Tu quoque, Franze, fili mi? Et tu quoque, Richiche? Et tu quoque Bluferrie?

Tu quoque, Franze, fili mi? Et tu quoque, Richiche? Et tu quoque Bluferrie?

Rosaria Brancato

Tu quoque, Franze, fili mi? Et tu quoque, Richiche? Et tu quoque Bluferrie?

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domenica 19 Gennaio 2014 - 07:41

I tre ricorsi presentati al Tar da Tourist-Caronte, Bluferries ed Aias contro l'ordinanza anti-tir vanificano l'immagine "peace and love" venuta fuori dallo storico accordo di ottobre al Comune. Appena usciti fuori da Palazzo Zanca, in barba alle dichiarazioni di giubilo, sono corsi dai legali. Al di là delle motivazioni giuridiche c'è una concezione barbara di Messina, vista come uno zerbino. Non ci resta altro che riprendere gli striscioni di protesta e scendere in piazza.

Riguardando oggi l’immagine dell’ accordo sull’ordinanza anti tir, stipulata a Palazzo Zanca in un clima di “ peace and love”, appare una vaga somiglianza con il dipinto dell’Ultima cena, ben al di là del fatto che Renato Accorinti ha la barba come Gesù. Seduti intorno al tavolo della sala Borsellino, con sorrisi soddisfatti e sguardi volti al futuro, c’erano “commensali” che di lì a poco avrebbero fatto come Giuda o come Pietro, che rinnegò tre volte prima che il gallo cantasse. E infatti prima che il gallo annunciasse l’alba del 2014 i firmatari dell’accordo hanno presentato tre ricorsi al Tar, avendo cura di dividerli tra la sezione di Catania (quello di Tourist- Caronte e Bluferries) e quella del Lazio (l’Aias) in modo da guardarsi le spalle. La foto di gruppo scattata dopo la firma, con i presenti sorridenti e inneggianti alla sinergia ed alla collaborazione, somiglia ai ritratti delle grandi famiglie patriarcali dove tutti ammiccano all’obiettivo ma poi i figli si azzannano per l’eredità e le nuore tramano alle spalle.

Quando ho sentito le dichiarazioni di Franza e Richichi, lieti del divieto di transito ai tir in città ho pensato “fatta la legge trovato l’inganno, chissà dove sta la fregatura”, ma l’entusiasmo collettivo era tale che non volevo essere una guastafeste. Vedere i vertici di Caronte e Aias che inneggiano ai divieti di transito, è stato come ascoltare Mc Donalds che dopo le proteste annuncia: “avete ragione, d’ora in poi niente più hamburger, ma solo panini con lattuga, al massimo con il tofu”.

Qualcosa ha stonato già dopo il 28 ottobre, quando l’ordinanza è entrata in vigore parzialmente in attesa del completamento della seconda invasatura, previsto per gennaio 2014, con lo stesso sfegatato ottimismo della riunione di cui sopra. La sensazione è che gli armatori e i camionisti, spenti i riflettori, archiviate le dichiarazioni di giubilo, svoltato l’angolo di Palazzo Zanca abbiano pensato: “Ma sì, lasciamo giocare ancora un pò i bambini, intanto noi facciamo le cose serie” e sono andati dritti dai loro legali per predisporre i ricorsi. Il campanello d’allarme sarebbe dovuto scattare 24 ore dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza, quando gli armatori contestarono un aspetto cruciale del sistema delle deroghe. E’ in quel momento che sarebbe dovuta accendersi la lampadina rossa tra i componenti della giunta. Non sto parlando dei conti che non tornano sul fronte ecopass tra numero di mezzi che transitano e somme effettivamente versate, né dell’effettivo numero di corse a Tremestieri. Ma il campanello d’allarme è suonato forte quando, appena un giorno dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza, gli armatori hanno protestato sostenendo che le deroghe a Tremestieri e quindi la disciplina del traffico non doveva essere affidata, come da logica, ai vigili urbani, che lo fanno di mestiere, ma al caposcalo, ovvero ad un comandante di Caronte- Tourist o Bluferries. Lasciare alle società la facoltà di decidere quando e per quanto “liberare i tir” è come affidare a Dracula la gestione del centro di ematologia. Il comandante Ferlisi protestò non per vanità o ambizione personale ma perché voleva difendere la titolarità di un controllo che non poteva essere lasciato ai controllati. Ma la giunta ha preferito ascoltare gli armatori, affidando loro il compito di gestire le deroghe.

Meno di 60 giorni dopo l’accordo sono scattati i ricorsi al Tar per contestare l’illegittimità del provvedimento.

