Il trentatreenne è stato afferrato dal proprietario e da un militare mentre penzolava sul cornicione del quinto piano. In camera aveva lasciato delle lettere per spiegare ai cari le ragioni del gesto.
Il tempestivo intervento del proprietario dell'albergo e dei Carabinieri ha permesso di sventare un suicidio, nelle calde ore della prima domenica di agosto.
Un turista catanese di trentatrè anni, alle tre del pomeriggio, mentre era ospite di una struttura alberghiera è salito al quinto piano e si è affacciato oltre la balaustra. Sono seguiti attimi di tensione e numerose telefonate alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Taormina. I cittadini impauriti descrivevano la situazione temendo il peggio.
Immediato l'arrivo di una gazella del Nucleo Radiomobile: un carabiniere è salito al quinto piano dove c'era già il proprietario che stava cercando di calmare il giovane.
L’appuntato si è affiancato e ha dissuaso l’uomo, sospeso dall’altra parte della ringhiera, in bilico sul cornicione. Ad un certo punto il militare e il proprietario sono riusciti ad afferrarlo e trascinarlo in salvo.
Il giovane è stato affidato alle cure dei sanitari del 118 poi si è recato in ospedale per gli accertamenti. Aveva pensato a quest’insano gesto per ragioni che aveva affidato ad alcune lettere recuperate nella camera d’albergo.