Maria Cristina Saija è una degli undici candidati nel collegio di Messina. Il suo impegno personale si rispecchia nella difesa del territorio siciliano contro quei progetti come il Muos di Niscemi o l'elettrodotto Terna nella Valle del Mela, che definisce progetti di morte

Ritorno alla normalità. E’ questo il leitmotiv di tutto il discorso che Maria Cristina Saija, una degli undici candidati nel collegio di Messina per il Movimento 5 Stelle, ha fatto per noi ieri durante la tappa a Nizza di Sicilia del tour politico che sta girando la provincia di Messina, in vista delle ormai imminenti elezioni politiche.

“Io mi vergogno, l’Italia è un paese fuori dal mondo. Mi sono candidata perché viviamo in un paese disastrato che ha bisogno di normalità. E’ necessario ripartire dalle basi, serve buon senso e i cittadini devono darsi una svegliata”.

Non ci sono fronzoli nel suo discorso, chiaro e diretto e che va dritto al punto. Maria Saija parla per oltre un’ora con l’anima di chi crede in quello che sta facendo. 30 anni, la Saija appartiene a quel gruppo di laureati che hanno lasciato la Sicilia per lavoro ma non hanno resistito alla tentazione di tornare nella propria terra per offrire e offrirsi una possibilità. I temi del Movimento 5 Stelle sono ormai chiari a tutti: niente più caste, stop ai privilegi, sviluppo di una consapevolezza civica. Ma per loro, i grillini, la sfida è doppia. Sono la risposta alla stanchezza e alla rassegnazione diffusa di chi non si rispecchia nella classe politica di sempre, di chi grida al cambiamento e lo fa attraverso il voto di protesta.

“Noi abbiamo una parte di elettorato che crede in noi, che crede che non serva necessariamente un master ma un po’ di buon senso, e poi un elettorato di protesta – risponde la Saija -. L’elettorato di protesta lo converti con i fatti e dopo le regionali le persone credono di più in noi. I nostri 15 portavoce all’Ars stanno dimostrando una grande competenza”.

Le elezioni siciliane di ottobre sono state per il movimento di Grillo un banco di prova importante. Il movimento ha saputo cogliere l’opportunità, ha saputo leggere la voglia di cambiamento, ma la sfida è dimostrare che non si adeguerà agli standard politici che tanto aborre. La sfida è trasformare il “voto contro gli altri” in “voto per se stessi”.

L’impegno personale di Maria Cristina Saija si rispecchia nella difesa del territorio siciliano contro quei progetti che lo stanno uccidendo. Parla del Muos di Niscemi e dell’elettrodotto Terna nella Valle del Mela, aggiunge la sua voce a quella dei cittadini che continuano a protestare contro dei progetti che definisce di morte e che mettono in secondo piano la salute a favore di un profitto economico: “La Russa ci ha venduti – dice – e adesso Crocetta si ritrova in una situazione complicata, dove di mezzo ci sono i rapporti diplomatici con l’America”. Ma la protesta del Movimento 5 Stelle contro l’installazione delle antenne militari statunitensi a Niscemi non si ferma e per domani è previsto un pullman in partenza da Messina per protestare ancora contro il Muos: “Se si deve fare, si faccia a norma”.

Maria Cristina Saija è portatrice sana di una speranza di rinascita e di un’inversione di rotta tanto anelata ma mai al sicuro da più bassi obiettivi politici e quando le chiediamo cosa si aspetta il Movimento 5 Stelle dal risultato delle elezioni, risponde: “Noi ci aspettiamo un bel boom. La gente deve fare il cambiamento”. (Giusy Briguglio)