Sul piano giuridico non mi soffermo perché non sono un avvocato, ma, a naso, capisco benissimo che i ricorsi sono stati studiati in modo da essere inappuntabili e basati su solide tesi difficilmente demolibili, quali ad esempio il fatto che il serpentone e l’area antistante gli imbarchi delle Ferrovie sono demanio marittimo e quindi non di competenza del Comune. Al di là dell’aspetto giuridico resta una concezione che fa orrore: Messina è considerata uno zerbino, un tappetino dove chiunque può passare asciugandosi le scarpe sporche di fango o bagnate di pioggia.

D’accordo io posso decidere per casa mia e non per il cortile che sporge sul demanio, ma, insomma, perché devo stare zitta se ogni giorno per accedere a quel cortile migliaia di truppe armate mi invadono il salotto gettando a terra i vasi della nonna e sporcando il tappeto persiano? Nel ricorso l’Aias ricorda che Messina è la porta della Sicilia e quindi non possiamo venir meno al nostro ruolo di porta. Sia Richichi che Vincenzo Franza poi lamentano la vicenda deroghe, facendo capire che “si stava meglio quando si stava peggio”, cioè quando non esisteva un criterio logico e rigoroso ma i pass venivano elargiti con metodi quantomeno discutibili ed erano un come le figurine Panini che i bimbi si scambiano. Che il sistema pass avesse più buchi di uno scolapasta lo dimostrano le multe che i vigili hanno fatto nei giorni di novembre beccando camionisti con pass ultra datati, quando tra l’altro l’ordinanza prevedeva che dovessero consegnarlo al momento dell’imbarco alla rada San Francesco. Il sistema pass piaceva perché era all’italiana, ognuno frega il prossimo come può. I tre ricorsi si incontrano su un punto paradossale: non possiamo discriminare i tir attraverso un divieto “ad personam”. In sostanza i discriminati non siamo noi messinesi che da 40 anni subiamo le conseguenze di essere “una porta”, anzi, uno zerbino, ma i camionisti che non sono più liberi di scorazzare a casa nostra come vogliono.

Sul fatto che le nostre “Strisce di Gaza” siano di competenza dell’Autorità portuale cambia molto sotto il profilo della forma (l’amministrazione non ha giurisdizione) ma tantissimo sotto il profilo della sostanza (questa non è casa nostra). Intervistato dal collega Marco Ipsale sul ricorso, Vincenzo Franza chiarisce: “l’organizzazione funziona perfettamente adesso, ma l’atto è illegittimo, se il Tar dovesse darci ragione noi comunque continueremo con questo sistema”. Sì certo. Non so a voi ma a me sa di presa in giro. Probabilmente la giunta avrebbe dovuto osare di più e fidarsi di meno. E’ tornato il momento di togliere dalla soffitta i vecchi striscioni di protesta, richiamare all’azione Saro Visicaro e gli storici movimenti anti-tir e tornare a protestare, con in testa Accorinti.

Il Comune si tutelerà attraverso le vie legali, fatto che basta sotto il profilo della forma, ma non servirà a nulla sul piano della sostanza.

Quella foto di ottobre è l’immagine del “giorno prima del tradimento”. Come direbbe Accorinti, "è stato un tradimento epocale".

Comprensibile la sorpresa di fronte a chi il giorno prima ti abbraccia e quello dopo ti accoltella, ma poi, ci si deve difendere, in ogni modo.

Rosaria Brancato

35 commenti

  1. – ma noi qua stiamo facendo una cosa meravigliosa ed epocale trasformando un condominio di 250000 persone in una comunità tracciando un percorso epocale che vedrà l’area dello stretto spiritualmente unificata

    – A TIA LEVITITI ‘NTO MENZU A STRADA CHI AIU A PASSARI CU TIR

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  2. caiomariodeluca 19 Gennaio 2014 08:23

    E’ il momento che il Sindaco indossi la fascia tricolore , e faccia valere il diritto della città ad un agognato ritorno alla normalità.
    I Tir non possono passare nel centro cittadino.
    Sin da adesso il traffico gommato pesante venga concentrato a Tremestieri,senza alcuna deroga.

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  3. QUANTO E QUALI COSTI IN VITE UMANE ???
    Alcuni anni fa i Sigg. Franza anche attraverso la loro controllata N.G.I. (della Famiglia La Cava), volevano iniziare un servizio di auto traghettamento da Milazzo a Gioia Tauro e viceversa, cosa ha fatto il SIG. SINDACO DI MILAZZO (non certo il nostro Sig. Renato, troppo impegnato con i traghetti Comunali ??? ) ha emesso un’ordinanza vietando l’attraversamento delle zone di imbarco e sbarco. Risultato : i Sigg. Franza anno abbondonato l’iniziativa.
    I Sigg. Franza nel silenzio più rumoroso da alcuni mesi non fanno pagare l’I.V.A. (basta guardare un qualsiasi biglietto !!!) non riducendo il costo ma …. incamerando il relativo importo del ben 22% (ventiduepercento), che avrebbero potuto girare come riduzione ai cittadini dello Stretto.
    Che dire dell’inquinamento: per sapere quanto inquina una nave, “più di mille TIR” (lo troverete navigando su qualsiasi web browser) non solo smog (basta guardare cosa esce dalle ciminiere delle navi), oltre rumore, vibrazioni, stante che alcuni abitanti della via Vittorio Emanuele (la parte prospiciente sul porto) non né possono più, sia dello Smog, sia del Rumore e delle vibrazioni delle navi tipo Cartour.
    Mi (Vi) chiedo adesso con l’isola pedonale, quando sbarcano i “Bisonti della strada” dalle Cartour e con la via La Farina intasata come la si va ????
    Ovviamente non parlo del costo che Messina ha pagato e continua a pagare in termini economici, ma non si può dimenticare l’alto costo in termini di vite umane, sicuramente in qualsiasi città del mondo non sarebbe più consentito ai mezzi pesanti attraversare la NOSTRA CITTÀ.

