L'Arci: "Aprire un corridoio umanitario", Mantineo: "Lavoriamo per accogliere i profughi"

L’Arci: “Aprire un corridoio umanitario”, Mantineo: “Lavoriamo per accogliere i profughi”

Eleonora Corace

L’Arci: “Aprire un corridoio umanitario”, Mantineo: “Lavoriamo per accogliere i profughi”

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sabato 05 Ottobre 2013 - 21:43

Cambiare le leggi dello Stato Italiano sull'immigrazione - Bossi- Fini, in testa - e aprire un corridoio umanitario. Sono queste le richiesti dell'Associazione Nazionale Arci. Questo pomeriggio il circolo cittadino Arci Thomas Sankara ha indetto un sit-in di solidarietà alle vittime della strage di Lampedusa.

“Approdare vivi a Lampedusa è come sopravvivere ad un incidente aereo”. Frabrizio Gatti nel libro “Bilal. Viaggiare, lavorare e morire da clandestini”. Sono 111 le bare e 252 i corpi ancora rinchiusi nel relitto affondato nelle acque che circondano l’isola di Lampedusa. Centinaia, ancora, i dispersi. Una tragedia tanto scioccante quanto annunciata. Questo pomeriggio a Piazza Cairoli, il circolo Arci Thomas Sankara di Messina ha organizzato un sit-in non solo di lutto e cordoglio per le vittime, ma anche di rabbia e protesta contro la politica dell’Unione Europea e le leggi dello Stato Italiano, considerati i principali artefici dell’ecatombe di due giorni fa.

“Dov’erano le motovedette di Frontex – scrivono i membri dell’Arci nel loro accorato comunicato – il sistema di avvistamento in mare voluto dall’Ue, che oltre a garantire l’inviolabilità delle frontiere europee – nelle intenzioni di chi lo ha ideato e finanziato – dovrebbe, almeno sulla carta, intervenire anche per operazioni di salvataggio in mare? Cosa deve ancora succedere perché il governo si decida a cambiare radicalmente rotta sull’immigrazione, rendendo finalmente possibili gli ingressi legali in Italia e consentendo a chi arriva per chiedere protezione di farlo in sicurezza. Si additano giustamente gli scafisti come spregevoli trafficanti, ma non ci si interroga sul perché i profughi, per arrivare in Europa, non hanno altra possibilità se non quella di affidarsi a loro, pagando cifre enormi. L’ipocrisia di una classe politica che in tutti questi anni non ha messo mano a una legislazione che criminalizza i migranti, non si occupa della loro sicurezza, non prende misure per garantire un’accoglienza dignitosa e ora si dice addolorata è diventata davvero intollerabile. Pensare che la risposta a simili tragedie stia in un ulteriore giro di vite della chiusura delle frontiere e della cosiddetta lotta all’immigrazione clandestina – come si sente dichiarare in queste ore – significa soltanto rafforzare irresponsabilmente le cause che le provocano”.

In piazza, insieme a Patrizia Maiorana, Presidente dell’Arci Thomas Sankara di Messina e all’avvocato Arci Carmen Cordaro, anche gli assessori Nino Mantineo e Filippo Cucinotta. Riguardo il problema del centinaio di migranti che avrebbe dovuto accogliere il Comune di Messina, l’assessore Mantineo spiega le difficoltà incontrate da parte dell’Amministrazione: “Il Comune vuole con tutto il cuore accogliere gli amici che ne hanno bisogno. Abbiamo avuto ieri l’ennesimo incontro in Prefettura. Il Comune ha dato diverse opzioni. Abbiamo proposto, ad esempio, gli alloggi mai utilizzati ideati per gli studenti presso il plesso del Polo Annunziata. L’ipotesi però non è stata presa in considerazione dal Questore e dal Prefetto. Tutte le nostre proposte finora sono state bocciate da Questura e Prefettura per questioni di ordine pubblico. Alla fine è stato ipotizzato come luogo eventualemtne più idoneo quello della palestra di Mili”. La palestra in questione è la stessa usata come centro di raccolta e smistamento degli alluvionati ai tempi della tragedia di Giampilieri nell’ottobre del 2009. Il problema principale sollevato dal Questore è che bisogna procedere ad una identificazione delle persone che arrivano a Messina, per riconoscere o meno lo status di rifugiato politico ad ogni singolo migrante, qualora non questa procedura non fosse stata già attuata in precedenza. L’assessore con delega alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta, fa notare con amarezza, inoltre, l’assenza della Curia, che “non ha risposto” alle richieste di collaborazione per trovare una soluzione. Al momento, comunque, Questura e Prefettura sembrerebbero valutare non idonee le strutture disponibili a Messina, tranne, forse, la Palestra di Mili.

