Tra Ponte e "piattaforma logistica": la viabilità di villaggio Unrra interessa tutta la zona sud

Tra Ponte e “piattaforma logistica”: la viabilità di villaggio Unrra interessa tutta la zona sud

Giuseppe Fontana

Tra Ponte e “piattaforma logistica”: la viabilità di villaggio Unrra interessa tutta la zona sud

lunedì 14 Aprile 2025 - 13:55

I cittadini continuano a vivere enormi disagi con una sola strada d'accesso e il via via di camion che rischia di intensificarsi

MESSINA – Se n’è parlato in Consiglio comunale, quando il tema è stato quello dello stoccaggio del materiale di risulta del cantiere di Nizza per il raddoppio ferroviario Me-Ct, e da allora sull’argomento si è tornati più volte in aula con un’unica questione: la viabilità del villaggio Unrra va cambiata. E per farlo bisogna prolungare la coperta del torrente San Filippo, portando la strada dello svincolo fino all’area ex Decon, oggi occupata da Messina Servizi. Perché farlo? Perché le vie Calispera e Contesse, che portano al paese, non sono adatte al transito di decine di camion al giorno già oggi che lo stoccaggio riguarda la terra proveniente da Nizza e non lo saranno nemmeno quando partiranno i cantieri di Giampilieri né addirittura con i possibili e presunti lavori del Ponte.

Calabrò: “Via Calispera e via Contesse due stradelle”

Per questo la prima commissione consiliare, su richiesta del capogruppo del Pd Felice Calabrò, ha dedicato la seduta odierna al tema che però è molto più complesso di quanto sembri. Calabrò in apertura ha spiegato: “Perché questa commissione? Perché negli ultimi tempi abbiamo parlato di villaggio Unrra soprattutto per la questione legata all’arsenico presente nella terra di risulta posizionata lì dagli scavi di Nizza. L’ulteriore criticità venuta fuori è connessa alla viabilità. I camion portano il materiale lì ma passando da dove? Attraversano il villaggio tramite la via Calispera o la via Contesse, stradelle che portano a Unrra che ha già una viabilità limitata e con una scuola lì al centro. Il ragionamento che bisogna fare è quello che ci può portare a garantire una nuova viabilità. L’alternativa che si è immaginata nel lontano 2007 riguarda il prolungamento della copertura del torrente San Filippo, che costeggia villaggio Unrra sul lato sud. Il torrente è diventato uno svincolo, ma finisce la sua corsa sulla ss114. Se questa strada continuasse garantirebbe sia un’uscita da villaggio Unrra sia un accesso diretto all’area ex Decon, dove oggi c’è Messina Servizi. La domanda è: si può rimettere in campo questo progetto relativo alla copertura? Permetterebbe anche di completare quel circolo chiuso di strade che collega gli svincoli di San Filippo e Tremestieri e all’approdo”.

Rinaldo e Oteri: “La copertura è l’unico modo”

A intervenire anche Raffaele Rinaldo, che ha ricordato come a inizio 2024 insieme al comandate della polizia municipale Giovanni Giardina era stato fatto un lavoro che ha portato a ordinanze sui mezzi pesanti che però spesso non sono rispettate: “L’unico modo per dare pace a questi cittadini è questa strada di cui ha parlato il collega Calabrò. Ed è uno dei progetti legati alle opere del Ponte, per questo ho chiesto di convocare la società Stretto di Messina per capire se si possa accelerare sul punto”. E poi Cosimo Oteri, capogruppo della Lega: “Si può aggirare la normativa che non permette più la copertura totale del torrente ma solo parziale?”. Calabrò, il Pd e Rinaldo (con una mozione approvata dal Consiglio)

Gioè: “Argomento è esteso”