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  4. D’accordo con te, ma per dare più forza a questa azione, il sindaco dovrebbe togliersi la maglietta Free Tibet, mettere il vestito buono con giacca e cravatta, e sopra la fascia tricolore. In questo caso, darebbe un segnale davvero “forte” a tutti, dimostrando che il periodo dei giochi è passato ed adesso, si fa sul serio.

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  5. Mi piace una Rosaria BRANCATO simil alla nostra eroina del Risorgimento messinese, Antonina Cascio detta Nina, che abbia lasciato le miserie di una strumentalizzazione politica, senza precedenti a Messina, quella sulla TARES, messa in piedi da Felice CALABRO’, a cui, intelligentemente, si sono tenuti lontano i RENZIANI, in particolare Francesco PALANO QUERO, per occuparsi nel suo editoriale domenicale di vicende ben più rilevanti, vitali per le sorti della nostra città e delle sue genti: LA SOVRANITA’ POPOLARE SUL NOSTRO TERRITORIO, MESSA A RISCHIO DA CHI CI VUOLE PER SEMPRE UNA SERVITU’ DI PASSAGGIO. Sarà facile per noi messinesi individuare i nostri invasori, oltre ai promotori dei ricorsi, chi ne farà solo una questione in punta di diritto. Rosaria BRANCATO, come NINA, sarà alla testa delle nostre manifestazioni di protesta. Vi siete mai chiesti perchè gli spagnoli, nel progettare la fortezza Real Cittadella, indirizzarono una parte delle bocche di fuoco verso la città? I nostri AVI furono tra i più bellicosi della Sicilia, in questa vicenda prendiamoli come esempio.

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  6. alla famiglia Franza dovrebbero togliere la cittadinanza Messinese e bandirli dalla città…a Richichi io gli regalerei un casco di banane…sai con quella faccia….e al Sindaco gli direi di farsi la croce con la mano manche e di cominciare a cacciare gli attributi…se ne è capace…altrimenti passi la mano…ma non a Calabrò…

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  7. Sarebbe un fatto epocale prendere i Franza e spostarli in un luogo dove non possono dettare legge sulla cittadinanza e sul comune. Certo sarebbe difficile convincere i nuovi ospitanti che i Franza sono dei benefattori dell’umanità e che svolgono il loro lavoro solo per il bene comune.Nessuno sentendo solo il nome ci crederebbe dato che il nome riecheggia dapertutto qualificandoli come sfuttatori e mentitori. Allora non resta che trovare un’isola deserta al largo delle coste indiane e portarli insieme agli amici più stretti che insieme hanno diviso diverde volte la torta. Tanto per non fare nomi ma cognomi Genovese, Buzzanca con rispettive mogli al seguito, certo non va dimenticato Rinaldi quasi un figlio prodico senza il quale non sarebbero stete possibili le malefatte fin qui fatte. Comunque vada questa faccenda squallida, spero proprio che tutti noi cittadini di serie C iniziamo a protestare fermando i tir a Tremestieri e costringendoli ad a?imbarcarsi li. Resteranno solo speranze?

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  8. Renatino il tibetano, presupponendo una sua immensa preparazione, che soltanto lui si riconosceva, ha ritenuto di potere firmare un atto di tanta importanza senza l’assistenza di legale?
    Ha dimostrato ancora una volta di credere alle favole trascurando che gli altri firmatari dell’accordo erano dei piccoli lupacchiotti (bastavano).
    Quando penserà di recidersi il medio e l’indice, in modo tale da non poterli ostentare?

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  9. Il problema riguarda tutti i cittadini di Messina, e il sindaco da solo, anche se in giacca e cravatta, non può avere la stessa forza senza il sostegno dei cittadini. Dovremmo tutti quanti scendere a protestare facendo pesare l’opinine dei cittadini, magari davanti alle belle e signorili residenze dei signori Franza, Genovese ecc ecc, che al di là dei loro sporchi interessi di Messina non hanno alcun rispetto!