Intanto, al banchetto dell’Arci si costruivano barchette di carta che poi ognuno metteva in una striscia per terra, identificata con una scritta in cui si leggeva “corridoio umanitario”. A parte, una bacinella con soli fogli rosso sangue dentro portava l’etichetta di “Mediterraneo, Mare di Morte”. Nel mirino dell’iniziativa di oggi, soprattutto, la legge Bossi-Fini e l’assurdità di assistere ad una tragedia per logica impossibile, visto l’eccezionale quantità di controlli a cui è sottoposta la frontiera Mediterranea d’Europa. Come affermano i pescatori che per primi sono andati a soccorrere i migranti in mare, l’allarme alla guardia costiera è stato inviato “alle 6:40, ma sono arrivati alle 7,30…”. Testimonianze riportate da Patrizia Maiorana e Carmen Cordaro nel corso dell’iniziativa di oggi, come quella di Vito Fiorino, proprietario di una motopesca, che racconta: “Quando la mia barca era piena di migranti e chiedevamo ai finanzieri e alla guardia costiera di prenderli a bordo, dicevano che non era possibile e che dovevano rispettare il protocollo”. Rispettare il protocollo qui significa attendere l’ok direttamente da Roma. Norme e leggi che vanno cambiate per non diventare complici, se non direttamente colpevoli.

Per questo l’Arci chiede con forza: “Che vengano sospesi tutti gli accordi bilaterali sottoscritti dall’Italia con i paesi del nord Africa, a cominciare da quello con la Libia. Che vengano immediatamente adottate le misure necessarie a garantire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani per le persone che sbarcano sulle nostre coste, attraverso la definizione di un piano nazionale. Non si può scaricare sulla sola comunità di Lampedusa la gestione degli arrivi. Che il governo italiano proponga con forza all’Europa di aprire un corridoio umanitario per i profughi siriani e per quanti arrivano dai paesi del Corno d’Africa per chiedere protezione. Un permesso di soggiorno ex Art. 20 per i siriani e l’attivazione della direttiva europea per i flussi straordinari. La chiusura di Frontex. L’abrogazione del reato di immigrazione clandestina”.

Dal 1988 sono morte lungo le Frontiere d’Europa 19.142 persone. Un olocausto quotidiano nel mare Mediterraneo, che va fermato. Intanto i 155 sopravvissuti si ritrovano indagati per reato di immigrazione clandestina… (Eleonora Corace)

2 commenti

  1. anticospeziale 6 Ottobre 2013 07:46

    Ogni politico e forse molti cittadini espongono le loro xxxxxxx! Ma se si ragionasse con la logica elementare naturale, scolastica?
    Ci provo. Credo che tutti siano d’accordo che viaggi di “carrette” strapiene di essere umani e votati alla altissima percentuale di rischio non possono essere tollerate per questione di civiltà e non politiche. Su questo primo punto, se siamo tutti d’accordo cerchiamo la soluzione: altrimenti . . scusate, stavo scherzando.
    Secondo punto: SE NON DEBBONO VIAGGIARE, NON DEBBONO PARTIRE! rimandarli al mittente è da criminali. Allora la logica elementare dice: o non li facciamo partire o li preleviamo e li facciamo viaggiare in navi confortevoli. Questo è il più semplice, logico, elementare problema che l’Europa deve risolvere! Grazie.

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  2. Il vero RAZZISMO è il vostro: “invogliare” questa povera gente a venire in un paese che non riesce a garantire i diritti di base neppure ai propri cittadini,è da CRIMINALI.
    L’Italia non è il sogno americano di un tempo.
    Ah vero,per voi non devono esistere confini tra stati…la terra è di tutti?
    NO!
    Ogni popolo ha la propria terra ed ogni terra ha il proprio popolo.
    I miei nonni sono morti per difendere i confini del MIO paese.
    Se lo metta ben in testa il ministro della DISintegrazione.
    In ogni caso,bisogna improntare un VERO piano economico di supporto per aiutare i paesi più poveri a svilupparsi nei loro territori.
    Se continuerete a far passare l’Italia come il paese delle meraviglie,beh…i veri responsabili di queste tragedie sarete voi.
    DISTINTI SALVTI,Tomahawk.

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