La pistola è stata ritrovata incastrata tra il freno a mano ed il sedile dell'auto su cui giaceva immobile il corpo di Andrea Tringali, che si è sparato un colpo di pistola in testa dopo aver ucciso la sua ex.
Si erano dati appuntamento in un parcheggio isolato dell’area industriale di contrada Piana, nel comune di Roccalumera. Non c’era nessuno questo pomeriggio poco dopo le 14, solo le loro macchine, solo lui e lei, due ex fidanzati la cui storia d’amore era finita qualche mese fa. Andrea Tringali aveva con sé una pistola, forse la sua intenzione era già chiara. Lui, che probabilmente non aveva mai accettato la fine della storia, si avvicina alla macchina di Stefania Ardì, l'arma in tasca. Qualche parola, il litigio sempre più acceso. Andrea estrae la pistola e le spara in testa. Poi torna sui suoi passi, si siede nel sedile della sua auto, riprende la pistola e la rivolge contro se stesso, alla tempia. L’arma scivola giù dal suo corpo inerte, incastrandosi tra il sedile ed il freno a mano.
E' stato uno zio della ragazza a notare, mentre passava di lì, la macchina più che conosciuta. Quando i militari dell’Arma sono poi arrivati nel parcheggio, lo spettacolo che si è presentato dinnanzi ai loro occhi era raccapricciante: due macchine, due corpi, due colpi di pistola, due giovani vite spezzate. Fin da subito i carabinieri, coordinati dal capitano Paolo Leoncini, hanno ipotizzato l’omicidio-suicidio, anche se non si riusciva a trovare l’arma, rimasta parzialmente coperta dal corpo di Andrea. I segni del suicidio però c’erano tutti, a partire dalle tracce di sangue compatibili ritrovate sulla mano del ragazzo. I carabinieri del Ris hanno poi effettuato tutti i rilievi necessari, mentre sul posto giungevano anche il medico legale Elvira Ventura Spagnolo ed il magistrato Antonio Carchietti.
Secondo le testimonianze degli abitanti della zona e degli amici, i due ragazzi avevano avuto una relazione "non felice”, troncata qualche mese fa. Lui, Andrea Tringali, 31 anni, gestiva un'agenzia di pompe funebri a Nizza, mentre Stefania, poco più che ventenne, era studentessa e lavorava saltuarialmente nella rosticceria che la famiglia ha a Roccalumera. E’ probabile che i due si dovessero vedere per parlare ancora della loro storia, e questo verrà verificato dagli inquirenti che hanno già sequestrato i cellulari dei ragazzi per risalire a conversazioni e telefonate. Andrea deteneva regolarmente la pistola poiché aveva un porto d'armi per uso sportvo. Nel piccolo centro jonico sono tutti increduli e sconvolti.
Ancora una storia di “non amore" che finisce sulle pagine di cronaca, a sole 24 ore di distanza dall'estremo saluto che i messinesi hanno dato, nella chiesa di Santa Lucia Sopra Contesse, a Fiorella Maugeri. La vita della 39enne era stata spezzata la scorsa domenica per mano del marito Francesco De Vito, appuntato dei carabinieri di 47 anni, che ha accoltellato Fiorella nella villetta in cui vivevano ad Arcavacata di Rende, nel cosentino. Dopo averla uccisa, De Vito era poi andato a prendere la pistola d'ordinanza e si era sparato un colpo. "Che questa storia non rimanga vana, che queste cose non avvengano più" erano state le parole di Don Giovanni Ioppolo durante l'omelia della celebrazione funebre. (Veronica Crocitti)
Senza parole .
Senza parole .