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  10. Mariedit, perdonami, ma ti leggerò prima di andare a letto. Mi sono alzato da poco e non voglio rimettermi a dormire.

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  11. Accorinti leva la maglietta conto il ponte che non esiste e indossa quella “No TIR” che esistono e sono un grave problema per la città…..non è poi tanto difficile far rispettare il territorio messinese.
    Se c’è la volontà di farlo.

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  12. Si ma questa sembra una battaglia persa in partenza se l’ordinanza vale solo per lo sbarco di ” Tourist- Caronte e Bluferries” negli attrachi loro asserviti durante l’arco della giornata e poi si consente lo sbarco al Molo Norimberga – Cavalcavia – Via La Farina – Viale Europa sia di giorno che di notte senza alcun controllo.
    Gli altri a questo punto si sentono presi per i fondelli e allora via al ricorso.
    Inutile prendersela contro i tir, loro per lavoro usano quello che di meglio trovano.
    La sosta/imbarco a Villa S. Giovanni e Reggio Calabria, lo sbarco agli attracchi di Tremestieri (che per inciso ci si dia una smossa una volta per tutte per far si che siano funzionanti), vanno regolamentati dai relativi sindaci e/o consigli comunali con rappresentanza delle compagnie e degli autotrasportatori.
    Ma il nodo più grande da risolvere è e resta il porto di Tremestieri.

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  13. MessineseAttento 19 Gennaio 2014 11:50

    Che dire, l’unico dato di fatto certo è che se malauguratamente ci fosse stato Calabrò sindaco, sicuramente, non staremmo qui a leggere di ricorsi, non fosse altro perchè non avrebbe mosso una virgola in materia di tir.
    Come avrebbe potuto mettere il bastone tra le ruote a chi ha generosamente contribuito alla sua faraonica, quanto inutile, campagna elettorale, con tanto di cortometraggi tragicomici ed un ufficio stampa di prim’ordine!?

    In realtà, questi ricorsi sono la dimostrazione che i poteri forti di questa città sono sempre molto coalizzati per sfruttare il territorio, cosa che la vecchia politica, connivente ed asservita, gli ha permesso per diversi decenni. L’elezione di Calabrò aveva il preciso obiettivo di far continuare lo sfruttamento con la complicità di palazzo Zanca.

    Altro che FI MEFFINA, FI TIR!

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  14. SE NE DEVONO ANDARE DAL TERRITORIO MESSINESE’NO A TREMESTIERI’L’HO VOLETE CAPIRE O NO!

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  15. Di fronte a questo attacco frontale o pugnalata alle spalle alla amministrazione Accorinti e quindi alla città , sarebbe dignitosa una risposta forte e coesa nei confronti di quei poteri forti che hanno scorrazzato sIn ora indisturbati, succhiandone le poche risorse e impoverendo una comunità ormai allo stremo. Accorinti e’ stato raggirato ed e’ manipolato, si dice, da un pezzo….?. Prova ne e’ la sua adesione fideistica ed INCONSAPEVOLE, di retroguardia , alla battaglia no ponte. L’accoppiamento orgiastico di fatto contro natura fra Genovese, D’alia, ambientalisti di professione e buona parte della casta politica, sindacale e dirigenziale ed il nostro Sindaco Renato, produce non solo magliette No Ponte ma autentici “mostri”che inevitabilmente finiranno per mangiarsi a vicenda e come assicura la vulgata popolare.. “figghi babbi”. La nemesi si avvera . Lo sostengo da tanti lustri ormai : Messina e’ vittima dei suoi paradossi. Dunque la città continuerà ad essere sommersa dai tir e dalle macchine ed ha le mani legate , e’ “obbligata” a stendere tappeti rossi ai mezzi, ai “grossi mezzi” che attraversano Messina restando inerme davanti all’ arroganza dello Stato che ci impone servitù, smog e morti senza riconoscerci tral’altro alcun ” rimborso”. La provincia ” babba” non si smentisce e ci tiene ad onorare con coerenza il titolo assegnatole ormai dall’Italia intera. Quell’Italia che ha deciso clamorosamente con Monti, Passera e gli ultimi governi nord orientati , di abbandonare il sud al suo destino di emarginazione e di “colonia”, negandole le infrastrutture minime INDISPENSABILI al proprio sviluppo e.. con la scusa della spending review ha “demolito” quelle poche opere previste dalle nostre parti mentre ha ” cantierato” nel frattempo numerose grandi opere pubbliche al Nord( spesso anche inutili e dispendiose). Paradossalmente però la situazione di scontro che si è’ venuta a creare consentirebbe al nostro sindaco una presa di posizione netta a favore della città e del diritto dei suoi abitanti a non essere ” investiti” da bisonti inferociti che scorrazzano indisturbati procurando morti e feriti. Stop. Lo Stato garantisca la continuità territoriale assumendosi le proprie responsabilità e non conti più sulla masochistica accettazione dei cittadini messinesi, già per loro conto deboli ed impoveriti. Si rivendichino con forza i diritti. Paradossalmente solo Renato può farlo! proprio Lui, vessillo e simbolo della battaglia contro quel ponte che avrebbe risolto definitivamente il problema dell’attraversamento assieme a quello dello sviluppo e del PROGRESSO eco sostenibile….ma questo e’ un altro paradosso. E per paradossi Messina e’ ..imbattibile come si sa.

