A finire nel mirino degli agenti sono il titolare del cantiere nautico ed il proprietario dell’area adibita a discarica, un imprenditore.
Rifiuti speciali pericolosi, rottami di imbarcazione, numerosi, fusti e contenitori di solventi, resine e vernici di varia tipologia, scarti di lavorazione, batterie al piombo esauste di grandi e piccole dimensioni, trucioli di legno e polveri di fibre di vetro derivate, dalle attività di carteggio. Per un totale di 15 metri cubi di discarica abusiva.
E’ questo il bilancio del sequestro scattato lo scorso lunedì in un cantiere nautico di Torrenova, effettuato dagli agenti del Commissariato di Sant’Agata di Militello.
A far scattare il blitz è stato un accertamento messo a punto all’interno di un cantiere nautico adibito a costruzione e riparazioni di barche e navi. I poliziotti, dopo attente indagini, hanno riscontrato che la gestione dei rifiuti era gestita illecitamente e senza le autorizzazioni.
Così, coordinati dal Sostituto Procuratore di Patti Rosanna Casabona, gli agenti hanno denunciato il titolare del cantiere nautico ed il proprietario dell’area adibita a discarica, un imprenditore. I reati contestati sono getto pericoloso di cose ed emissione di fumi e vapori, stoccaggio illecito e deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non pericolosi, miscelazione di rifiuti pericolosi e emissioni in atmosfera senza la prescritta autorizzazione. (Veronica Crocitti)
Nonostante il sequestro il cantiere nautico, ad oggi, continua a lavorare all’esterno di un capannone verniciando senza una cabina di verniciatura imbarcazioni producendo forti esalazioni nauseanti e irritanti, a bruciare scarti di lavorazione in fusti metallici producendo fumi inquinanti, a sverniciare barche creando polveri pericolose che si depositano sui terreni agricoli circostanti
Nonostante il sequestro il cantiere nautico, ad oggi, continua a lavorare all’esterno di un capannone verniciando senza una cabina di verniciatura imbarcazioni producendo forti esalazioni nauseanti e irritanti, a bruciare scarti di lavorazione in fusti metallici producendo fumi inquinanti, a sverniciare barche creando polveri pericolose che si depositano sui terreni agricoli circostanti
in quell’area sequestrata continuano a lavorare. Demoliscono e costruiscono pescherecci.