L'omicidio di Nino Fazio, sconto di pena al suocero che sparò al culmine della contesa familiare

L’omicidio di Nino Fazio, sconto di pena al suocero che sparò al culmine della contesa familiare

Al.Ser.

L’omicidio di Nino Fazio, sconto di pena al suocero che sparò al culmine della contesa familiare

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martedì 26 Novembre 2013 - 16:40

Poco più di 10 anni in appello la condanna per Giuseppe Signorino, il pensionato di Misterbianco che il 14 febbraio 2010 sparò al genero messinese sotto gli occhi del figlio di 3 anni.

Dieci anni e 8 mesi, dei quali 4 già scontati. Se incassa anche l’indulto, Giuseppe Signorino potrebbe tornare presto libero. Lo ha deciso oggi la Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, tornata a pronunciarsi sul pensionato di Misterbianco reo confesso dell’omicidio del genero, l’avvocato messinese Nino Fazio, ucciso a fucilate il 14 febbraio 2010. Il collegio (presidente Finocchiaro), ha accolto i rilievi della Corte di Cassazione che aveva annullato, disponendo nuovo processo, la sentenza della corte d’assise d’appello di Messina, che aveva ridotto la pena a Signorino a 16 anni, contro i 18 decisi in primo grado. La Suprema Corte aveva dato ragione ai difensori, che avevano chiesto la prevalenza delle attenuanti generiche per Signorino sull’aggravante di aver agito contro un parente. Ieri il pg aveva sollecitato la condanna a 13 anni e mezzo, con la concessione delle attenuanti. La Corte è andata oltre, arrivando a poco più di 10 anni. Nino Fazio fu ucciso a 41 anni in una sera piovosa di febbraio, a Messina, in via Placida. Qui si era dato appuntamento col suocero, il pensionato di Misterbianco, per riprendere il figlio di 3 anni, ultimo della relazione con la ex moglie, ormai finita. I due coniugi erano in lotta per l’affidamento dei bambini, lotta che aveva inasprito i rapporti anche tra l’ex genero e il suocero, che ogni fine settimana andava e veniva dal catanese al messinese per consentire a Fazio di vedere i figli. Quella sera di inverno, esasperato, dopo l’ennesima discussione col genero, Signorino afferrò il fucile che portava sulla propria jeep e aprì il fuoco, mentre il nipote riposava sul sedile posteriore. Poi tornò a Misterbianco e si costituì ai carabinieri. I familiari di Nino Fazio sono assistiti dagli avvocati Alberto Gullino e Cinzia Fresina. L’imputato è stato invece difeso dagli avvocati Mirko La Mattina ed Enzo Trantino del foro di Catania.

9 commenti

  1. Che schifo! Ha ammazzato il marito di sua figlia, il padre di suo nipote. Ha rovinato la vita di un bambino di tre anni. Non ci possono essere attenuanti alla violenza.

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  2. appoggio in pieno…ma questi sono i tribunali italiani……….. meditiamo

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  3. Una vergogna!

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  4. E’ una VERGOGNA!!
    Omicidio diabolico e perfetto per l’eredità!!! A distanza di venti giorni ci sarebbe stata la definitiva separazione della coppia che avrebbe sancito la non spettanza dell’eredità alla ex moglie. Ora si gode tutti i beni del marito sparato ed anche la prossima ed imminente libertà dell’artefice.
    COMPLIMENTI AI GIUDICI, ALLA GIUSTIZIA E VIVA LA VITA…

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  5. L’ergastolo avrebbero dovuto dargli. Ergastolo perché Nino Fazio era un “ragazzo” semplice gentile amichevole.
    Il tribunale di Messina applica le leggi con molta anche troppa “discrezione”.

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  6. Una brutta storia, che comunque non e` compensata da piu` o meno anni di pena, ma dalla consapevolezza che tutti abbiamo sbagliato:
    Famiglie, amici stretti e societa`

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  7. “Tutti abbiamo sbagliato”? No, IO NON HO SBAGLIATO. Che cavolo significa “tutti abbiamo sbagliato”? Non c’è la responsabilità collettiva in questa violenza. Niente può giustificare la violen za specialmente se compiuta da un anziano possessivo che pur di avere ragione uccide con premeditazione… perché non è normale camminare con una pistola… davanti un bambino di appena tre anni che rimarrà di certo traumatizzato a vita.
    Ha sbagliato il tribunale ed ha sbagliato l’avvocato dell’assassino nell’accettare di difenderlo.
    In casi evidenti come questo, nel quale non esistono giustificazioni, la pena dovrebbe essere automatica, senza processo.

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  8. Gentile Giacomoprimo, nella mia frase criptica, mi riferisco al silenzio della nostra società di fronte alle coppie che si lasciano, e poi si combattono all’arma bianca senza tenere conto della prole ma solo della proprio interesse di parte. Mi riferisco ai poveri uomini usati come bancomat (per quelli che se lo possono permettere come l’amico Nino, altri finiscono sotto i ponti). Mi riferisco alle famiglie che invece di fungere da cuscinetto e calmierare quelli che sono gli asti dei propri cari, li esasperano. Purtroppo questa triste storia è il frutto di qualcosa a monte di cui tutta la società ha colpa. Se poi quando si parla di società abbiamo colpa tutti e tu no, rispetto il tuo pensiero.

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  9. Dare una condanna di anni 10 e mesi 8 per un omicidio volontario siamo veramente alla fine del diritto.
    I giudice non hanno calcolato che aveva il fucile carico in macchina e veniva da Misterbianco mica dalla via garibaldi ?
    Parto da Catania per andare a Messina dal genero e guarda caso mi porto il fucile dietro alla macchina e pure carico,mica aveva una piccola pasticceria nel cofano.
    Una cosa sola significa voglio uccidere, non gli contestano l’omicidio premeditato ?
    Ha avuto tutto il tempo per ricredersi durante il viaggio o no ?
    Per me meritava l’ergastolo ,mica al povero avvocato hanno trovato armi.
    Una brutta storia per la giustizia, perchè la giustizia ha perso in questo caso.

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