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  16. Voler gettare il bambino con l’acqua calda, non porta da nessuna parte. Bisogna avere la capacità di discernere le cose buone da quelle cattive. Mussolini è stato una disgrazia per l’Italia ma ha avuto il merito di ricostruire un paese in pochissimo tempo. Messina, senza quello che ha costruito il fascismo, non esisterebbe. Allo stesso modo, i Franza hanno fatto xxxxx a non finire, ma hanno dato da mangiare a tante famiglie che, senza di loro, sarebbero ai semafori a vendere fazzolettini. Quindi, non spariamo a zero senza ragionare, pensiamo al buono e miglioriamolo. Allo stesso tempo, il cattivo, correggiamolo. Se i Franza lasciassero questa città, non basterebbe più la Mensa di Sant’Antonio per far mangiare chi non se lo può permettere.

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  17. Niki, lo “L’HO” vuoi capire che devi tornare a “SQUOLA”?

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  18. ACCORINTI e tutti i NO PONTE, messinesi e non, sono coloro che hanno dato vita eterna ai traghettatori! L’unica strada per spazzarli via e liberare definitivamente Messina e Villa San Giovanni dalla schiavitù da attraversamento, era la realizzazione del Ponte sullo Stretto! Il palliativo Tremestieri (che è sempre Messina) non funzionerà mai visto che i tir, anche oggi, continuano a scorazzare per Messina!

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  19. imprenditore messinese 19 Gennaio 2014 16:32

    Fossi il Sindaco di Messina, intanto affiderei l’incarico di difendere il Comune contro i ricorsi ad un amministrativista con gli attributi, e Messina ne ha più di uno e che ci invidiano in tutt’Italia..
    Per quanto riguarda i ricorrenti, purtroppo buona parte dell’imprenditoria messinese è rimasta ancorata ai vecchi sistemi “gullottiani”.. peggio per loro perché quando non ci si adegua ai tempi e non si comprende la direzione del vento che tira, inevitabilmente si è destinati a perdere quanto fino a quel momento si è costruito.

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  20. MessineseAttento 19 Gennaio 2014 17:27

    E’ esilarante pensare che il ponte non sia stato fatto per le idee di Accorinti e del movimento no ponte in generale.
    Chi ha preso la decisione, verosimilmente, sconosceva entrambi.

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  21. CARO MARIEDIT LE BOCCHE DA FUOCO DEBBONO ESSERE INDIRIZZATE VERSO IL PALAZZO COMUNALE CON I SUOI ATTUALI SCARSI RAPPRESENTANTI! E’ INUTILE CHE FAI SFOGGIO DEL TUO SAPERE PERCHE’ LO FARCISCI SEMPRE CON LE SOLITE ED EMERITE MIN…TE QUALI AD ESEMPIO: LA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA TARES MESSA IN PIEDI DA CALABRO'( MA CHE STA DIVENTANDO IL TUO TORMENTO ?) PERO’ QUANDO SI TRATTA DI DARE ADDOSSO A RENATO E LA SUA GIUNTA IN TE NASCE UN SILENZIO TOMBALE! SILENZIO SULLA PRESENZA,CON TANTO DI INTERVISTA, DI IALACQUA DURANTE IL LEGITTIMO SGOMBERO DEL PINELLI! SILENZIO SUL RICORSO DI FERLISI SULLA ILLEGITTIMA DETERMINAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE! A ME NON CONCILII IL SONNO COME DICE FRANCO CALIRI MA MI SVEGLI E MI INNERVOSISCI MOLTO! E CREDO PROPRIO CHE CON LE TUE AFFERMAZIONI HAI ANCHE VOLUTO SFOTTERE ROSARIA BRANCATO, CHE IO REPUTO LA MIGLIORE GIORNALISTA MESSINESE CON UNA PECCA GROSSA SECONDO TE E CIOE’ ESSERE STATA L’ADDETTO STAMPA DI CALABRO’,IL MAGGIORE ARTEFICE DEI DISASTRI DI MESSINA!!!!!!!!!!! ROSARIA BRANCATO CAPIRA’ CERTAMENTE CHE LA STAI PRENDENDO IN GIRO! Ma non nni inchiri a testa di chiacchiri.

