La Srr oggi ha chiesto la documentazione per avviare le procedure per il passaggio da Messinambiente, il modello sarà quello sperimentato per Taormina e Ato3 ma Messinambiente è una società in procedura concordataria e in ballo c'è anche l'affitto di mezzi e attrezzature
Archiviato il passaggio dei lavoratori ex Ato3, incassato il via libera del Tribunale al piano concordatario di Messinambiente, adesso inizia una nuova fase decisiva per l’avvio della nuova MessinaServizi Bene Comune. Le tappe saranno tante e non tutte sicuramente semplicissime. C’è l’ormai noto “modello Taormina” che detta la strada, cioè il sistema utilizzato proprio per Messinambiente nel passaggio avvenuto proprio a Taormina prima a Srr e poi alla nuova società subentrante. La procedura, che altro non è che quella prevista dalla normativa vigente, è stata poi applicata per gli ex Ato3. Quindi quantomeno una base di partenza c’è. I numeri però sono decisamente diversi, il personale di Messinambiente supera i 500 dipendenti. E poi c’è un altro aspetto di non poco conto: Messinambiente è una società in procedura concordataria, quindi sotto il controllo del Tribunale. Ogni mossa, ogni azione, ogni decisione, dovranno passare sotto la lente del giudice. In ballo non c’è solo il personale. Messinambiente ha una struttura complessa e “chiudere un cantiere” significa anche prevedere il passaggio di mezzi e attrezzature, impianti, autocentro. E tutto questo fa parte del concordato perché c’è una parte che espressamente prevede l’affitto di MessinaServizi per una cifra che supera i 2 milioni di euro e che rientra nei 30 milioni per pagare i debiti. Messinambiente dovrà stipulare un contratto con MessinaServizi. E la Srr? Passaggi fondamentali che devono essere discussi da tutti gli attori in campo, quindi le due società, l’amministrazione comunale, la Srr, i sindacati.
Intanto, proprio la Srr oggi ha scritto a Messinambiente per avere la documentazione che riguarda i lavoratori e attivare le procedure per il passaggio, così come ha chiesto due giorni fa con una nota l’assessore Daniele Ialacqua.
Come già era accaduto con Ato3, la Srr chiede che siano trasmessi «nel minor tempo possibile, tutti i documenti e le notizie necessarie al trasferimento». L’elenco è lungo e dettagliato: per ogni lavoratore si chiede autocertificazione che attesti i requisiti previsti dalla Legge Regionale 9 del 2010, mansione svolta, orario lavorativo e livello di inquadramento, eventuale anzianità maturata nella posizione parametrale B, la data della prima assunzione, il riepilogo degli scatti di anzianità e della data del prossimo scatto, eventuali superminimi e ultime sei buste paga. La Srr, che comunque ha già avuto la pianta organica approvata nei mesi scorsi a Palermo, vuole conoscere il personale assunto con la legge 68 del 1999, le eventuali variazioni di mansioni alla data del 31 dicembre 2009 e quelle determinate da sopraggiunte limitazioni di idoneità negli ultimi 8 mesi e l’attestazione con il riepilogo di tutti i dati relativi alle situazioni individuali in materia di malattia e infortunio. Tra i documenti che la società regionale chiede c’è ancora copia dell’idoneità medica, l’iscrizione e gli estremi dei singoli lavoratori al Fondo di previdenza complementare e al Fondo integrativo di assistenza sanitaria, la scelta di destinazione del Tfr e tutte le eventuali cessioni del quinto dello stipendio o pignoramenti. Alla fine della nota si chiede la verifica tempestiva di periodi di malattia, infortuni o gravidanze in corso che possono impedire il trasferimento nella Srr.
Nel lungo elenco manca la richiesta dei casellari giudiziari dei dipendenti, richiesta che però sembra essere partita da MessinaServizi.
A parte le note scritte però ancora non c’è stato alcun incontro. La prima tappa dovrebbe essere, come fatto per Ato3, presso l’Ispettorato del Lavoro per un tavolo a cui dovranno partecipare Messinambiente, MessinaServizi, Srr e sindacati. Lì si fisseranno tutti i passaggi da espletare e si aprirà la procedura che, non bisogna dimenticarlo, dovrà essere sempre autorizzata anche dal Tribunale.
Francesca Stornante
Adesso stiamo a vedere se puliranno la città.