Accorinti ed il cero votivo alla Madonna di Montalto. Cerimonia senza “fuoriprogramma”. IL VIDEO

Accorinti ed il cero votivo alla Madonna di Montalto. Cerimonia senza “fuoriprogramma”. IL VIDEO

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Accorinti ed il cero votivo alla Madonna di Montalto. Cerimonia senza “fuoriprogramma”. IL VIDEO

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giovedì 12 Giugno 2014 - 11:35

Nel Santuario della Madonna di Montalto, il solenne Pontificale, in onore della protettrice speciale della città, presieduto dall’Arcivescovo, mons. Calogero La Piana. In prima fila il sindaco Renato Accorinti insieme alle altre autorità religiose, civili e militari. Quest'anno, il cero non è stato donato dal Comune, a causa delle prescrizioni della Corte dei Conti, ma da un privato che ha preferito restare anonimo . RIPRESE DI ALESSANDRO GHEZA

La tradizione secolare in base alla quale la città offre il cero votivo alla Madonna di Montalto è stata rispettata anche quest’anno. Le polemiche che hanno infiammato la vigilia dell’evento religioso non hanno condizionato né in alcun alterato il consueto cerimoniale previsto in occasione del solenne Pontificale in onore della protettrice speciale della città, che ha come scenario il Santuario della Madonna di Montalto.
E così, nonostante la contemporanea presenza dei protagonisti dello scontro a distanza sul cero della “discordia” – il sindaco Renato Accorinti ed il consigliere comunale Libero Gioveni – tutto è filato liscio, senza fuoriprogramma o colpi di scena. Anche quando il sindaco ha assistito dinanzi all’altare alla consegnato del cero di 25 libbre, donato da un privato anonimo e non dal Comune, e letto il tradizionale ringraziamento alla Madonna, in chiesa non si è ascoltato alcun mugugno in sottofondo, anzi quando la voce tremula di Accorinti ha terminato la lettura, è scattato un applauso spontaneo da parte dei fedeli, che hanno volto chiudere così la bagarre che ha preceduto la cerimonia odierna.
Ad assistere al solenne Pontificale, presieduto dall’Arcivescovo, mons. Calogero La Piana, c’erano numerose autorità religiose, civili e militari, con una folta rappresentanza di Palazzo Zanca. Accanto al sindaco sedeva la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile; sempre in prima fila, ma nel lato opposto, c’erano anche i consiglieri Paolo David, Gioveni, Giuseppe Santalco ed il vice presidente del Consiglio Comunale, Nino Interdonato.
Alle 12, dopo la posa della bandiera della città sulla statua della Regina delle Vittorie ed il tradizionale “volo della colomba”, è stata scoperta e benedetta la statua di S. Giovanni Paolo II, realizzata dai Fratelli Currò, maestranze messinesi, in occasione del 25° anniversario della visita a Messina del Santo. E’ stata riprodotta una statua in bronzo, raffigurante il Santo Padre, di dimensioni naturali e posta nella stessa posizione che ha assunto, quando sporgendosi dal Santuario disse ”Avete un panorama molto bello”.
LA TRADIZIONE SECOLARE
L’intervento della Madonna di Montalto – apparsa come una “Dama Bianca” – valse a salvare la città dall’assedio dei Saraceni e degli Angioini durante la guerra del Vespro del 1282. La notizia della prodigiosa apparizione della “colomba” sulla Caperrina, è stata trasmessa da una pia tradizione. “Fra Nicola”, un eremita del Terzo Ordine di San Domenico, che viveva in una cella presso il Colle, aveva avuto una visione nel giugno del 1294, la Madonna, che era stata vista sulle mura della città in difesa dei messinesi durante l’assedio angioino, che gli ordinò di convocare i Maggiorenti della città, perché si trovassero a mezzogiorno sulla spianata della Caperrina per indicare loro il sito dove i messinesi avrebbero dovuto costruire una chiesa, a Lei dedicata, con il titolo di Santa Maria dell’Alto. Non fu difficile per il frate convincere il vescovo, il Senato della città, il clero ed i cittadini, i quali, all’ora fissata, videro apparire sulla spianata del Colle della Caperrina una “bianca colomba” che, volando lentamente, designò il luogo per la costruzione della chiesa. La regina Costanza, informata, venne in corteo a porre la prima pietra. In meno di un anno il Santuario era, nelle linee essenziali, ultimato ed aperto al culto. Il 9 gennaio 1295 il Senato aveva affidato in custodia il Santuario alle Monache Cistercensi, perché lo tenessero e lo possedessero per parte ed a nome dell’Università. Il 31 ottobre 1302, il Notaio Gavido De Perpetto stipulò il contratto di donazione irrevocabile a Suor Giovanna, abadessa del Monastero del Santuario, con tutti i diritti e pertinenze. Dal 1612, per iniziativa dell’abadessa Suor Flavia Merullo, fu scelto il 12 giugno per la Festa, detta “della Colomba” per il “segno” promesso dalla Bianca Signora che chiese la costruzione del Santuario. Date memorabili rimangono la Vittoria di Lepanto, perché in Montalto si salì a pregare e si ritornò a ringraziare la Beata Vergine; la cessazione della peste del 1743, dopo le accorate preghiere qui elevate alla Vergine; la ricostruzione di Messina dopo il terremoto del 1908, per la Baracca – Santuario regalata da S. Pio X quale “segno “propiziatorio” posto per la corale preghiera dei messinesi con Maria alla Divina Provvidenza. Il colle della Caperrina è diventato il centro della devozione mariana più importante per Messina e Diocesi. Lo storico orologio del Campanile del Duomo rievoca il prodigioso evento, con una raffigurazione nella terza finestra (dal basso) nella quale, dalla roccia, sorge la chiesa di Montalto.

