L’ingegnere Sergio Bruno contesta la parte del progetto che prevede la riduzione a binario unico a Provinciale e sulla cortina del porto. Le proposte per i marciapiedi, mantenendo il doppio binario
“Tutte le direttive internazionali di mobilità urbana sono indirizzate verso l’abbattimento del traffico veicolare gommato e la sostituzione con mezzi di trasporto su binari. Smontare anche solo un metro di binari è gravissimo”.
L’ingegnere Sergio Bruno analizza il progetto di riqualificazione della linea tranviaria, appena aggiudicato in via definitiva, che prevede, tra le altre cose, la riduzione da due binari a uno in due zone: via Catania, a Provinciale, e la cortina del porto.
“Si dice che s’interverrà solo sul 10 % del percorso ma il 10 % è tanto, sono 800 metri, i binari devono essere in più, non in meno, altrimenti si fa il passo del gambero, contro tutte le logiche”.
Che la linea tranviaria abbia ridotto i marciapiedi, però, è vero. “In via Catania sì – risponde l’ing. Bruno -, invece sulla cortina del porto restano larghi due metri e mezzo. Comunque le soluzioni alternative ci sono in entrambi i casi”.
Via Catania, Provinciale
Partiamo da via Catania. “Va bene eliminare il binario lato negozi e allargare il marciapiede ma quel binario va riposizionato dall’altro lato, togliendo una parte della sede stradale che al momento è occupata da auto in divieto di fermata. La mobilità sostenibile prevede più spazi per binari e marciapiedi, meno per il traffico stradale”.
Da quando è stata aperta la linea tranviaria, ormai vent’anni fa, in via Catania come in tante altre zone c’è un divieto di posteggio che nessuno rispetta. In teoria dovrebbero esserci due corsie di transito stradale, in pratica è sempre una. E una resterebbe anche con lo spostamento (e non eliminazione) di un binario.
Cortina del porto
Diversa la situazione sulla cortina del porto. “Lì è un capriccio – dice l’ing. Bruno – perché l’ampiezza dei marciapiedi è sufficiente. Comunque le alternative ci sono. Se in quel tratto si abbassasse la velocità a 20 km/h si potrebbero togliere le barriere, praticamente a costo zero, e si potrebbe fare un nuovo attraversamento pedonale. Ricordiamo che il progetto originario prevedeva il passaggio da via Garibaldi. Spendere i soldi per smontare binari è assurdo, piuttosto io li avrei spesi per fare un’altra linea in corso Cavour e via Tommaso Cannizzaro”.
Altra alternativa, ma più complicata, anche qui spostare un binario, lato mare, ma poi per garantire anche le due corsie stradali servirebbe “prendere” spazio all’area portuale.
La variante
Ma siamo ancora in tempo per eventuali modifiche? “Servirebbe una variante al progetto – conclude l’ing. Bruno – e sarebbe giustificatissima. Il tram potrebbe essere una grande risorsa ma finora è stato sottoutilizzato. Ad esempio non sono mai stati attivati i semafori intelligenti, è assurdo che debba fermarsi al semaforo senza avere priorità”.
Il tram mezzo obsoleto, in una città come Messina, stretta fra mare e colli va smantellato senza alcun rimpianto, in quanto ha causato lo sfascio di marciapiedi, strade, cesoie urbane e restringimento della villa Dante, uno dei pochi polmoni verdi della città. Prendere esempio da Catania e Reggio dove si costruiscono metropolitane e si interrano binari.
Condivido il testo dell’articolo e il titolo al 100%!
Assolutamente d’accordo, mantenere il doppio binario, pur andando incontro alle esigenze di allargamento del marciapiede è troppo importante, fondamentale, per non svilire l’utilità del tram. Anzi io sinceramente lo sposterei in via Garibaldi, come da progetto originario, ma se proprio non è possibile, seguite i consigli dell’ingegnere, per favore
Quindi spostando i binari ,in quel tratto di Via Catania, più a destra nel senso di marcia nord-sud il problema è risolto evidentemente l’ingegnere non conosce come la penserebbero i negozianti che si vedrebbero sottratti quei parcheggi. Per quanto riguarda il tratto della via Vittorio Emanuele si è mai fatto una bellissima passeggiata sugli ampi marciapiedi?
Caro Giovanni i parcheggi cui fa riferimento in via Catania non hanno ragione di esistere in quanto, come ampiamente e chiaramente riportato nell’articolo, questi parcheggi sono selvaggi. Esiste infatti il divieto di parcheggio lato cordoli. Se poi il divieto non viene rispettato e soprattutto non viene fatto rispettare è un altro discorso. I commercianti quindi non hanno nulla di cui lamentarsi. I cittadini intasati dal traffico per parcheggi selvaggi come a Provinciale e via Catania hanno invece tutto di cui lamentarsi. Anche lei, se passasse da Provinciale o Via Catania sicuramente si lamenterebbe.
Ha perfettamente ragione, su tutto. Ridurre la potenzialità del tram è buttare i soldi dei cittadini. Il tram va potenziato, sono anni che si suggeriscono i semafori intelligenti ma è come parlare alla luna.
Concordo pienamente con l’ingegner Bruno. Sono un fruitore dei mezzi pubblici e la riduzione ad un solo binario di 800 metri della linea tramviaria significa renderla più fragile di fronte a qualunque imprevisto e chi poi lascerebbe a casa l’automobile per prendere il tram?
Per risolvere i problemi di viabilità sul territorio, il tram deve essere completamente smantellato, come prevedeva in campagna elettorale il sindaco Cateno De Luca, che poi ha cambiato completamente idea.
ma fatelo sopraelevato
siete meno che mediocri
Alcuni aggiustamenti e modifiche sono provvedimenti a dir poco fisiologici. Molti dimenticano che il tracciato è stato appositamente modificato in funzione della Vara. Un tracciato diverso sarebbe stato ovviamente più funzionale. A mio parere non solo non bisogna ridurre la linea in alcuni punti ad un binario ma bisogna invece fare qualcosa a cui non si è mai pensato ossia in più punti della città fare dei collegamenti di comunicazione tra i due binari in modo da non bloccare totalmente la circolazione in caso di guasti.
Sono d’accordo sugli aggiustamenti e modifiche da apportare, come ad esempio, sulla cortina del porto spostare i binari lato mare dando la possibilità di aprire nuove attività commerciali che hanno chiuso quando è entrato in funzione il tram. In questo modo si fruirebbe di spazi di collegamento pedonali (passeggiate con vista sul nostro bellissimo porto) tra la via Garibaldi e la cortina.
Quando la linea tranviaria era in costruzione mi sono permesso di dire ad un dirigente come sarebbe stata smaltita l’acqua piovana, la risposta è stata: il terreno l’assorbe. Le piscine li troviamo ad ogni spruzzo di pioggia., ora mi chiedo è prevista in questa fase di lavori una soluzione?
Si è previsto il rifacimento delle tubature per la raccolta delle acque piovane nelle zone interessate agli allagamenti e il rifacimento della condotta fognaria sul viale della Libertà.
Grazie a Vincenzo Pistone. Una bella notizia. Finalmente non si vedranno quelle brutte piscine, spero. Ancora una volta grazie per l’informazione.