Ascensore guasto alla stazione di Villa. Muore per lo sforzo mentre corre verso la nave

Ascensore guasto alla stazione di Villa. Muore per lo sforzo mentre corre verso la nave

Ascensore guasto alla stazione di Villa. Muore per lo sforzo mentre corre verso la nave

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martedì 09 Ottobre 2012 - 07:54

Nota rabbiosa del segretario della Cgil messinese, Lillo Oceano: “Le stazioni di Villa e di Messina marittima sono una vergogna. Le scale mobili non funzionano da decenni, un ascensore perennemente guasto, e i passeggeri che devono trasbordare da treni che oramai si fermano da una parte o dall’altra dello Stretto, devono correre, inerpicarsi per interminabili rampe di scale, ancora correre, figli al collo e valigie in mano, per prendere una delle poche navi che assicurano i collegamenti”

Treno Roma – Villa San Giovanni e poi traghetto per arrivare a Messina. Ma gli ascensori e le scale mobili della stazione di Villa non funzionano e così per i messinesi si tratta di caricare su e giù per le scale pesanti bagagli con conseguenti eccessivi sforzi. Ed allo sforzo non ha retto un uomo che, mentre correva verso la nave, è morto davanti agli occhi di moglie e figlia.

“Sembra soltanto una notizia di cronaca – scrive il segretario generale della Cgil messinese, Lillo Oceano -: un viaggiatore sfortunato colpito da infarto mentre, sceso a Villa San Giovanni da una treno proveniente da Roma, corre, valigie in mano – con tutta la famiglia e gli altri passeggeri – per prendere la nave traghetto, che se la perde chissà quando parte quella successiva. Quella morte – oltre al dolore privato che rispettiamo profondamente e al sentimento di umana solidarietà che suscita in tutti noi – ci parla di altro”.

Sì, perché passare da un lato all’altro dello Stretto sembra sempre più un’impresa: “Questa tragedia ci racconta delle infrastrutture che mancano al Mezzogiorno, della vergogna dei collegamenti nello Stretto, delle poche navi, sempre di meno, che uniscono le due sponde, della mobilità negata alle persone, della cancellazione dei treni che collegavano la Sicilia con il resto del Paese, delle reti ferroviarie del Sud vetuste, non adatte a supportare alta velocità, spesso ad un solo binario, a volte addirittura non elettrificate. Della vergogna della stazioni di Villa e di Messina marittima, dove le scale mobili non funzionano da decenni, un ascensore perennemente guasto, e i passeggeri che devono trasbordare da treni che oramai si fermano da una parte o dall’altra dello Stretto, devono correre, inerpicarsi per interminabili rampe di scale, ancora correre, figli al collo e valigie in mano, per prendere una delle poche navi che assicurano i collegamenti. Che ti riportano a casa, o ti conducono in cerca di una speranza”.

Prosegue Oceano: “Stazioni così vetuste, collegamenti così scarsi e disagevoli, non ne ho mai visti. Strutture indegna di un paese civile, impossibili da fruire per chi può muoversi agevolmente, figurarsi per anziani, malati o diversamente abili. La differenza poi diventa ancora più eclatante se metti questa nostra realtà con le stazioni, le reti e i collegamenti ferroviari del centro-nord: treni velocissimi che ogni ora collegano Salerno a Napoli, Roma, Firenze, Milano, Torino, Venezia. Stazioni con scale mobili, tapis roulant, scivoli e montascale. Mentre per la tratta tra Salerno e Reggio Calabria, per il raddoppio ferroviario della Messina Catania e della Messina Palermo, per le stazioni marittime di Villa e Messina, per i collegamenti nello Stretto per viaggiatori e pendolari nessun progetto, né a breve, né a medio, né a lungo termine. La qualità indecente di un servizio pubblico che si sta ritirando dal Mezzogiorno, con l’idea di abbandonarlo”.

“Per questa ragione – conclude il segretario della Cgil – la morte di quel concittadino sfortunato non è solo una notizia di cronaca. Quel fatto drammatico ci parla di una condizione che ci riguarda tutti e per la quale tutti dobbiamo ribellarci sottraendoci alla rassegnazione. Il trasporto pubblico, in particolare quello ferroviario, costituisce una delle infrastrutture fondamentali sulle quali va ricostruito il sistema produttivo del Mezzogiorno, il cui processo di avanzata desertificazione può e deve essere invertito attraverso programmazione e investimenti a cui bisogna aggiungere l’impegno, la partecipazione e la vigilanza dei cittadini. Come hanno spiegato Banca d’Italia e Svimez, dalla rinascita del Sud dipende il destino di tutto il Paese.”

15 commenti

  1. Ma facciamoci annettere alla tunisia che si starebbe meglio sicuro

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  2. negli ultimi dieci anni non ho mai visto funzionare gli ascensori.Ma ci sarà un funzionario responsabile che dovrebbe curare la manutenzione,oppure gli ascensori sono li per caso e costituiscono una tangente dell’epoca.

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  3. Scrivere un articolo, oggi non fa onore al rapresentante sindacale.
    Mi chiedo quante volte abbia lui segnalato, o denunciato il mal funzionamento di questa struttura..
    E solo vergognosa presentarsi o farsi pubblicità, sul dolore di parenti e amici…
    Non basta oggi dire che si poteva evitare, BASTAVA TANTO TEMPO FA’, SEGNALARE…..

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  4. invito la Svizzera ad annetterci, e poi fare una bella epurazione

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  5. 'NDDRIA CAMBRIA 9 Ottobre 2012 10:23

    Vorrei permettermi di dissentire da Burascanu: GLI ULTIMI TRENTANNI !!!!!!!!!