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  22. Mi sono chiesto cosa rispondere a un servo della gleba del terzo millennio,lo faccio intanto con il suo stesso commento, sperando che non faccia vomitare i lettori di TempoStretto, meglio farli dormire.Ho evidenziato con lettere maiuscole le frasi,che abbiano raggiunte vette eccelse,in cui FRANCO CALIRI si è arditamente avventurato. COMMENTO firmato FRANCO CALIRI. ” Voler gettare il BAMBINO CON L’ACQUA CALDA (veramente il detto è il bambino con l’acqua sporca) non porta da nessuna parte. Bisogna avere la capacità di discernere le cose buone da quelle cattive. Mussolini è stato una disgrazia per l’Italia ma ha avuto il merito di ricostruire (e devastare) un paese in pochissimo tempo Messina, SENZA QUELLO CHE HA COSTRUITO IL FASCISMO, NON ESISTEREBBE. Allo stesso modo, i Franza hanno fatto xxxxx a non finire, MA HANNO DATO FA MANGIARE A TANTE FAMIGLIE che, senza di loro, SAREBBERO AI SEMAFORI A VENDERE FAZZOLETTINI. Quindi, non spariamo a zero senza ragionare, pensiamo al buono e miglioriamolo. Allo stesso tempo, il cattivo, correggiamolo. Se i Franza lasciassero questa città, NON BASTEREBBE PIù LA MENSA DI SANT’ANTONIO PER FAR MANGIARE CHI NON SE LO PUò PERMETTERE.” E’ importante ricordare, quando leggiamo i commenti di FRANCO CALIRI, cosa pensa di noi messinesi, in questo caso dei marittimi messinesi di Tourist Caronte e delle loro competenze professionali,naturalmente mariedit pensa che siano i FRANZA a finire alla mensa di Sant’Antonio,senza questi eccellenti marittimi. FRANCO CALIRI è un NOSTALGICO,l’etimologia della parola ci fa comprendere la psicologia del nostro FRANCO CALIRI.I greci antichi dettero un significato preciso alla parola nostalgia, il DOLORE DEL RITORNO,è lo stato psicologico in cui si trova FRANCO CALIRI,un sentimento di tristezza e di rimpianto,in questo caso di Benito Mussolini o per quell’evento collocato nel passato che vorrebbe rivivere,il fascismo. FRANCO CALIRI ti ho dedicato questo commento per non farti dormire.

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  23. Quello che ho scritto sulla PARANOIA a Mariedit, ti calza a pennello. Ma forse altri l’hanno azzeccata: tu e Mariedit, siete la stessa persona.

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  24. ECCO COME CHI HA COMANDATO IN QUESTI ANNI CON IL BENEPLACIDO DELLE AMMINISTRAZIONI GENOVESE E BUZZANCA PRENDE IN GIRO GLI SPROVVEDUTI DELLA GIUNTA ACCORINTI…. MA VERAMENTE SI CREDEVA CHE SAREBBERO STATI FERMI ED ACCETTARE QUALSIASI CAMBIAMENTO CHE GLI SPROVVEDUTI DI ACCORINTI AVREBBERO CHIESTO A LORO??? QUI CI VUOLE IL PUGNO DI FERRO E COMINCIARE A MULTARE PESANTEMENTE TUTTI COLORO CHE CREDONO DI CONTINUARE INDISTURBATI A SCORAZZARE IN CITTA… BASTA CON I BUONI PROPOSITI DI CERCARE DI ENFATIZZARE QUESTA CITTA ALLA STESSA STREGUA DI ALTRE CITTA CIVILI… NOI SIAMO IL TERZO MONDO E LO FACCIAMO VEDERE OGNI GIORNO… ED ORA STATE PURE CERTI CHE UN ALTRA CANTONATA LA LEGIONE DEI PURI DI ACCORINTI LA PRENDERA CON L ISOLA PEDONALE A PIAZZA CAIROLI

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  25. Lo Stretto di Messina ha un movimento annuo di oltre 10 milioni di passeggeri e diversi milioni di veicoli tra auto, camions, pullman etc.
    E un grande business dovuto alla posizione geografica naturale.
    Una miniera d’oro….forse con diverse compagnie private ed una vera concorrenza dello stato ci sarebbero più posti di lavoro….è più rispetto per la città ed i cittadini.