Il geologo Carmelo Gioè, uno dei tecnici storici del Comune di Messina e anche per questo quasi una memoria storica degli ultimi decenni, è stato il primo a intervenire tra gli ospiti. Ha spiegato che la situazione è molto più complessa di quanto sembri. Intanto perché “l’argomento è molto esteso e ha varie problematiche. La prima è quella della piattaforma logistica e il problema del Ponte sullo Stretto. In quel tratto ci sono diversi interventi, perché quelle vie sono utilizzate in diversi progetti. Si è parlato di strade e di copertura del torrente, ma bisogna parlare con l’autorità di Bacino. Per un torrente all’interno di un tessuto urbano, che può causare anche problematiche igienico sanitarie, si può chiedere all’Autorità di Bacino di coprire”. Ma “la progettualità della Stretto di Messina in questo momento si sovrappone alla nostra. Sulla copertura totale, di circa 80-100 metri, si era già parlato in passato. Bisogna capire se questa progettualità può essere condivisa dell’autorità di bacino”.

Piattaforma logistica e Ponte

E questo è un nodo centrale. In sintesi l’area del torrente San Filippo e quindi di villaggio Unrra da una parte e Pistunina dall’altra riveste un ruolo centrale in due progetti separati. Da una parte la famosa piattaforma logistica che dovrebbe (o avrebbe dovuto) portare a un radicale cambiamento della viabilità di tutta la zona sud, soprattutto nel tratto tra i due svincoli di San Filippo e Tremestieri e intorno al porto, che insiste nello stesso villaggio. Un’area vastissima che ha diverse problematiche, tra vincoli etnoantropologici, l’immensa area ex Sanderson da bonificare e riqualificare e il porto stesso, che è ancora in fase di completamento (con tutti i problemi del caso, noti ormai da tempo, e i disagi relativi a insabbiamenti e chiusure). Ma dall’altra c’è anche il Ponte sullo Stretto, con la Stretto di Messina spa ad avere diversi progetti per l’area, che costeggia i cantieri di Contesse.

Insomma, un problema nel problema. Anche per questo il dibattito è stato articolato e ha chiamato in causa anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, che ha chiesto dei chiarimenti su un’altra vicenda, quella dell’arsenico nel materiale di risulta e nel terreno a Nizza, e un altro degli ospiti, l’ingegnere Franco Cavallaro. Quest’ultimo ha ripercorso due decenni di burocrazia e progetti, passati anche per la sospensione dell’iter del Ponte, poi ripreso dal governo Meloni. Una vicenda che ha portato a rallentamenti e che comporta, oggi, diverse altre valutazioni. Tanto che, ha spiegato, “della copertura del torrente non si è più parlato perché non è nel progetto e ormai si attende il Cipess”. Insomma, un gioco di attese e incastri che tra enti e società rischia di far restare tutto fermo. Intanto la commissione si riaggiornerà e l’ingegnere Pietro Certo, che ha parlato solo nel finale, si è ripromesso di fare alcune verifiche sul tema per quando i consiglieri si ritroveranno in aula e parleranno ancora di cos’è possibile fare e cosa no.

Perché al netto di piattaforma logistica e Ponte, ciò che oggi è tangibile e reale è il caos viario che tutti i giorni vivono i cittadini di villaggio Unrra, tra strade strette e tanti camion, a pochi passi dalle loro case e dai loro balconi, ma anche di scuola e chiesa, con i rischi che ne conseguono per i pedoni. Una situazione che con la strada a sud del villaggio potrebbe se non risolversi del tutto quantomeno alleviarsi, favorendo anche gli altri paesi della zona intorno, dal Cep a Santa Lucia, oltre a Pistunina.

2 commenti

  1. quanto sarebbe bella messina senza i messinesi

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  2. Basta guardare il territorio a Sud della città per rendersi conto delle stupidaggini che vengono dette in giro da questa amministrazione. Ma non vedete i tuguri e le case malsane che sono state costruite accanto ai torrenti? Ma come potete fare a vantarvi della pochezza della vostra politica? Dovrebbe essere tutto raso al suolo e tutta la selva che opprime i torrenti dovrebbe essere rimossa a regolare d’arte per consentire all’acqua di scorrere verso il mare! Ma fate solo un sacco di discorsi e basta! Messina ha delle periferie da terzo mondo che fanno letteralmente schifo! Ma non vi vergognate?

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