Si apre uno spiraglio per Casa Serena, c'è l'impegno del commissario Croce

Si apre uno spiraglio per Casa Serena, c’è l’impegno del commissario Croce

Francesca Stornante

Si apre uno spiraglio per Casa Serena, c’è l’impegno del commissario Croce

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venerdì 28 Dicembre 2012 - 21:07

Dopo l'eclatante protesta del pomeriggio, il commissario Croce ha ricevuto i tre lavoratori che si erano barricati sul tetto. L'ex procuratore riesaminerà tutti i documenti per provare ad evitare la chiusura il 31 dicembre. ALL'INTERNO LA GALLERY DI DINO STURIALE

Forse adesso uno spiraglio per evitare la chiusura di Casa Serena c’è. Il 31 dicembre è alle porte, le ore sono davvero contate, sarà un tour de force, ma quantomeno c’è l’impegno del commissario Croce a rivedere la decisione, che sembrava ormai irremovibile, di chiudere Casa Serena. Seppure provvisoria, per dare il tempo di effettuare gli interventi di messa a norma, questa ipotesi da subito aveva scatenato l’inferno tra gli anziani che non vogliono lasciare la struttura e gli operatori che resterebbero senza lavoro. Inferno che oggi pomeriggio hanno vissuto davvero i lavoratori e gli anziani dopo l’assemblea sindacale sfociata nel gesto estremo di Antonio Rodio, Giuseppe Stella e Gianfranco Traina che si sono barricati sul tetto minacciando di buttarsi (vedi correlato). Sono scesi circa tre ore dopo, solo quando è arrivata la convocazione del commissario Croce. I tre lavoratori si sono così spostati a Palazzo Zanca, hanno incontrato Croce, insieme a loro solo il segretario della Fp Cisl Calogero Emanuele e il Vice Prefetto Aggiunto Matilde Mulè. Ad aspettarli fuori i colleghi, la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè, i sindacalisti dell’Orsa Francesca Fusco e Michele Barresi. Al termine del lungo incontro la notizia positiva è l’apertura del commissario Croce che ha voluto ribadire che il suo non vuole essere certamente un attacco ai lavoratori né tantomeno agli anziani. Ma loro sarebbero le uniche vittime di questa decisione. E per questo non si arrenderanno. L’ex procuratore ha chiesto di poter esaminare a fondo tutti i documenti che riguardano i pareri relativi agli interventi di messa a norma, documenti che sono stati immediatamente portati sul suo tavolo dal presidente della cooperativa Azione Sociale, che gestisce Casa Serena, Giovanni Ammendolia. Il commissario studierà le carte per riprendere in considerazione l’ipotesi di effettuare quei lavori mantenendo all’interno gli anziani e continuando a garantire tutti i servizi. Ipotesi che, tra l’altro, sia i sindacati che i lavoratori avevano più volte avanzato. Fondamentale sarà il parere dei Vigili del Fuoco a cui poi spetta l’ok definitivo. Ma tutti sono convinti che intanto basterà fare subito quei lavori già appaltati che inizieranno il 3 gennaio e che riguardano la messa a norma dell’impianto antincendio e poi si potrà procedere con tutto il resto. Fondamentale è stato il pressing della Prefettura che dopo aver appreso la notizia dei lavoratori sul tetto si è subito messa in moto per evitare che accadesse il peggio. Il Prefetto Stefano Trotta, che non ha partecipato all’incontro solo perché fuori città, ha convocato già per domattina alle 9 un nuovo vertice in Prefettura per valutare come muoversi in queste poche ore che restano a disposizione. Lunedì mattina sarà invece la giornata clou perché solo lunedì si avrà la certezza assoluta di quale sarà il destino di Casa Serena. L’impegno a risolvere tutto senza creare drammi agli anziani e ai lavoratori c’è. Anche la Regione ha fatto sentire la sua presenza oggi pomeriggio con una mediazione dell’assessore Bartolotta e pare dello stesso governatore Crocetta. Il lunghissimo pomeriggio di Casa Serena si è chiuso con un pizzico di speranza. Adesso si aspettano solo risposte. (Francesca Stornante)

4 commenti

  1. a messina basta salire su un tetto per riavere il posto di lavoro sovvenzionato con le tasse dei cittadini.allora care commesse,elettricisti,muratori,barman,carpentieri,idraulici provate a fare lo stessoooooooooooo!!!!!perchè in questa città si va avanti cosi lamentandosi e con lavori statali comunali e i soliti che si fanno un mazzo cosi gli tocca con le tasse mantenere gente vedi ++++++

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  2. Che vergogna!
    Gli anziani sono come i bambini: indifesi, soli, alla mercè di tutti.
    Una società che non si cura nè del suo passato nè del suo futuro non merita di esistere.
    La foto della signora seduta sulle scale è avvilente.
    Mi sono sentito annientato.
    Che vergogna!
    Giuseppe Vallèera

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  3. non capisco perchè nel frattempo non si denunciano tutti i responsabili politici e non, che hanno portato a questi risultati

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  4. Questo sociale che vuole e che richiede sempre più spazio verso la terza età tralasciando al suo amaro destino le altre età dovrebbe quanto meno mettere sul piatto un piano sì di riqualificazione della struttura, cosa che può essere fatta solo con piccoli passi sperando nella bontà divina che nel frattempo non succeda qualche evento funesto perchè allora sarebbero guai grossi, ma anche sull’aspetto del bilancio.
    Il vecchio dare e avere o più che altro, il vecchio e nuovo dare che il Comune deve e dovrà per il mantenimento della struttura.
    Questo dovrà amaramente e con forte responsabilità stabilire il Commissario.
    Questo dovevano fare i vari consigli comunali che in questi anni si sono nullamente succeduti.

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