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  6. Decine di volte ho fatto una corsa affannosa per raggiungere sceso dal treno, la nave in partenza per Messina e spesso, mi è partita davanti agli occhi! Inutili le numerose proteste volte a reclamare un poco di buon senso, se non di intelligenza, nel programmare la partenza delle “zattere”.
    Purtroppo, nella totale apatia e nel disinteresse di tutti i soggetti deputati al civile e regolare svoglimento del servizio, nulla è cambiato dopo 30 anni!
    Ovviamente non ho mai visto funzionare gli ascensori e mi chiedo cosa abbiano fatto i vari funzionari, dirigenti, etc… pagati lautamente da noi.
    Che vergogna.

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  7. PER LA PRIMA VOLTA IN VITA MIA, SONO PIENAMENTE DACCORDO CON UN SINDACALISTA.
    E’ PROPRIO VERO: NOI VIVIAMO NEL PROFONDO SUD.
    QUANDO DICO PROFONDO SUD, MI RIFERISCO AL SUD IDEOLOGICO E NON QUELLO GEOGRAFICO; IL SUD MENTALISTA DELLA GENTE DEL SUD. DEL RESTO, CHE CLAMORE PUO’ FARE UN POVERO CRISTO CHE MUORE D’INFARTO A VILLA S.G.?
    FARA’ SICURAMENTE PIU’ RUMORE BEPPE GRILLO CON LE SUE CONFERENZE/SPETTACOLO MENTRE, UNA MORTE ASSURDA PER ASSENZA DI INFRASTRUTTURE DEGNE DI QUESTO NOME E DI UNA CITTA’ CHE SI VORREBBE DEFINIRE CIVILE, PASSERA’ ANCORA UNA VOLTA INOSSERVATA.
    E IL MESSINESE? NULLA… IL NULLA DISARMANTE DELLA RASSEGNAZIONE AL… NULLA!
    SCALE MOBILI FERME DA ANNI E PIENE DI SPAZZATURA TRA L’INDIFFERENZA GENERALE, RESTANO A TESTIMONIARE UN PASSATO IN CUI LA CITTA’ ERA VERAMENTE LA PORTA DELLA SICILIA.
    ORA, SE DI PORTA SI PUO’ ANCORA PARLARE, PUO’ ESSERE PARAGONATA ALLA PORTA CHE SI APRE SU UN DISSESTO INESORABILE.

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  8. sono d’accordo!!!

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  9. a mazzetta,caro mio a mazzetta funziona l’ascensore NO!!!!!!!!

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  10. egr.signore,sarei d’accordo col sindacalista se mi spiegasse ,Lui o chi prima di Lui ha protestato negli ultimi 30 anni per gli ascensori fermi.Fare la sciacallismo oggi che c’è il morto è facile.Ma gli operai addetti alla manutenzione cosa hanno fatto? i dirigenti cosa hanno fatto? i sindacalisti che oggi pontificano cosa hanno fatto? a Misfatto avvenuto e facile piangere il morto.

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  11. Ma il commento lo metto su facebook così non me lo tagliate…

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  12. Un OCEANO di parole vere giuste e condivisibili da .. decenni . Ma anche un Oceano di contraddizioni. Come si può Invocare un sistema moderno di comunicazione nell’area dello Stretto ,rivendicare la necessita di “infrastrutture fondamentali sulle quali va ricostruito il,sistema produttivo del Mezzogiorno” senza invocare anche la realizzazione del Ponte? Che facciamo fermiamo i TAV a Villa ,li spezziamo e li imbarchiamo sui romantici “FERRY BOAT” ,li ricomponiamo e poi……ma l’obbligo di schieramento e di appartenenza ci immerge un un OCEANO di contraddizioni talmente evidenti ,un po’ come i pesci che fin che vivono nell’OCEANO non sospettano l’esistenza dei prati e delle montagne .Lo” Stretto ci strozza” e sta ad indicare ai Messinesi seri e volenterosi che l’attraversamento stabile dello stesso rimane un dato INELUDIBILE dalla coscienza dei Messinesi , da affrontare con coraggio e con cui fare inesorabilmente i conti. Il resto e’ spesso una perdita di tempo, di fiato ,un illusione ,un diversivo ,uno svago… mentre il Titanic piano piano affonda

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  13. sono anni e decenni che si discute della arretratezza e del deserto delle infrastrutture dello stretto….mai un intervento ed oggi l’amarezza di una morte preannunciata e l’ennesimo litigare tra “noi” per interventi che non si fanno !! Bene ci avete venduti e con noi le nostre vite per il vostro tornaconto economico e politico per il vostro servilismo non solo di oceano ma dell’oceano di inetti che impera tra partiti e sindacati .Non ho ricette spero solo che il vento divino vi disperda a voi e ai vostri servitori tutti politici armatori fannulloni e inetti di ogni genere compreso i nuovi pseudopoliticanti del NO a tutto
    …………………….

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  14. BELLO SCIACALLAGGIO,
    Oceano, perchè non vai a lavorare e poi ne riparliamo???

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  15. SE AVESSI VOGLIA DI FARMI PUBBLICITA’, ADESSO LE DAREI IL MIO COGNOME ONDE METTERLA IN CONDIZIONE DI INDAGARE. SCOPRIREBBE CHE HO SCRITTO AD ORGANI COMPETENTI (IVI COMPRESA RFI) DEL DISSESTO, TANTO DELLA “CENTRALE” QUANTO DELLA “MARITTIMA”. IN TUTTE QUESTE OCCASIONI HO, TRA LE ALTRE COSE, SCRITTO DELLE SCALE MOBILI E DELLO ZOZZUME CHE PERSISTE IN TUTTA L’AREA…
    UN SALUTO

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