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  26. tranquillo ci penserà calabrò….. con i lego si fanno miracoli

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  27. Carissimo LUCCIO,racconti balle sapendo di raccontarle quando scrivi di mariedit come paladino della giunta di RENATO sindaco. IO ho chiesto di sollevare dall’incarico Daniele IALACQUA per non aver cestinato il Piano Finanziario Rifiuti,documento identico nelle cifre a quelli passati,come ho dimostrato con i miei link. Piani Finanziari accettati in toto da Peppino Buzzanca,ma anzitutto da consiglieri comunali di opposizione,quella all’acqua di rose del tuo Felice CALABRO’. Visto la tua memoria corta,ti ricordo di Piani Finanziari firmati dai liquidatori Di Maria e Trimboli,il primo nominato dal Peppino Buzzanca,il secondo da Rosario Crocetta. Le mie ricostruzioni e le cifre in esse contenute non sono state smentite da nessuno,non era possibile,non erano mie,ci sono le firme e le date,questo significa che il tuo Felice CALABRO’ era a conoscenza di tutto e non ha mai fiatato,non poteva,MessinAmbiente è bel bacino di voti,oppure giocava alla BELLA ADDORMENTATA di Palazzo Zanca,figurati da sindaco. Mi dispiace,ma devo scrivere di te come un MESSINESE ADDORMENTATO,non ti stai accorgendo di pagare la TARSU 2012,quella di Buzzanca maggioranza-Calabrò opposizione,con un aumento del 22% rispetto al 2011,forse ti sembra poco,ma se aggiungi la differenza pagata con la spesa corrente,cioè sempre LUCCIO,fa la stessa cifra della TARES 2013,fattelo entrare nella testa. Tutto il resto è bla bla bla,frutto di pregiudizi politici e,Madonnina non voglia,anche razzistici,un amore sconfinato per politici in giacca e fazzolettino di seta e, un disprezzo per quelli con sandali francescani e maglietta. Fai un elogio all’ignoranza,stato della mente utile ai potenti,a cui danno fastidio cittadini bene informati,da me avete saputo i nomi delle ditte che beneficiano della spesa corrente,ti ricordi i link del reportario contratti di Palazzo Zanca,oppure chi ci sta pignorando, e tanto tanto altro ancora. Caro LUCCIO ti fanno paura concittadini che abbiano le conoscenze,forse perchè sono più liberi? CONTENTO TU.

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  28. Caro LUCCIO,ti do un’antipasto di come si fa OPPOSIZIONE in Consiglio Comunale. Al prof.Guido SIGNORINO chiedo di spiegare ai messinesi,attraverso la serie storica dei Bilanci di Previsione dal 2008 al 2013,la incomprensibile differenza tra le cifre degli ACCERTAMENTI dell’ultimo esercizio chiuso,numeri tratti dai Consuntivi,e le PREVISIONI DI COMPETENZA dell’esercizio in corso. Per i primi si passa,dall’anno 2008 € 563.769.341 all’anno 2013 € 470.173.558,una riduzione intorno ai 93 MILIONI il 16,6%; per i secondi,dall’anno 2008 € 937.745.987 all’anno 2013 € 416.969.968,una riduzione di € 521 MILIONI il 55,5%. Capite cosa è successo negli anni di GENOVESE-BUZZANCA-CALABRO’,si sono accertate nei CONSUNTIVI cifre molto più basse rispetto a quelle accertate in fase di previsione,PERCHE’? Fatelo a casa vostra o nella vostra azienda,la vostra famiglia come l’azienda andrebbero a rotoli. Il Testo Unico degli enti locali norma procedure rigorosissime alla fase dell’ACCERTAMENTO DELLE ENTRATE. L’accertamento costituisce la prima fase di gestione dell’entrata mediante la quale,sulla base di idonea documentazione,viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore,quantificata la somma da incassare, nonché fissata la relativa scadenza. Com’è stato possibile che i CONSUNTIVI abbiano registrato,dal 2008 al 2013,una differenza di soli 91 MILIONI e in fase di PREVISIONE invece di ben 521 MILIONI. Dove stava Felice CALABRO’, perchè non ha chiesto conto a Mario CENTORRINO, assesore al bilancio di GENOVESE,e ad Orazio MILORO di BUZZANCA???? Prof.Guido SIGNORINO,ci spieghi le motivazioni di questo comportamento contabile,con parole terra terra,perchè del bilancio di previsione 2014 LEI avrà la piena responsabilità,cioè fischi o applausi.Caro LUCCIO,altro che Felice CALABRO’,queste sono vere domande di OPPOSIZIONE e cu sciuscia è mottu

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  29. CARO MARIEDIT ANDIAMO CON ORDINE E TI DIMOSTRO COME SEI PERFETTAMENTE IN MALAFEDE E PIENO DI FAZIOSITA’.
    1)SU QUALI PRESUPPOSTI DEFINISCI IL MIO CALABRO’ E NON DEFINISCI AL CONTRARIO IL TUO RENATO,CHE GUARDA CASO ANCH’IO HO VOTATO;
    2)E’ UNA BARZELLETTA LA TUA QUANDO MISCHI CALABRO’ OPPOSIZIONE E BUZZANCA MAGGIORANZA PERCHE’ L’PPOSIZIONE NON HA MAI GOVERNATO!
    3)SE DEBBO AVERE PAURA DEI CONCITTADINI COME TE(ma non sei messinese)CHE ABBIANO LE CONOSCENZE E LE UTILIZZANO SEMPRE IN UNA DIREZIONE ALLORA SIAMO VERAMENTE A MARE!
    4)DA TE POI SEMPRE LE SOLITE RISPOSTE MA TI GUARDI BENE DI RIBATTERE ALLE DOMANDE CHE TI HO POSTO E CHE SVICOLI SEMPRE!
    5)OGGI POSSO AFFERMARE CHE QUELLI CHE LA PENSANO COME TE STANNO ROVINANO VIEPPIU’ MESSINA!
    &) PARLI DI IALACQUA E TI RIFERISCI ALLA TARES E SULLA SUA PRESENZA E INTERVISTA DURANTE LO SGOMBERO PINELLI SILENZIO!

