L’amministrazione comunale del centro tirrenico attende ancora risposte dalla Regione, senza le quali i cittadini si dicono pronti a manifestare
A distanza di due mesi dalla drammatica alluvione che ha duramente colpito la comunità di Saponara, provocando la morte del piccolo Luca, di Giuseppe e Luigi Valla, distrutto case, imprese, negozi, messo in ginocchio l’economia locale e provocato l’allontanamento dalle case di tantissime famiglie (gli sfollati, a tutt’oggi, ospitati in alberghi, da parenti e amici o che hanno trovato un’abitazione in affitto sono circa settecento), la regione Siciliana non è stata ancora in grado di preparare i documenti necessari per l’emanazione, da parte del governo nazionale, dell’ordinanza di protezione civile. Quest’ultimo è strumento indispensabile per avviare e realizzare tutte le opere necessarie per mettere in sicurezza il territorio, gli edifici pubblici, le scuole e le abitazioni, per riavviare le attività commerciali e produttive, per dare finalmente una speranza concreta di ritorno alla normalità e alla serenità delle nostra gente.
«Dopo aver affrontato e risolto la drammatica emergenza in cui la violenza indomabile e imprevedibile della natura ha trascinato la nostra comunità – spiega il sindaco, Nicola Venuto -, grazie al prezioso aiuto di tutti i cittadini di laboriosi, coraggiosi e generosi, dei volontari e dei militari (carabinieri, polizia, vigili del fuoco, guardie forestali, polizia municipale), delle associazioni e della protezione civile, tempestivamente ci siamo attivati in tutti i modi per indurre la Regione a trovare prima possibile le risorse economiche e le soluzioni per affrontare dignitosamente, come normale cittadini italiani, come è stato fatto nelle altre regioni colpite da disastri naturali in passato e di recente (vedi Liguria, Toscana, Abruzzo, ecc.)».
Ad oggi però manca ancora la relazione tecnica con la quale la Regione chiede alla protezione civile e al ministero dell’economia e delle finanze le risorse economiche che servono per realizzare gli interventi urgenti (circa 200 milioni di euro), e l’ordinanza di protezione civile che dia sicurezza ambientale, sociale ed economica ai cittadini, ai commercianti, agli artigiani e a tutte le altre categorie di lavoratori di Saponara e degli altri comuni colpiti dall’alluvione del 22 novembre dell’anno scorso.
«Nei prossimi giorni, se la Regione non darà una risposta immediata alla nostra gente, se non affronterà e risolverà rapidamente tutte le procedure indispensabili per trovare le risorse necessarie per la ricostruzione, se non sarà emanata l’ordinanza di protezione civile, siamo pronti e preparati ad attuare manifestazioni di protesta popolare a Palermo e a Roma», ha concluso Venuto.