La memoria di Gioveni corre al 1998, quando un’intera famiglia trovò la morte in seguito allo straripamento delle acque del torrente: “Chi assiste alle attuali terrificanti condizioni nelle quali si trova ancora oggi l'alveo di un tratto del torrente Annunziata – spiega il consigliere Udc - non può inevitabilmente correre con la mente a quanto accadde 15 anni fa”. L'esponente comunale sprona l'amministrazione Accorinti ad agire immediatamente
La stagione delle piogge è ormai alle porte.
Ed ogni anno, quando la calda estate lascia posto al sopraggiungere dell’autunno, i problemi legati alle fragilità idrogeologiche del nostro territorio tornano ad inquietare i sogni di molti.
Di questo avviso deve essere anche il consigliere Udc Libero Gioveni che, fotografando le condizioni nelle quali versa parte del torrente di viale Annunziata, non usa mezzi: “Siamo di fronte ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro”.
La memoria di Gioveni corre al 1998, quando un’intera famiglia trovò la morte in seguito allo straripamento delle acque del torrente: “Chi assiste alle attuali terrificanti condizioni nelle quali si trova ancora oggi l'alveo di un tratto del torrente Annunziata – spiega il consigliere Udc – non può inevitabilmente correre con la mente a quanto accadde 15 anni fa”.
Un apprensione giustificata quella dell’esponente comunale che, in seguito alle segnalazioni provenienti da alcuni residenti della zona e dopo attento sopralluogo al fine di verificare personalmente le condizioni nelle quali versa il torrente, ha deciso di lanciare l'allarme. “Nel tratto mediano tra il ponte di via Leonardi – spiega in una nota Gioveni – nei pressi dell’imbocco del tratto coperto posto in corrispondenza dell’istituto Felice Bisazza, balza agli occhi la presenza di una fittissima vegetazione: arbusti che probabilmente celano l’esistenza di rifiuti e materiale in disuso.
Una condizione incresciosa certamente legata ad incuria ed inadempienze da parte di quanti avrebbe dovuto predisporre nel tempo pulizia ed adeguata manutenzione”.
Senza volere creare facili allarmismi Gioveni però mette in guardia: “Il pericolo è alle porte e occorre scongiurarlo prima del sopraggiungere dell’inverno al fine di evitare maggiori criticità con il sopraggiungere delle piogge.
L'enorme e fitta vegetazione – prosegue l’esponente comunale in quota Udc – costituisce un vero e proprio "tappo naturale" rispetto al regolare deflusso delle acque, che in caso di piena potrebbe trascinare a valle terra ed elementi solidi anche di grandi dimensioni che non riuscirebbero ad oltrepassare la "diga verde".
Un livello di guardia da bollino rosso per il consigliere Udc che va reso inoffensivo attraverso provvedimenti tempestivi e mirati: “Già in passato la forza dirompente delle acque ha dato devastato l’alveo artificiale in cemento, che sarebbe necessario rimuovere prima che qualche lastra venga dannosamente trascinata a valle.
L’attenzione che merita il torrente Annunziata in termini di pulizia inoltre, cammina di pari passo con quella che dovrebbe essere riservata alla sua auspicata copertura – ricorda Gioveni – per realizzare la quale esiste un progetto a Palazzo Zanca che prevede la collocazione di travi sugli argini già esistenti, che chiaramente avrebbero bisogno di essere strutturalmente consolidati”.
Copertura che, secondo l'esponente Udc, avrebbe una duplice finalità: “E’scientificamente provato – spiega Gioveni – che nella porzione di torrente coperto il rischio di trovare una "vegetazione-tappo" è nullo, perché l’assenza dei raggi solari impedirebbero il naturale processo di fotosintesi clorofilliana e la conseguentemente crescita di vegetazione nell’alveo.
Inoltre – conclude il consigliere comunale – la viabilità nel torrente Annunziata verrebbe così adeguata al futuro flusso veicolare, destinato ad aumentare con l’innesto dei nuovi svincoli autostradali nell’arteria ridotta ormai ad autentico "budello".
(Emma De Maria)
La pulizia dei torrenti(così come la pulizia dei tombini)dovrebbe essere una priorità prima dell’inverno,proprio per prevenire eventuali disastri.I soldi andrebbero trovati anche attingendo ad altri capitoli si spesa.
sempre le stesse cose, mai fatte vero ialacqua??
La fitta vegetazione non ci sta solo lungo il torrente, nella parte che scorre in città, andate a vedere cosa ci stà alla fine del torrente Annunziata dove “incontra” il mare, una foresta, altro che tappo.
HA HA….senza offesa per Gioveni ma non è stato buono a impuntarsi per la copertura del torrente ricadente nel quartiere dove faceva il consigliere…..
Viso pallido giovanardi ha ragione! Bisogna pulire il torrente e coprire…i soldi?? Li caccia lui.
Della memoria di Libero GIOVENI è accettabile solo la descrizione ” tecnica ” del problema, ma è generica, se scritta da un Consigliere Comunale, la parte in cui rileva nel solo R E N A T O sindaco l’interlocutore della sua riflessione. I cittadini possono rivolgersi genericamente al sinadaco, GIOVENI NO, è stato votato per ricercare e richiamare alle loro responsabilità, anche chi della burocrazia comunale o degli amministratori di MessinAmbiente ha le competenze specifiche sui torrenti. Una interrogazione incompleta è una NON interrogazione, i messinesi hanno il diritto di conoscere i nomi di chi è pagato per mestiere a organizzare il servizio, l’informazione è un compito dei Consiglieri Comunali, non di mariedit.
E tutti gli assessori che lo hanno preceduto le hanno fatte in 50 anni, vero?
Per quello che leggo ho sempre pensato che in fondo Gioveni sia un bravo ragazzo e la riflessione di mariedit aggiunge al mio pensiero che sia pure un onesto cittadino ma dopo di ciò credo che veramente rappresenti il NULLA POLITICO…..
Stamattina, dopo tante segnalazioni, il torrente Papardo, grazie al suo stato di completa incuria, ha isolato per diverse ore 30 famiglie. Credo di essere ripetitivo, i soldi li mette la comunità europea, servono i progetti e la volotà politica.
Massimo Costanzo consigliere della VI circoscrizione