    CONTINUERO’ A LEGGERTi E A CONTROBATTERTI.

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  30. MessineseAttento 20 Gennaio 2014 12:08

    Lei ha un grosso pregio, quello di umiliarsi da solo.
    Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

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  31. …se quella di Calabrò (e dei suoi colleghi, ben inteso!) era opposizione…si sono visti i risultati!
    Dici di aver votato il prof. Accorinti e adesso ne sei un acerrimo oppositore, delle due l’una:
    o l’affermazione che fai NON E’ VERA,
    oppure come molti -tanti- “buddaci” hai (avete) creduto che un “sinnacu” eletto appena OTTO mesi fa potesse fare i miracoli!
    Quanto alle critiche, sono sempre ben accette se “costruttive” per la città/collettività!
    Quanto a me NON HO VOTATO ACCORINTI,(forse lo avrei fatto cmq al ballottaggio)e sono critico sul fatto che DEVE proclamare lo stato di dissesto.

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  32. Il sindaco per motivi di inquinamento ambientale, acustico, ordine pubblico etc.ect.etc.etc. tanti altri motivi…..può deliberare transito e percorso dei mezzi più rumorosi, inquinanti è pericolosi….i vigili urbani possono controllare il rispetto dell’ordinanza anche in aree demaniali marittime specie se insistono sul comune con significativi flussi di traffico.
    Accorinti ha dato il pallino del controllo ai traghettatori…..posso pensare che ricoronno al TAR per chiedere la loro posizione di padronanza…possono affermare:-noi siamo i controllori e le leggi devono essere fatte secondo i nostri dettami. Il Sindaco ci ha dato il potere di controllare e decidere sui flussi di traffico:-
    I vigili urbani tagliati fuori dal Sindaco…..quanti dubbi ….Accorinti ha consultato Ferlisi prima di decidere????? Perché i vigili urbani non devono vigilare…..non quadra…..un sindaco da sempre a favore dei traghetti da ampio potere ai traghettatori….forse è logico…spero di no…..altro che Calabro’ ….Accorinti come e forse più di Calabro’.Aspettiamo per capire …..se siamo spettatori passivi e perdenti di una farsa….oppure abbiamo un difensore paladino dei diritti della città e dei cittadini …..già la verità sta facendo la sua strada.

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  33. Non mi puoi distruggere… Altro che sonnifero, dopo averti letto, dormirò almeno 48 ore.

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  34. QUESTA VOLTA MI TOCCA REPLICARE A “L’OSSERVATORE” CHE PARI PARI E’ SIMILE A MARIEDIT (CHE NON SIANO LA STESSA PERSONA?). HO VOTATO IL PROF. ACCORINTI E L’FFERMAZIONE E’ VERA!! SOLTANTO CHE CREDEVO CHE IL PERSONAGGIO (ONESTO PER CARITA’)SMETTESSE DI FARE IL PREDICATORE, IL CONTESTATORE E ASSUMESSE LA CARICA DI SINDACO, FUNZIONE CHE PURTROPPO E’ RIMASTA VACANTE PERCHE’ DOPO OTTO MESI RIPETE GLI STESSI PASSI PREELEZIONE MORTIFICANDO LA FIGURA DEL PRIMO CIOTTADINO CHE DEVE ESSERE AL SERVIZIO DELLA CITTA’ E DELLA LEGALITA’. SCHIERARSI OGGI AL FIANCO DEI PINELLINI E’ STATA LA CLASSICA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO PERCHE’ DIMOSTRA IN MANIERA LAPALISSIANA L’INADEGUATEZZA A INTERPRETARE QUELL’IMPORTANTE RUOLO. SPIEGAMI ANCHE TU QUANDO IN CONSIGLIO ESISTE UNA MAGGIORANZA BULGARA CHE COSA PUO’ FARE L’OPPOSIZIONE.
    L’OCCASIONE E’ UTILE PER RINGRAZIARE TEMPOSTRETTO CHE PERMETTE IL DIALOGO FRA COMMENTATORI ANCHE CON OPINIONI NETTAMENTE STRIDENTI.

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  35. Cosa vi aspettavate da quella xxxxxxxxxxxx?

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