Le prospettive dell'azienda per il trasporto metropolitano a Reggio Calabria, dopo l'ingresso ufficiale della MetroCity nella compagine azionaria
Si è tenuto, questa mattina nell’aula consiliare di Palazzo Alvaro, un confronto fra il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, i vertici dell’Atam Francesco Perrelli (Amministratore unico), Antonino Russo (responsabile Area tecnica), Simona Argento (responsabile Relazioni industriali), Domenico Iannò (responsabile Area movimento) ed i rappresentanti sindacali Pasquale Foti (Filt-Cgil), Giuseppe Larizza (Fit-Cisl), Vanni Tomaselli, Pino Iannò, Pietro Palmisano (Uil trasporti) e Pietro Stelitano (Ugl).
L’incontro, al quale hanno preso parte anche il consigliere metropolitano delegato ai Trasporti, Carmelo Versace, l’assessore comunale alla mobilità Mariangela Cama e il dirigente comunale al settore Demetrio Beatino, è arrivato a pochi giorni dall’ingresso della Città Metropolitana nella compagine societaria dell’Azienda del trasporto pubblico locale.
Proprio l’ingresso in Atam della Metrocity è stato salutato dal sindaco Falcomatà come «un traguardo storico ed unico che andrebbe sottolineato in maniera ancora più importante e che apre nuove importanti prospettive di sviluppo per l’azienda». Con Atam che è divenuta, di fatto, azienda metropolitana «si prospetta un percorso di crescita destinato a stravolgere in positivo l’intero circuito della mobilità del comprensorio, sempre con lo sguardo proiettato ad una completa integrazione alla vicina Messina».
Per dirla con Carmelo Versace, «da oggi inizia un forte percorso di collaborazione con i sindacati che svolgono, ed hanno sempre svolto, un ruolo determinante e molto delicato» in Atam. Ma la stessa Cama ha colto un aspetto non banale: per la prima volta le parti sociali si sono confrontati con Comune e MetroCity insieme. Peraltro, come esposto ai rappresentanti dei lavoratori, ci sono ingenti investimenti alle porte quanto a tpl, parco mezzi e sistema integrato a fronte di un’Atam che – complice la leadership aziendale in capo a Franco Perrelli, ma pure lavoratori che hanno contribuito in modo magistrale a salvare l’azienda da un fallimento conclamato – è ormai «un motivo di vanto per l’intera città».