Il direttore sanitario dell'Irccs-Piemonte è stato confermato nel Consiglio superiore della sanità: "Siamo organo di consulenza e supporto, agiamo non solo a tutela della salute ma anche in modo preventivo. Non stiamo simpatici alle multinazionali....ma il nostro unico interesse sono i cittadini"
“Ci ha fatto molto piacere che lo stesso ministro Lorenzin abbia apprezzato il nostro lavoro sia per quantità che per qualità, confermandoci tutti e spronandoci a continuare nel percorso avviato”.
Per il professor Dino Bramanti è la terza conferma nel Consiglio superiore della sanità, il massimo organo di consulenza e supporto al ministero della sanità, un incarico di prestigio ma soprattutto di grande valenza sociale, perché le decisioni prese dai 56 componenti hanno un forte impatto sul mondo sanitario, scongiurando truffe, agevolando percorsi di sviluppo o attivando il miglioramento della normativa.
E’ organo di consulenza, spesso obbligatoria per il ministero, ma l’intervento del Consiglio superiore della sanità è stato a volte necessario anche in Parlamento, nelle sedi delle Commissioni competenti in particolari occasioni, come ad esempio per la legge sul fine vita (di recente approvata). Gran parte dei pareri sono obbligatori, come per la programmazione sanitaria nazionale, i livelli di assistenza, il fondo sanitario.
Il professor Bramanti è vice presidente della sezione interna che si occupa tra le altre cose della farmacologia, dei farmaci per uso umano (anche per i prodotti venduti nelle para farmacie), delle nuove strade della medicina o delle sostanze dopanti o infine di tutte le branche collegate al nutrizionismo.
“La nostra sezione interessa un ampio campo d’intervento– spiega il direttore scientifico dell’Irccs-Piemonte- Per fare solo un esempio nel settore di quei farmaci che vanno a finire nelle para farmacie, per uso umano, alcuni dei quali provenienti senza accurati controlli da Paesi del Terzo mondo, abbiamo visto cose aberranti. Facciamo controlli sin dal momento di partenza e poi, se serve, chiamiamo i Nas, con i quali abbiamo stretti rapporti di collaborazione. Gestiamo la vigilanza anche nella filiera dei farmaci e dei dispostivi medici, come le protesi per i seni. Non siamo molto simpatici alle multinazionali, se potessero ci ucciderebbero…..ma in questi anni abbiamo avuto un unico obiettivo: la salute dei cittadini”.
Gran parte del lavoro del Consiglio sulle sostanze stupefacenti è secretato per ovvi motivi, ma è indispensabile per individuare un mercato che è in continuo movimento. Ci sono cocktail micidiali che utilizzano sostanze reperibili in farmacia che vengono poi modificate e mischiate in modo tale da rivelarsi veri e propri “killer” di giovani in tutta Europa. Parte del lavoro di consulenza riguarda le sostanze dopanti ed i farmaci usati dagli atleti, oppure quelle branche della medicina che finora non hanno avuto riconoscimento ufficiale.
“Ultimamente ci siamo occupati di ago puntura o di medicina omeopatica– spiega ancora Bramanti- Stiamo parlando di sostanze che non sono state scientificamente studiate, pertanto non si conoscono ancora gli effetti collaterali. Stiamo entrando anche nel campo delle professioni sanitarie anche in seguito alla Legge Lorenzin in materia e per la quale sin da 10 anni c’è stata una proposta di legge in attesa di essere esitata. La norma c’è ma ora occorre lavorare sui decreti applicativi e sulle deleghe, come ad esempio sull’istituzione di quei Comitati etici nazionali e regionali che dovranno occuparsi di alcune problematiche, come l’autorizzazione alla sperimentazione sui bambini e sulle donne”.
La legge cambia anche la ricerca sugli animali, con criteri molto più rigidi a tutela degli animali e introduce modifiche sui farmaci che incidono sull’alimentazione (un settore quest’ultimo che diventa sempre più preponderante). Le professione sanitarie finora non sono state normate, serve quindi un riconoscimento che tenga in considerazione una serie di criteri e di requisiti.
“Tuteliamo la salute a 360 gradi. Attualmente in Commissione alla Camera si stanno esaminando gli emendamenti relativi alla legge sulle risonanze magnetiche. Sono stato chiamato ad intervenire, anche perché noi all’Irccs siamo in un certo senso pionieri per le Tesla, come la 3 Tesla e la 7 Tesla. E’ importante la nostra azione perché è rivolta non solo alla tutela ma anche alla prevenzione. Siamo intervenuti quando ci fu lo scalpore perché scoppiavano le protesi dei seni. Operare al momento dell’immissione di un farmaco o di un dispositivo ha valore anche in termini preventivi, per evitare di dover intervenire dopo”.
L’azione del Consiglio superiore della sanità quindi cambia le cose, non solo a tutela successiva, ma anche in fase preventiva. Un’azione che ha risvolti sociali perché è da supporto a chi legifera ed a chi governa.
Ma il professor Bramanti è in prima linea anche con l’Irccs-Piemonte, che si appresta a tagliare ulteriori traguardi in vista della realizzazione di quel Polo della riabilitazione ed emergenza-urgenza le cui basi sono state poste con la legge regionale.
“Il 28 dicembre, nell’anniversario del sisma abbiamo avviato l’OBI, l’osservazione breve intensiva- continua Bramanti- Sono altri 10 posti. Lavoriamo in punta di piedi. Nei prossimi giorni saranno attivati gli ambulatori per i codici bianco e rosa, stiamo procedendo con i bandi per le stabilizzazioni e le assunzioni e per dare sempre maggiore spazio alle nuove tecnologie. Stiamo rispettando la tabella di marcia. Il primo febbraio tracceremo un bilancio”.
A fine dicembre ha incontrato l’assessore Razza con il quale hanno conversato a lungo sugli obiettivi comuni per migliorare la sanità e l’offerta sanitaria. A gennaio l’assessore sarà a Messina, in visita all’Irccs-Piemonte.
Rosaria Brancato