8 commenti

  1. ma non gli riesce di fare il serio togliendosi quella maglietta da terzo mondo????

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  2. ma non gli riesce di fare il serio togliendosi quella maglietta da terzo mondo????

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  3. FINALMENTE TUTTI I PROBLEMI DI MESSINA SONO RISOLTI!!!!! DA OGGI MESSINA E DIVENTATA UNA CITTA CIVILE, CORRETTA, LIGIA ALLE LEGGI, PIENA DI SOLDI E DI TANTE PERSONE CHE FANNO DI TUTTO PER RENDERLA PIU VIVIBILE…. CHE SCHIFO

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  4. FINALMENTE TUTTI I PROBLEMI DI MESSINA SONO RISOLTI!!!!! DA OGGI MESSINA E DIVENTATA UNA CITTA CIVILE, CORRETTA, LIGIA ALLE LEGGI, PIENA DI SOLDI E DI TANTE PERSONE CHE FANNO DI TUTTO PER RENDERLA PIU VIVIBILE…. CHE SCHIFO

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  5. Complimenti ad Accorinti. Questa volta ha indovinato tutto: ha preferito stare zitto ed ha indossato correttamente la fascia tricolore.
    Tra venti anni capirà la parola amministrare.

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  6. Complimenti ad Accorinti. Questa volta ha indovinato tutto: ha preferito stare zitto ed ha indossato correttamente la fascia tricolore.
    Tra venti anni capirà la parola amministrare.

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  7. Almeno non ha posto le mani sul cero.
    Ma quando capire che l’educazione è anche indossare un abigliamento più consono all’occasione, e non parlo di giacca e crava, ma magari un pantalone e un camicia più adeguata alla fascia che indossa.

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  8. Almeno non ha posto le mani sul cero.
    Ma quando capire che l’educazione è anche indossare un abigliamento più consono all’occasione, e non parlo di giacca e crava, ma magari un pantalone e un camicia più adeguata alla fascia che indossa.

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