le spese processuali”.
Da qui a dicembre i cittadini torresi dovranno pagare la TASI (acconto 16 ottobre e saldo 16 dicembre), la TARI (30 novembre e 30 dicembre), l’ IMU (saldo 16 dicembre). I Consiglieri quindi, in considerazione del particolare momento di crisi economica, avevano approvato la delibera per agevolare chi non era ancora riuscito a pagare la bolletta dei rifiuti.
“Avevamo già richiamato- afferma il gruppo Città aperta- l’attenzione pubblica in occasione di importanti tematiche su cui l’Amministrazione Caselli, avvalendosi dei pareri espressi dai Capi Area, ha permesso forzature sui percorsi regolamentari di alcune deliberazioni, per le quali i Consiglieri di minoranza sono stati costretti a rivolgersi al Prefetto e al competente Assessorato Regionale. Anche il Presidente del Consiglio è stato chiamato più volte in causa per assicurare il rispetto dei ruoli, ma a quanto pare a Torregrotta sono saltate sia le regole che l’invocato rispetto dei ruoli”.
“Temiamo- concludono i consiglieri- che, se non si ha remora alcuna a procurare danni sulla pelle dei cittadini pur di sminuire il Consiglio Comunale ed i suoi Consiglieri, Torregrotta sia ormai un Comune senza re e senza regno”.